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Resistenza, diritto alla resistenza

In altri momenti avrei usato più ironia per commentare gli ultimi giorni delle vicende legate al Tav, ma è veramente difficile farlo, visto la malafede a volte, il pressapochismo altre, che contraddistingue i commentatori delle nostre giornate.

Ieri una lettera introvabile spedita da due detenuti che dicono la loro sui notav diventa la saldatura tra “nuove br” e movimento valsusino. A parte che credevo che le br si fossero sciolte molti anni fa, e che vivessero solamente nella mente di qualche procuratore in via di pensionamento, ma è normale costruire una giornata informativa su questo?
Certamente no, ma su di noi si ragiona così, c’è l’assoluta necessità di renderci pericolosi agli occhi del Paese, eroderci consenso, mascherando le nostre sacrosante ragioni, dipingendo il movimento notav come un mostro cattivo e spietato.
Dicevo che non riesco ad usare l’ironia perché su questa strategia molte persone stanno vivendo la privazione della propria libertà personale, e poco conta che le misure repressive inflitte da una procura che ha indossato l’elmetto molto tempo fa, cadono in poco tempo perché alla base, sono gonfiate se non inconsistenti (ad esempio).
Poi c’è la fila dei poveri imprenditori valsusini minacciati dai notav che tra strette di mano al ministro e al presentatore televisivo di turno, stanno facendo a gara per apparire e magari ricevere qualche bel rimborso di quelli promessi.
Nel frattempo c’è la Valle di Susa che riceverà da decreto governativo altri 200 militari, così da averne 400 ai piedi delle Alpi e provare ad eguagliare le famose missioni di pace che al governo di turno piacciono sempre molto. Probabilmente anche in Valsusa si vuole esportare la democrazia, e vedendo quanti corpi militari e di polizia ci sono, credo di non sbagliarmi di molto.
La realtà è che non ci siamo piegati alla realizzazione di quest’opera inutile e dannosa, non ci hanno sconfitto con la politica e le decisioni governative, ed ora vogliono annientarci con un bombardamento congiunto di tutti i poteri a disposizione della lobby del tav, informazione compresa.
Veniamo dipinti come un problema di ordine pubblico, perché non ci arrendiamo e alimentiamo la nostra resistenza con metodo, giorno dopo giorno.
Se ci siamo noi di mezzo, il fango scorre a fiumi: Erri de Luca da affermato scrittore ritorna ad essere quello di Lotta Continua; Rodotà nell’uscita di oggi dove in sintesi diceva di riaprire il dialogo con la Valle diventa un filo-brigatista.
Ora la talpa è nel cantiere, scaverà tra poco, ma nessuno si sogna di dire e scrivere che quello non è il tunnel dove passerà il treno veloce. E’ solo un buco di un sondaggio per conoscere la nostra povera montagna.
Ma tant’è …la propaganda è uno degli strumenti del Tav.
Gli arresti della Lorenzetti tolgono un velo al sistema Tav e alla collusione del Pd con esso, ma anche qui, è più importante dare in testa ai notav.
Un libro mi ha illuminato da questo punto vista, Blitzkrieg Tweet di Francesco M. de Collibus, edito da Agenzia X (casa editrice di movimento di Marco Philopat, un amico di vecchia data), che analizzando l’informazione odierna, declinando l’analisi su Twitter, spiega bene il mal d’informazione che c’è su di noi, ovvero il recentismo di lungo termine*. Questo è un problema di Wikipedia, del quale incollo in calce la definizione.
Poi chiaro, ci siamo noi che abbiamo la necessità di proseguire la nostra lotta, forti delle ragioni che non sono solo nostre, ma di tutti. Certo non siamo come vorrebbero alcuni, educati e rispettosi delle scelte imposte. Siamo irriducibilmente convinti di fermare quest’opera e ci organizziamo per farlo nel miglior modo possibile. Non ci tiriamo indietro dalle nostre responsabilità e non ci limitiamo a fare le manifestazioni colorate.
La “legittima protesta degli abitanti della Valsusa” che piace tanto ai commentatori di turno per differenziare i momenti di lotta, è quel movimento popolare che quotidianamente non si rassegna e studia nuove strategie, consapevole di essere il Davide contro Golia, con la differenza che qui i Golia sono più di uno.
Resistenza, questo facciamo. Affermiamo il diritto alla Resistenza contro decisioni imposte e ingiuste, anche se queste vengono prese all’interno del Parlamento, con buona pace dei filosofi di sinistra come Cacciari.
Concludo salutando Forgi e Paolo, due studenti notav, che da ieri sono usciti dal carcere, e che li dentro ci avevo scritto: “Arrestateci pure, ma gli state facendo solo perdere tempo, anche attraverso le sbarre soffia il vento!!!”
*Con recentismo si indica l’aggiunta di informazioni su una voce senza valutare approfonditamente una prospettiva storica di lungo termine, o il creare nuove voci per la sola ragione che un fatto ha ottenuto una recente e forte attenzione da parte dei media
di Lele Rizzo da Blog su Huffington Post