Ieri, sabato 9 Aprile la Rimini antirazzista è scesa in piazza per opporsi al comizio di Salvini e della Lega Nord. Numerosi antirazzisti e antirazziste sono scesi in piazza per respingere la provocazione di chi fomenta la guerra tra poveri in cerca di qualche misero voto. Riversare la colpa della crisi economica che sta investendo il nostro paese sui migranti e sulle fasce sociali più deboli è infatti l’argomentazione scellerata di un partito che non riesce a vedere oltre la “Padania”, una padania contraddittoria, fatta di imprenditoria che sfrutta la mano d’opera migrante (oggi estera ed in passato meridionale) per ingrassare le proprie tasche.
La Lega rilancia la propria immagine con becere campagne xenofobe e razziste, additando i migranti, i meridionali e le fasce piu deboli come responsabili della crisi che attraversa il nostro paese e buona parte di questa Europa che respinge e chiude le frontiere. Ma chi ha buona memoria sa bene qual è il vero volto di questo partito: rimborsi elettorali spropositati ad uso e consumo di tesorieri e amici di partito, paradisi fiscali e lauree comprate in Albania sono solo alcuni degli scheletri nell’armadio di questo partituncolo che non si stanca di chiedere sicurezza e legalità.
Ieri il presidio antirazzista ha fatto ingresso in una piazza totalmente militarizzata ed è stato attaccato a freddo con violente cariche da parte della celere, senza alcun motivo. Durante le cariche due ragazzi sono stati tratti in arresto, pestati pesantemente e sottoposti a diverse violenze psicologiche.
Questa giornata ci parla di una città militarizzata a difesa di un comizio fascio-leghista, in una piazza semi deserta. Mentre dall’altra due antirazzisti vengono portati in questura senza la possibilità nemmeno di contattare i propri legali. Dopo diverse ore di sequestro, perché di questo stiamo parlando, i due attivisti sono stati condotti nei propri domicili in attesa di processo. I capi di imputazione, addossati ai due da parte di un ufficio politico in cerca di capri espiatori, sono resistenza ed aggressione a pubblico ufficiale. Questo è il clima nel nostro paese e se voler intervenire, esprimere una voce contraria e fare opposizione sociale vuol dire prendere botte e pagarne lo scotto nei tribunali, non saremo noi a tirarci indietro. Di certo non siamo abituati a subire senza resistere e difendere noi e i compagni con i quali viviamo.
Domani mattina, lunedì 11 aprile, dalle 10:00 saremo presenti davanti al tribunale di Rimini per dire che non accettiamo provocazioni a principi per noi innegabili: l’accoglienza e la solidarietà per chi cerca una vita degna. Convinti che i nostri nemici non siano i poveri bensì la povertà e chi la produce, ci ritroveremo per dare solidarietà agli antirazzisti processati e per dare un segnale forte a questura ed amministrazione riminese.
Chi può ci raggiunga.
Smascheriamo la propaganda leghista!
Gianlu e Maggio liberi subito!