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Roma: Donna tunisina si suicida nel Cie di Ponte Galeria

Una cittadina tunisina di 49 anni, rinchiusa nel Cie di Ponte Galeria dallo scorso 24 aprile, si’ e’ suicidata nelle prime ore di questa mattina. “Purtroppo alle ore 06.45 il medico della Cri in servizio presso il Centro, chiamato d’urgenza dalle nostre operatrici, non ha potuto far altro che constatarne la morte”, afferma Claudio Iocchi, direttore del Comitato provinciale di Roma della Croce Rossa Italiana. “Il vero problema e’ che i Cie come quello di Ponte Galeria – ha aggiunto il Garante dei diritti dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni – sono sempre meno centri di accoglienza e sempre piu’ centri di reclusione mascherata che, con la possibilita’ di protrarre la permanenza degli immigrati fino a 180 giorni, oggi sono molto peggiori delle carceri”.Le 140 donne rinchiuse nel centro hanno cominciato uno sciopero della fame. E la protesta sta arrivando anche al padiglione maschile, dove molti uomini hanno smesso di mangiare.
“Ho appreso la notizia drammatica del suicidio della donna di origine tunisina nel Centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria, nel quale era detenuta dal 24 aprile scorso, in attesa di espulsione”. E’ quanto afferma la consigliera di Sinistra e Liberta’ alla Regione Lazio, Anna Pizzo.“Tale episodio – continua – e’ la riprova di quanto ho sempre sostenuto sui Cie, anche a seguito di numerose visite effettuate presso la struttura di Ponte Galeria: si tratta di luoghi della sospensione del diritto, dove le persone immigrate vengono recluse pur non avendo colpe, se non quella di non avere i documenti”. “Il gesto estremo commesso da una persone che, a quanto sembra, non aveva mai dato segnali in tal senso, dimostra con tutta evidenza lo stato di sconforto e di disperazione in cui cadono gli immigrati una volta all’interno dei Centri. Questa donna – conclude Anna Pizzo – ha dovuto compiere un doppio salto nel buio: il primo quando e’ stata rinchiusa nel Cie, dove i diritti umani vengono negati; il secondo quando ha ricevuto l’obbligo di espulsione in un paese, la Tunisia, che ormai da tempo sentiva estraneo e quindi ostile”.
E’ in arrivo una “immediata verifica sulle condizioni di vita nel Cie (Centro di identificazione ed espulsione) di Ponte Galeria”. La annuncia Peppe Mariani, presidente della commissione Politiche Sociali della Regione Lazio in una nota. “Apprendo con sgomento – scrive – la notizia del suicidio verificatosi questa mattina presso il Cie di Ponte Galeria ed ho prontamente recepito l’invito del vicepresidente Battaglia di convocare quanto prima una seduta di commissione. Sarà mio compito effettuare una verifica immediata – prosegue Mariani – sulle reali condizioni di vita del soggiorno obbligato e l’effettiva capacità di ricezione in rapporto al numero della gente ospitata, nonché l’adeguatezza dei servizi sanitari e psicologici”. “Ci recheremo direttamente sul posto – aggiunge Mariani – per accertare in loco la situazione di malessere e tensione derivante dal confermato dilatamento del periodo di permanenza disposto dal nuovo pacchetto sicurezza. Alla presenza della Croce rossa convocheremo i dirigenti responsabili del centro di identificazione ed espulsione per chiedere conto sulle condizioni degli stranieri condotti in tale struttura. Questo episodio – conclude – rischia di rappresentare il punto di non ritorno all’interno di un contesto di estrema frustrazione”.