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Roma: “Dacci i soldi… o ti arrestiamo”; tre poliziotti finiscono in manette

Un ispettore e due agenti in manette dopo l’indagine della Procura per corruzione. L’uomo, con piccoli episodi di spaccio alle spalle, è stato portato in commissariato e pestato. A conclusione di un’indagine che ricorda da vicino la vicenda “Bernabei” (i cinque vigili urbani denunciati dai titolari dell’enoteca di Trastevere), la procura ha ottenuto l’arresto di tre agenti del commissariato di Tor Pignattara.
Una storia di ordinaria corruzione con poliziotti a un passo dalla pensione e commercianti dal curriculum non precisamente immacolato che è stata ricostruita dal pm Laura Condemi, già titolare dell’inchiesta “Bernabei” e conclusa, con tempismo, alla vigilia dell’arrivo del nuovo questore Fulvio Della Rocca (oggi l’insediamento). Da ieri Roberto Aresu (45 anni), Gabriele Lorenzetti (50) e Michele Delicato (54) sono agli arresti per i reati di estorsione, abuso d’ufficio e lesioni. La vicenda, si svolge nel vecchio quartiere di via Casilina che, negli ultimi anni, tra distribuzione all’ingrosso di cibi etnici e pelletteria taroccata, ha inglobato un pezzo della Chinatown romana. A novembre 2011 i tre poliziotti, fra i quali un ispettore, fermano il commerciante di Tor Pignattara, Roberto Ciarambino (è della zona, è conosciuto, ha anche qualche precedente). A bordo della sua auto c’è una busta con della cocaina.

In passato ha avuto qualche precedente del genere. I poliziotti sanno che possono far leva su questo e propongono un cambio: “Facci un regalino e ti lasciamo andare”. Chiedono diecimila euro in contanti. Mene fissato un appuntamento per la consegna ma Ciarambino non si presenta. A questo punto, secondo gli investigatori coordinati dal procuratore aggiunto Alberto Caperna, si è già verificato un abuso, n mancato arresto in cambio di soldi.

Aresu e gli altri sanno dove trovarlo e fissano un secondo appuntamento il 27 gennaio, nel corso del quale simulano un fermo. E qui le indagini condotte dalla Squadra mobile diretta da Fabio Cortese individuano un altro passaggio delicato. L’uomo viene portato al commissariato. I tre lo pestano (i magistrati gli contestano anche le lesioni), telefonano alla moglie: “Se lo vuoi vedere fuori di qui, portaci i soldi”. I diecimila euro vengono consegnati ma subito dopo Ciarambino presenta un esposto carabinieri della Casilina. Facendo partire le indagini della procura.
fonte: Corriere della Sera

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