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ROMA: Storie di ordinaria ingiustizia

Giovedi 19 luglio si è svolta un´enorme operazione di sgombero nella zona del viadotto della Magliana. Tale intervento voluto dal Sindaco di Roma Walter Veltroni e dall´ex Prefetto Achille Serra è una delle operazioni di maggiori dimensioni svolte negli ultimi anni in città, si valuta in 1.300 le persone cacciate. Una novità in questo tipo di sgomberi è stato che, oltre alla consueta presenza di Polizia, Carabinieri e Vigili Urbani, erano presenti anche poliziotti della Romania come da accordi intercorsi tra Veltroni e il Premier rumeno. Non è la prima volta che viene effettuato uno sgombero nella medesima area. Questa volta la situazione è stata aggravata dalle terribili condizioni atmosferiche con temperature che sfioravano i 40 gradi. Centinaia di persone costrette ad allontanarsi con le loro suppellettili sull´Autostrada Roma Fiumicino. Bambini, donne incinte e con neonati senza acqua, cibo ne un posto dove andare. Le dichiarazioni trionfalistiche del Sindaco/Re Walter Veltroni e del Presidente del XV Municipio Gianni Paris sono gravissime. Si invoca la legalità, la sicurezza e il decoro. Quale legalità invocano costoro in un Italia già condannata dal Consiglio d´Europa per la brutalità degli sgomberi e per il mancato rispetto della normativa europea in merito? Brutalità efferatissima quella che si è vista alla Magliana. Di quale legalità blaterano questi paladini della giustizia? Quella in cui decine di migliaia di migranti vengono trattati quotidianamente da schiavi nei cantieri della Roma che corre e produce? Appare chiaro che la legalità vale due pesi e due misure. I baraccati sono pericolosi fuori legge, chi sfrutta il lavoro nero, chi detiene decine o centinaia di appartamenti affittati al nero a prezzi da strozzini è un onesto cittadino che reclama legge, ordine, sicurezza. E i nostri amministratori sono pronti ad eseguire. Le politiche antisociali e razziste del Comune di Roma sono chiare ed evidenti agli occhi di tutti e tutte nonostante gli sforzi di Veltroni per nasconderli alla città e al mondo, mentre dall´altro lato mostra la sua ipocrita vetrina delle notti bianche e delle estati romane. In questo senso va l´accordo di realizzare cinque enormi campi nomadi al di fuori del Grande Raccordo Anulare. Cinque enormi campi di concentramento privi di tutto in cui rinchiudere migliaia di persone indesiderate. Come il campo di Castel Romano dove oltre 300 nomadi sono ostretti da due anni a vivere senza acqua potabile ne impianto fognario a 15 km dalla città. Campo realizzato oltretutto all´interno di un´area naturale protetta e scelto proprio perché è una delle località meno abitate del Comune di Roma. Sul fronte dell´emergenza abitativa nessuna soluzione concreta ad una situazione che non fa che aggravarsi grazie alla cartolarizzazione (cioè alla svendita) dell´enorme patrimonio pubblico immobiliare di Roma. Si minaccia il pugno duro per chi stanco di subire queste politiche si organizza ed occupa. Le occupazioni realizzate dai movimenti di lotta per la casa in questi ultimi mesi sono mantenute in uno stato d´assedio e sotto la costante minaccia di sgombero. Intanto in tutto il Comune di Roma si edificano i nuovi quartieri in cui speculatori e palazzinari ingrassano devastando gli ultimi scampoli della campagna romana, realizzando immobili che vengono venduti ed affittati a cifre esorbitanti. Costruire l´opposizione al modello veltroniano di sviluppo della metropoli è oggi più che mai possibile e necessario. Rompere il muro di silenzio in cui passano le vergognose scelte sulle politiche sociali è indispensabile per smascherare questi “democratici di sinistra” che altro non sono che burattini nelle mani dei poteri forti della città.

C.S.O.A. Macchia Rossa