«Siamo anche noi contro qualsiasi forma di criminalità, ma non vogliamo essere criminalizzati». Lo afferma Kazim Cimizic, dell’Unione Nazionale Rom e Sinti, commentando l’operazione svolta all’alba di oggi dai carabinieri del Ros nel campo nomadi Casilino 900 a Roma. Cimizic conosce bene la realtà del campo più grande d’Europa, nel quale «vivono moltissime persone oneste». «Non conosciamo ancora – aggiunge – il progetto del Comune di Roma sul futuro del Casilino 900 ma, posso già dire che siamo contrari a qualsiasi forma di fusione con altre comunità: sarebbe una scelta sbagliata dal punto di vista della sicurezza. Creare macroinsediamenti di 2mila persone invece di risolverli creerebbe altri problemi». Sulla stessa linea la consigliera regionale Anna Pizzo: «Una percentuale così esigua di persone che delinquono, per di più in un luogo così concentrazionista e ai limiti della vivibilità, non è rappresentativa di un intero campo. Pur ribadendo la mia più totale contrarietà alla logica dei campi rom, non vorrei che l’operazione di questa mattina potesse essere un pretesto per fare piazza pulita di Casilino 900 senza prima aver trovato una valida e dignitosa soluzione abitativa agli abitanti del campo. Le conseguenze di chi delinque non devono ricadere su un’intera collettività».
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