Roma: Magistratura manda a processo gli occupanti del Cinema Palazzo.
- ottobre 18, 2014
- in centri sociali, lotte sociali
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“Per avere in concorso tra di loro e con altri allo stato non ancora identificati, ed in numero superiore a dieci, arbitrariamente invaso al fine di occuparlo lo stabile sito in piazza dei Sanniti”, sono stati rinviati a giudizio e saranno processati a gennaio dodici persone tra cui l’attrice/regista Sabina Guzzanti, il deputato Pd Marco Miccoli e gli ex consiglieri comunali Nunzio D’Erme e Andrea Alzetta. Per un doloroso paradosso, nella stessa giornata di oggi, partita dal popolare quartiere Centocelle, si è tenuta la manifestazione per il “diritto alla città” nata e discussa proprio in diverse assemblee al cinema Palazzo. Un corteo contro la speculazione, gli sfratti e gli sgomberi. Più di 3mila persone hanno attraversato i quartieri del quadrante est della capitale fino a giungere a Largo Preneste. Sullo striscione che apriva il corteo c’era scritto “Riprendiamoci la città”.
L’inchiesta sul cinema Palazzo risale all’aprile del 2011. L’indagine sulle responsabilità per l’occupazione dell’ex cinema Palazzo, nel cuore di San Lorenzo, a distanza di tre anni dai fatti contestati era andata avanti. Il pm Digeronimo, ha preso in carico il fascicolo ereditato dal pm Maria Cordova, ed ha rinviato a giudizio per citazione diretta i dodici occupanti individuati. Dopo le prime iscrizioni nel registro degli indagatia dicembre il gip aveva disposto il sequestro dell’ex cinema, ribattezzato dagli attivisti “Sala Vittorio Arrigoni”, in onore del blogger ucciso a Gaza. Erano stati inviati gli ufficiali giudiziari per eseguire il sequestro ma studenti, militanti e semplici cittadini, chiamati a raccolta attraverso un tam tam sui social network, avevano fatto muro a difesa del loro “spazio culturale” e respinto gli ufficiali giudiziari.
Mentre migliaia di persone in piazza oggi rivendicavano il diritto alla città, la procura di Roma ha risposto mandando a processo coloro che sono riusciti a praticare questo diritto strappando uno spazio come il Palazzo ai padroni del slot machine e del gioco d’azzardo.
da contopiano