Caccia all’uomo mortale ad Aprilia. Intanto Salvini recita da duce: «Tanti nemici, tanto onore! Il razzismo è un’invenzione della sinistra»
Inseguito perché ritenuto un ladro, finisce fuori strada con la macchina e muore: la vittima di questa «caccia all’uomo» avvenuta la notte scorsa ad Aprilia(Latina) è un marocchino. Gli uomini che si sono messi sulle sue tracce, due italiani incensurati, sono stati denunciati per omicidio preterintenzionale. È quanto si apprende da fonti investigative, ma le circostanze del fatto non sono ancora del tutto chiare.
Il marocchino di 43 anni morto ad Aprilia dopo essere finito fuori strada, al termine di un inseguimento da parte di alcuni cittadini che lo hanno ritenuto un ladro, è uscito con le proprie gambe dall’auto incidentata ed è stato aggredito da uno o due dei suoi inseguitori. È quanto apprende l’ANSA da fonti investigative, secondo cui si dovrà aspettare l’autopsia per stabilire se le lesioni mortali siano state provocate dall’incidente o dalle percosse. L’uomo era a bordo di una vettura il cui conducente è fuggito. Gli indizi a carico dei due, incensurati e quarantenni del luogo, sono emersi dapprima dalla visione di telecamere di videosorveglianza, quindi da testimonianze di persone presenti, impossibilitate a negare davanti all’evidenza. Uno degli indagati era rimasto sul luogo del fatto, l’altro, resosi irreperibile e saputo che veniva cercato, si è infine costituito. La vittima è stata identificata in un marocchino di 43 anni con precedenti di polizia. Avrebbe avuto con sé uno zaino con arnesi da scasso.
Alla fine le parole del ministro Salvini sono riuscite a ricreare il clima che aveva già prodotto l’omicidio di Soumayla Sacko, a Rosarno, il naufragio di centinaia di migranti nel Mediterraneo e alcune settimane di fuoco e violenza razzista.
Il linciaggio di Partinico, il tiro a segno di Roma e Vicenza sono la faccia privata della violenza mentre quella pubblica è costituita dagli sgomberi di migranti, profughi e senza casa, le minacce in Friuli, da parte di un assessore fascioleghista alle associazioni cattoliche e antirazziste oltre che dalle ripetute violenze verbali del Viminale.
Che però prova a negare: «L’allarme razzismo è un’invenzione della sinistra, gli italiani sono persone perbene ma la loro pazienza è quasi finita. Io, da ministro, lavoro da 58 giorni per riportare sicurezza e serenità nelle nostre città». Intanto si balocca su twitter con citazioni mussoliniane: «Tanti nemici, tanto onore!». Così il vicepremier e ministro dell’Interno, postando un articolo che riporta gli attacchi nei suoi confronti da parte di intellettuali, sinistra, cattolici, riviste, mentre tra i razzisti c’è anche chi ha meno fegato degli italiani che sparacchiano o che tentano di linciare: atto vandalico contro le lapidi che ricordano i caduti dell’eccidio del Padule di Fucecchio, del 23 agosto del 1944, che si trovano a Ponte Buggianese (Pistoia). A darne notizia, riportata oggi dalle cronache locali, è stato ieri il sindaco di Ponte Buggianese Nicola Tesi su facebook. Il primo cittadino ha sporto denuncia contro ignoti ai carabinieri e ha effettuato un sopralluogo sul posto insieme alla polizia municipale. In particolare le due lapidi, che si trovano in località Piaggione e Capannone, sono state divelte e la parte marmorea spezzata. Ad avvisare il sindaco sono stati i familiari delle vittime della rappresaglia tedesca. L’atto vandalico sarebbe avvenuto nella notte tra venerdì e sabato scorsi. Il Comune nel frattempo ha garantito il ripristino dei cippi in vista della cerimonia commemorativa prevista nel giorno dell’anniversario.
Francesco Ruggeri
da Popoff
aggiornamenti
Le immagini di sorveglianza riprese da un bar in via Nettunense, mostrano la macchina del ladro che finisce contromano inseguita dei 3 cittadini, finendo sul marciapiede. In seguito si può vedere come uno degli assalitori, una guardia giurata, porti con sé quella che sembra una pistola.