Menu

Roma: Sgomberi e cariche in via Prenestina e via Tiburtina

Sotto sgombero  l’occupazione di via Prenestina  a Roma. Questa mattina, venerdì 20 gennaio, sotto  lo stabile di Colle Monfortani sono arrivati diversi blindati e due idranti. Verso le otto e mezza hanno sfondato il portone e sono entrati, mentre gli  occupanti sono saliti sul tetto pronti a resistere allo sgombero. 

All’interno dello stabile, di proprietà dei  padri Monfortani, avevano trovato alloggio 120 nuclei familiari, circa 400 persone che  un anno fa hanno  occupato lo stabile in stato di abbandono da dieci anni. Si tratta di una delle ultime occupazioni dei movimenti romani, avvenuta in occasione dell’apertura della porta santa con il giubileo ” dei poveri”. La prima corrispondenza con Margherita dei blocchi precari metropolitani. Ascolta o scarica 

Ore 9.12: Cariche e 2 fermi tra i solidali che stavano arrivando all’occupazione di via Prenestina sotto sgombero. La zona è completamente bloccata.  All’interno invece gli occupanti resistono con barricate  al quarto piano e sul tetto. Poco fa sono arrivati anche i vigili del fuoco. La corrispondenza dal presidio esterno con Luciano, dei blocchi precari metropolitani che ci racconta il momento delle cariche. Ascolta o scarica 

Ore 9.45: Sfondate le barricate al quarto piano. Gli agenti hanno prelevato i bambini e li stanno portando fuori, mentre gli adulti sono stati circondati  e minacciati di arresto.

Ore 10.06: A san Basilio corteo di Asia Usb in solidarietà con gli occupanti di via Prenestina dove sono arrivati i pullman della polizia per portare via gli occupanti. La celere ha raggiunto il quarto piano dove vi erano le famiglie con i bambini. In corso perquisizioni. Si continua a resistere sul tetto, mentre il presidio di solidali sta realizzando dei blocchi stradali nella zona.

Ore 10.35: allo sgombero di via Prenestina idranti in azione, mentre si continua a resistere sul tetto

Ore 11.20: cariche  anche sulla Tiburtina angolo San Basilio,  al corteo spontaneo di Asia Usb che si era formato dopo la notizia dello sgombero. All’interno si resiste sul tetto anche se la polizia è entrata fino a quarto piano  dove vi erano le famiglie che sono state divise. Situazione molto tesa anche all’esterno. Il nuovo collegamento con Elisa del coordinamento cittadino lotta per la casaAscolta o scarica 

Ore 12.25: Mentre sulla Prenestina continuano a resistere sul tetto gli occupanti, nel quartiere di San Basilio è in corso l’assemblea pubblica dopo le cariche al corteo di questa mattina. Anche qui ci sono diversi contusi e un fermo. La corrispondenza con Michele di Asia Usb che ci racconta la mattinata. Ascolta o scarica 

Ore 13.00: gli ultimi aggiornamenti dall’occupazione di via Prenestino a Roma sotto sgombero da questa mattina. Il comune ha proposto solo alle donne e bambini di firmare per essere ospitate in una casa famiglia. Le donne si stanno rifiutando di firmare.

Ore 18.00: Brutte notizie arrivano da via Patini. I fermi diventano arresti e siamo a 16 occupanti a processo per direttissima domani

A breve ulteriori aggiornamenti…..

Lo sgombero di questa mattina è quindi la risposta alle richieste ribadite ieri pomeriggio, giovedì 19 gennaio, con il presidio sotto la prefettura. Inizialmente era previsto un tavolo tra una delegazione di abitare nella crisi e i rappresentanti di Regione Lazio, comune di Roma e Ater per la riapertura  di un confronto, verso l’applicazione della tanto attesa delibera regionale sull’emergenza abitativa strappata dal movimento nel 2014, ma che continua a rimanere inevasa. L’incontro ieri pomeriggio alla fine è saltato con la regione che si è resa indisponibile perchè impegnata nella gestione post terremoto. Al presidio erano presenti anche i  facchini della logistica che lavorano per conto di Bartolini, Campagne in lotta e i 1666 lavoratori licenziati da Almaviva che sabato 21 gennaio saranno in piazza con un corteo per dire basta sfruttamento e ricatti sulla pelle dei lavoratori.

*****

Sono tutti liberi i 16 compagni arrestati ieri, venerdì 20 gennaio, dopo la giornata di lotta in difesa dell’occupazione di via Prenestina sotto sgombero. Una quarantina invece i denunciati.

Sabato  mattina 21 gennaio  era previsto il processo per direttissima con accuse durissime che vanno da lesioni a resistenza a porto di materiale incendiario. Nel pomeriggio i movimenti per il diritto all’abitare sono scesi in piazza con i Lavoratori licenziati di Almaviva. Sabato 28 invece  stato rilanciato un corteo cittadino per sabato 28 gennaio per il diritto alla casa, contro sfratti e sgomberi, per il superamento della delibera Tronca e l’attuazione della delibera regionale sull’emergenza abitativa. L’aggiornamento con Margherita dei Blocchi precari metropolitani. Ascolta o scarica 

Di seguito il comunicato del movimento per il diritto all’abitare. 

Le dichiarazioni ufficiali della Questura di Roma sostengono l’urgenza dello sgombero effettuato questa mattina con un enorme spiegamento di forze, motivandola con le segnalazioni della direzione del complesso religioso di proprietà dei Padri Monfortani che da tempo reclama ciò che è avvenuto oggi.

Parlare di urgenza con quello che è accaduto e sta ancora accadendo a pochi chilometri da Roma ci sembra quanto meno fuori luogo e decisamente infelice. Spingere poi intere famiglie in mezzo alla strada, con le temperature che ci sono in questi giorni, appare quanto meno in contrasto sia con la funzione religiosa di cui si fregiano i Missionari Monfortani che con quello degli organi dello Stato preposti alla tutela del disagio laddove esso si manifesti. Soprattutto di fronte ai numerosi minori che dopo aver subito il trauma dello sgombero, ora si ritrovano anche con i loro genitori reclusi per aver difeso il loro diritto ad avere un tetto sulla testa.

I reati contestati appaiono subito pretestuosi, eccessivi e funzionali a mascherare un’operazione- in cui anche i vigili del fuoco non hanno fatto mancare il loro prezioso contributo- di ordine pubblico contro il disagio sociale organizzato nella lotta per la casa. Dipingere coloro che hanno occupato per necessità uno stabile vuoto da oltre dieci anni come spacciatori e ladri, è la consueta modalità per screditare un movimento di lotta e famiglie coraggiose che invece di attendere anni in graduatoria per un alloggio che non arriva mai hanno deciso di lottare e di recuperare dignità e reddito riusando stabili vuoti o abbandonati.

Oggi però tutto non è andato come la Questura e la Prefettura si aspettavano. Dopo aver fatto saltare il tavolo previsto per il 19 gennaio tra i movimenti, il Comune, la Regione e l’Ater, troppo ingombrante il giorno prima dello sgombero organizzato per oggi e aver ignorato la mobilitazione svoltasi nel tardo pomeriggio in piazza Ss. Apostoli, chi ha deciso l’operazione di sgombero pensava di aver fatto tutto nel migliore dei modi. Hanno sottovalutato però la resistenza degli uomini e delle donne di via Prenestina 1391 e la spinta solidale arrivata da via Tiburtina, dove un centinaio di solidali dopo aver difeso un’anziana donna da uno sgombero, hanno bloccato l’incrocio tra la via Tiburtina e San Basilio, in solidarietà con le famiglie resistenti di Colle Monfortani.

La reazione giudiziaria contro la giusta difesa dell’occupazione è stata molto pesante con 16 arresti e 40 denunce. Domani 21 gennaio ci sarà il processo per direttissima con accuse durissime e infamanti, sostenute da perquisizioni fatte nello stabile vuoto e senza testimoni.

Imbarazzante invece il comunicato dello studio legale Dikaios con sede in piazza del Popolo che cura gli interessi del gruppo religioso dei Missionari Monfortani. Fanno riferimento alla morte di Ali a Firenze ed evocano un rischio di crollo della struttura occupata legato alle scosse di terremoto di questi giorni. Insomma lo sgombero è stato fatto per il bene e la salute delle famiglie occupanti stesse. Si parla di diverse centinaia di abitanti, quando oggi si è potuto vedere chiaramente i numeri reali e il tipo di soggetti che da un anno abitano nell’edificio occupato. Per cui ci tocca credere che quella che abbiamo visto stamattina è stata un’azione misericordiosa e attenta soprattutto alla salute dei bambini e delle bambine. Possibilmente da sottrarre ai loro sciagurati genitori come da minacce ricevute nel caso le madri non avessero firmato per la soluzione in casa famiglia, separate dal proprio compagno o coniuge.

Su questo un ulteriore falsità. La questura sostiene di avere affidato 17 minori alle cure della sala sociale. In realtà neanche le minacce sono servite a spaventare le donne che hanno anche dovuto subire questa pressione violenta, tutte hanno rifiutato la separazione del nucleo e la casa famiglia.

Ora proseguono la lotta e il loro intero nucleo familiare è stato accolto negli spazi comuni di un’altra occupazione sulla Prenestina.

Quella di oggi quindi ha tutte le caratteristiche di una dichiarazione di guerra e l’intera città deve trarre le dovute conseguenze.

Domani saremo a piazzale Clodio dalle ore 9 per sostenere tutti e tutte gli arrestati e chiederne l’immediata liberazione.

Lanciamo un corteo cittadino per sabato 28 gennaio per il diritto alla casa, contro sfratti, e sgomberi, per il superamento della delibera Tronca e l’attuazione della delibera regionale sull’emergenza abitativa.

Movimento per il diritto all’abitare

da Radio Onda d’Urto