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Riformiamo il calcio italiano, perchè ritorni ad essere uno sport popolare accessibile a tutti.

Riformiamo il calcio italiano, perchè ritorni ad essere uno sport popolare accessibile a tutti. Il presupposto è semplice: il calcio senza spettatori non è niente. A partire da questa considerazione di fondo alcune richieste prioritarie: in primis il superamento della tessera del tifoso “che ancora discrimina migliaia di tifosi, in trasferta e persino in casa“. Di questi temi si è discusso in un importante incontro tra un centinaio di gruppi ultras ed esponenti politici ed istituzionali che si è svolto sabato 1 agosto a Napoli, grazie all’organizzazione della Curva B della città partenopea, nella prestigiosa sala del Maschio Angioino. Fra i partecipanti  il Viceministro dell’Interno Vito Crimi, il Sottosegretario al Ministero dell’Interno Carlo Sibilia, l’Onorevole Daniele Belotti, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, l’Onorevole Paolo Cento, l’Onorevole Paolo Russo, il presidente attività produttive regione Campania Nicola Marrazzo, l’assessore allo sport del Comune di Napoli, Ciro Borriello ed altri esponenti politici napoletani.

“Durante l’incontro è stato presentato un documento (iniziato dai ragazzi della Sampdoria, completato grazie al contributo di diverse realtà Ultras, e aperto comunque a nuovi stimoli), in cui si ripercorre la deriva del calcio italiano e si indicano i veri motivi del suo fallimento, e attraverso il quale si propongono alcune idee per migliorare questo sport per renderlo davvero a misura di tifoso”

Diego Piccinelli, portavoce del gruppo ultras Brescia 1911 e membro del gruppo di lavoro che ha organizzato l’incontro di Napoli fa un resoconto  della discussione sviluppatasi e spiega come potrebbe essere una tappa importante per il rilancio di un movimento ultras capace di ottenere risultati concreti Ascolta o scarica