Reggio Emilia: Sospesi per l’occupazione: gli studenti non ci stanno!
- aprile 07, 2010
- in lotte sociali
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Il 18 marzo a Reggio Emilia gli studenti dell’istituto magistrale Matilde di Canossa hanno deciso di occupare la loro scuola. L’iniziativa di protesta, ci spiega uno degli studenti, è nata a seguito di numerose richieste di spazi autogestiti dove costruire una scuola altra, che non fosse quella della riforma voluta dalla ministra Gelmini. A queste richieste il preside e la dirigenza avevano sempre risposto con una gestione autoritaria, che già faceva presagire le ricadute del disegno nazionale della riforma, una scuola azienda senza nessuno spazio di iniziativa critica. La giornata di occupazione è cominciata con un’assemblea per discutere della riforma ed è proseguita con diverse attività, organizzate dagli stessi studenti.
Al pomeriggio però è arrivata la risposta repressiva: gli agenti della digos all’esterno dell’edificio hanno cominciato a chiedere i documenti a chiunque entrasse nell’edificio e verso le 18 sono arrivate 8 volanti di polizia. L’istituto, che fa parte di un complesso dui quattro scuole, è stato completamente blindato: sono stati chiusi i cancelli ed è stato impedito l’ingresso a chiunque. Di fronte alla scuola e agli studenti in occupazione di sono schierati più di trenta agenti con l’intento di sgomberare con la forza l’edificio.
i ragazzi sono riusciti comunque riusciti ad aprire degli spazi di trattativa ed ottenere un’assemblea d’istituto per il giorno successivo.
L’onda lunga della repressione è tornata però a farsi sentire in questi giorni.
Ad una ragazza ed un ragazzo sono arrivate, inaspettate, le lettere di sospensione di 24 e 28 giorni. I ragazzi, “accusati” di essere gli organizzatori della protesta, non possono rientrare a scuola dopo queste vacanze di Pasqua. Altre 54 sospensioni fino a dieci giorni sarebbero in arrivo per altrettanti studenti. Una repressione sproporzionata che vuole spaventare il giusto moto di protesta degli studenti contro questa riforma.
In seguito l’appello di solidarietà degli studenti occupanti della scuola Matilde di Canossa di Reggio Emilia, firmato da molte realtà studentesche
Il 18 marzo, l’istituto magistrale Matilde di Canossa di Reggio Emilia è stato occupato dagli studenti che rivendicavano più spazi autogestiti dentro alla scuola e una gestione meno autoritaria dell’istituto, dovuta alla progressiva trasformazione della scuola pubblica in azienda voluta dalla triade Gelmini-Aprea-Tremonti, in cui gli studenti sono mere risorse economiche e in cui la cultura viene completamente distrutta, grazie al disegno di accorpamento e privatizzazione degli istituti.
Rispetto a questa presa di posizione degli studenti, la risposta da parte delle forze dell’ordine e della dirigenza dell’istituto è stata sproporzionata ed autoritaria, come mai si era visto in Italia. Otto volanti e più di trenta agenti schierati davanti alla scuola, pronti a sgomberare con la forza dopo solo una giornata di occupazione e sanzioni disciplinari pesantissime per gli occupanti. Cinquantaquattro sospensioni per un ammontare complessivo di circa quattrocento giorni, con punizioni più severe(28 e 24 giorni) per i due presunti organizzatori.
Sanzioni simili, in seguito all’occupazione di un istituto per una giornata e senza alcun danno alla struttura, non hanno precedenti nel nostro Paese e sono assolutamente spropositate ed inaccettabili. Questo dimostra la volontà della scuola reggiana di punire e disciplinare tutti quegli studenti che prendono posizioni critiche e contrarie alla gestione locale e nazionale degli istituti.
La stessa scuola reggiana, l’ istituto magistrale Matilde di Canossa in primis, che si vanta dell’ eccellenza formativa ed educativa, si dimostra eccellente solamente in sanzioni, disciplinamento e autoritarismo. Ricordiamo che il provveditore agli studi di Reggio Emilia Vincenzo Aiello, lo stesso che ha fatto pressioni affinchè venissero applicate dure sanzioni agli occupanti, è lo stesso che ha intimato in questi giorni a maestri e professori di alcune scuole elementari e medie, che lamentavano la mancanza di fondi per i materiali scolastici di prima necessità, di evitare proteste, in quanto di ruolo e non precari, e di non rendere pubbliche certe questioni, per evitare di procurare danni all’immagine della scuola.
Tutto questo dimostra il degrado complessivo dell’istruzione reggiana e della sua amministrazione. Un’ amministrazione che nega le enormi ed evidenti problematiche scolastiche, minacciando e sanzionando chi rivendica e pretende una scuola migliore.
Rivendichiamo una scuola libera da dinamiche di controllo volte ad irregimentare le menti e i corpi, emanazione di contesti dove dirigenti scolastici e amministrativi esercitano la propria autorità in termini duri e coercitivi verso tutte quelle componenti che manifestano dissenso e disagio rispetto alla deriva raggiunta dall’impianto educativo e culturale.
Libero e vivo è il sapere cui intendiamo approdare, liberi e vivi sono i desideri che esprimiamo riappropriandoci dei nostri spazi e delle nostre voci, libera e viva è la rabbia che esprimiamo verso la struttura innalzata dal Ministero ed esercitata localmente dai suoi portavoce, siano essi provveditori o presidi schizofrenici gli studenti occupanti della Matilde di Canossa
Sottoscriviamo l’appello degli studenti occupanti dell’istituto “Matilde di Canossa” e siamo vicini e solidali a tutti quegli studenti vittime dell’autoritarismo e del disciplinamento forzato voluto dalla dirigenza dell’istituto magistrale, permesso dal clima locale e nazionale creato volutamente da chi gestisce ed amministra il sistema scuola in italia.
Per sottoscrivere l’appello: collettivistudenti.re@gmail.com
Coordinamento dei Collettivi Studenteschi – Reggio Emilia
(c.s. Zanelli – c.s. BUS – c.s. Chierici – c.s. Magistrali – c.s. Iodi)
Collettivo autonomo studentesco Modena
Studenti uniti di Parma
Collettivo autonomo Ravenna
Collettivo autonomo studentesco Bologna
RDB CUB Scuola
COBAS Scuola
Movimento studentesco di Cremona
fonte: InfoAut