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Roma: la polizia carica attivisti dei movimenti per l’acqua pubblica

La Polizia carica gli attivisti dei movimenti per l’acqua pubblica che avevano occupato e bloccato l’ingresso del Comune di Roma contro la svendita dell’Acea. Intanto il Consiglio di Stato dà ragione alle opposizioni e stoppa la corsa contro il tempo di Alemanno.
Intorno alle 13,30 di oggi i movimenti contro la svendita dell’Acea ai privati sono tornati alla carica. Alcune decine di attivisti dei comitati romani hanno occupato e bloccato l’ingresso e le scale di accesso al Campidoglio pretendendo un incontro con il presidente dell’Assemblea Capitolina Pomarici per chiedergli di poter assistere alla seduta del consiglio convocata per oggi pomeriggio a partire dalle quale sono esclusi ormai da tre giorni consecutivi. Ma l’incontro non è stato concesso e intorno alle 14 in Piazza del Campidoglio sono arrivate le camionette cariche di poliziotti in assetto antisommossa. Nonostante le minacce di sgombero però gli attivisti sono rimasti davanti all’ingresso del Palazzo Senatorio in attesa che almeno ad alcuni di loro fosse consentito di entrare nell’Aula Giulio Cesare. Finchè poco prima delle 16 gli agenti in assetto antisommossa hanno caricato e sgomberato gli attivisti del movimento per l’acqua pubblica nonostante che l’assedio del Palazzo Senatorio fosse poco più che simbolico visto che i consiglieri potevano raggiungere l’Aula dagli altri ingressi.
Colpo di scena nel frattempo sul fronte delle votazioni della proposta di delibera numero 32 che prevede la svendita del 21% del capitale dell’Acea attualmente in possesso del Comune a soggetti privati. Infatti mentre si attendeva il primo appello in aula è arrivata la notizia dell’approvazione da parte del Consiglio di Stato della sospensiva presentata dalle opposizioni “per violazione dei diritti della minoranza” in seguito all’accantonamento di ben 50.000 ordini del giorno che secondo la maggioranza sarebbero poi stati discussi in seguito, dopo l’approvazione. Ora è prevista per il 24 luglio prossimo dall Consiglio di Stato la sentenza definitiva. Nel frattempo oggi la seduta è stata sospesa prima ancora di iniziare veramente e per domani il presidente ha convocato la riunione dei capigruppo.

Comunque tutto da rifare per la giunta Alemanno che ora dovranno trovare un altro modo per tentano di forzare i tempi tappando la bocca alle opposizioni e cercando di ricucire con alcune aree interne alla maggioranza di destra che in questi mesi hanno messo i bastoni tra le ruote del sindaco e dei suoi. E’ probabile a questo punto che le opposizioni chiedano di accontonare la proposta numero 32 e di passare direttamente alla discussione del Bilancio, il che rappresenterebbe un duro colpo per Alemanno e le forze politiche che lo sostengono.