Ieri 3 aprile 2014, alle ore 14 circa, noi compagne del Liceo B. Russell abbiamo assistito all’ennesimo episodio dell’arroganza fascista, una realtà ormai piuttosto presente nelle scuole romane.
All’uscita noi alunne dichiaratamente antifasciste, come sempre, stavamo staccando le decine di manifesti affissi abusivamente sul muro della scuola da “Lotta Studentesca”. Da mesi il movimento sta invadendo il nostro suolo, i nostri muri, le nostre assemblee grazie anche alla complicità di alcuni militanti/simpatizzanti che frequentano il liceo e grazie all’indifferenza apatica della maggioranza degli studenti; finora c’erano già state diverse arroganti quanto ridicole “minacce” da parte dei militanti di estrema destra. Mentre venivano staccati i suddetti manifesti, alcuni alunni politicamente ambigui già si divertivano a fare battutine, a cui ovviamente non abbiamo dato peso. Successivamente nel giro di pochi minuti arriva una militante di Lotta Studentesca mai vista prima, che subito si pone aggressivamente nei nostri confronti chiedendoci se fossimo state noi a staccare la loro cartaccia; a detta sua, quello che stavamo facendo era sbagliato, in quanto: «se non te piacciono i manifesti non li guardi, non li puoi toglie, noi l’abbiamo pagati». Una motivazione piuttosto stupida, visto che il regolamento interno vieta l’affissione di qualsiasi materiale propagandistico sui muri scolastici. Ignorando imperterrita tutto ciò, questa ragazza ci intima con toni alterati di smettere. Ovviamente non l’ascoltiamo, così la militante si getta contro una di noi, colpendola alla mascella con un pugno. La nostra compagna reagisce, ma poi interviene un insegnante della scuola e le separa. Non contenta, la fanatica di estrema destra continua a provocare con insulti sessisti e volgari, come già avvenuto in passato. La militante di LS si unisce poi al suo gruppo di amici, alcuni dei quali essendo alunni del nostro stesso liceo ammettono di essere stati loro a chiamare la ragazza. L’accaduto di oggi è inaccettabile: i “mandanti” delle aggressioni sono interni alla scuola, sono persone con cui passiamo la maggior della nostra giornata e con cui saliamo le scale spalla a spalla la mattina presto. Solo grazie alle soffiate di questi individui i militanti di LS hanno la possibilità di arrivare nel giro di pochi minuti e fermare gli oppositori politici. Il loro compito è semplicissimo: appena vedono qualcuno staccare i loro manifesti o cancellare le loro scritte chiamano di nascosto al cellulare i “rinforzi” esterni alla scuola, che giungono in fretta e furia. In passato alcuni di loro si sono presentati armati di caschi e catene, essendo giunti in motorino. Questo comportamento meschino e vile non può che lasciarci indignate e disgustate. Non solo perché perpetrato da persone di estrema destra, da sempre avvezze a tali infamità, ma soprattutto perché il sostegno più forte dato loro proviene proprio dal luogo in cui dovremmo sentirci più al sicuro, la scuola. Pertanto invitiamo gli studenti, gli insegnanti e la preside a smettere di sottovalutare la pericolosità che l’ascesa del neofascismo scolastico rappresenta. Siamo stufe di dover combattere ogni giorno contro movimenti che esaltano il disciolto partito fascista, e che nel nome di quest’ultimo aggrediscono impunemente immigrati, omosessuali, e antagonisti politici.
Siamo stufe di essere lasciate da sole nel tentativo di bloccare l’entrata di questi individui nelle scuole.
Siamo stufe dell’indifferenza apolitica e ignava quanto dell’aggressività dei gruppi di estrema destra.
E’ chiaro che non saranno questi penosi tentativi di repressione totalitarista a fermarci, né ora né mai!
Le Studentesse Antifasciste
da contropiano
[…] colpito per essersi opposto ad un controllo antidroga nella classe dove stava tenendo lezione. Roma: Ennesima provocazione fascista al liceo Russell Il 3 aprile 2014, alle ore 14 circa, noi […]