Roma: Persecuzione contro i rom del Casilino 900. La denuncia di Prc e associazioni
«Il nostro campo è diventato un Cpt a cielo aperto». Questa l’accusa dei rom del Casilino 900, stanchi delle continue persecuzioni da parte degli agenti della polizia municipale che negli ultimi mesi hanno intensificato retate e controlli a sorpresa nell’accampamento più affollato della capitale, oltre 400 persone senza acqua né luce. La lista delle lamentele è lunghissima: la fornitura di acqua ed energia elettrica è stata tagliata dal Comune nonostante molte famiglie pagassero regolarmente le bollette, e chi ha comperato dei generatori ora viene accusato di averli rubati (20 gli arresti soltanto la scorsa settimana, seguiti dal rilascio); una entrata del campo è stata sbarrata, e l’unica rimasta è stata ristretta per non lasciare passare le macchine; durante i controlli e le perquisizioni a raffica, gli agenti accusano i rom di tenere in casa merce rubata. «Ma noi comperiamo le cose al mercatino, dove non ci fanno lo scontrino» spiega uno di loro. «La strategia del Comune è duplice» spiega Elisa, attivista della ex-Snia che segue il Casilino 900: «da una parte li accusano di aver rubato della merce, dall’altra chiedono i documenti ed espellono chi non risulta in regola, anche se vive qui da 30 anni». Per mancanza di fondi, le cooperative che si occupavano della scolarizzazione dei bambini si sono ritirate e ora sono gli stessi rom a portare i figli a scuola. «Ci hanno censiti ma viviamo in condizioni spaventose» accusa uno dei portavoce del campo, Naio Adzovic: «Devono dirci se ci spostano oppure se il campo verrà risanato». Ed è proprio questa la preoccupazione maggiore: dove andare a vivere? Per chiedere maggiore chiarezza il Casilino 900 ha lanciato un appello firmato anche da ex-Snia, Prc e “Stalker On”, l’associazione di architetti di Roma 3 che ha progettato dei moduli abitativi per i rom del campo, progetto per ora rimasto sulla carta per palese disinteresse da parte del sindaco Alemanno. Se non otterranno risposte, sono pronti a marciare fino a palazzo Valentini per chiedere un faccia a faccia col prefetto Carlo Mosca.Naio e gli altri si stanno preparando ad accogliere gli europarlamentari del comitato per le libertà civili, giustizia e affari interni, che oggi e domani incontreranno il ministro Robero Maroni, i sindaci Alemanno, Moratti e Jervolino, i prefetti di Roma, Napoli e Milano, ong e associazioni per fare chiarezza sulla situazione dei rom dopo la decisione del censimento. Nella delegazione ci saranno gli europarlamentari del Prc (Catania, Aita, Agnoletto, Morgantini), di Sinistra Democratica come Claudio Fava, dei Verdi, la rom ungherese Viktoria Mohàcsi e persino Mario Borghezio (Lega Nord), Roberto Fiore (Forza Nuova) e Luca Romagnoli (la Destra-Fiamma Tricolore). Venerdì la delegazione visiterà anche il campo di via Salone e il Camping River di via Tenuta Piccirilli.
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