Gli antifascisti hanno impedito lo svolgimento del consiglio municipale convocato dai Cinque Stelle su sollecitazione di Casa Pound a partire dalle menzogne diffuse sull’aggressione di un rifugiato eritreo nei pressi di un centro di accoglienza in via del Frantoio.
Un pomeriggio movimentato ieri pomeriggio (13 settembre) nel popolare quartiere di Tiburtino III alla periferia est della Capitale. La totale e complice irresponsabilità del consiglio del IV Municipio, aveva fatto si che un consiglio straordinario da tenersi nel quartiere, fosse il frutto di una intimidazione dei fascisti di Casa Pound (che avevano occupato a tale scopo il Municipio la scorsa settimana) e che tale fosse anche l’ordine del giorno – il centro accoglienza migranti di via del Frantoio. Lunedi le realtà sociali del territorio riunite nel Nodo Territoriale Tiburtino, avevano a loro volta occupato il IV Municipio per chiedere che il consiglio straordinario – nato male e gestito peggio – venisse annullato, sia per questioni di merito che di metodo. I problemi del quartiere, come tutti i quartieri popolari in gran parte fondati su abitazioni dell’Ater, sono quelli irrisolti da almeno trenta anni: risanamento e sanatoria delle case popolari, i folli aumenti dei canoni che hanno portato alla chiusura le attività commerciali e sociali del quartiere desertificandolo, il degrado e l’abbandono delle scuole pubbliche che sempre più stanno tornando ad essere le “scuole dei poveri” dove nessuno vuole andare. Le poche decine di migranti del centro di accoglienza sono l’ultimo dei problemi.
La decisione presa nell’assemblea popolare di ieri a Tiburtino III era dunque quella di insistere per l’annullamento del consiglio municipale straordinario convocato nel centro anziani del quartiere. Dalle 15.30 decine di attivisti e abitanti della Tiburtina hanno cominciato a presidiare il centro anziani ribadendo la richiesta di annullamento e le priorità sociali del territorio.
Verso le 16.30 però una quarantina di fascisti di Casa Pound con tanto di bandiere, sono arrivati scortati dalla polizia che li ha fatti entrare nel centro anziani dove si sarebbe dovuto tenere il Consiglio municipale straordinario. Il risultato a quel punto sarebbe stata una seduta istituzionale con il pubblico rappresentato da una quarantina di squadristi. Cioè fascisti dentro e abitanti e realtà della Tiburtina fuori. Insomma uno scenario inaccettabile e l’inevitabile frutto solo della idiozia politica del consiglio stesso. La maggioranza dei fascisti – tra l’altro e per loro stessa ammissione – venivano da Ostia e da altri quartieri, dunque estranei.
Gli antifascisti hanno cominciato a quel punto a fare pressione. GUARDA IL VIDEO. La polizia si è schierata con caschi e manganelli per spingerli fuori dal cortile del centro anziani, ma così facendo hanno lasciato scoperta un’altra entrata da cui gli attivisti sono riusciti a entrare arrivando a contatto con i fascisti usciti dalla sala del consiglio. Nei brevissimi scontri i fascisti sono usciti malconci (vedi qui sotto le foto pubblicate dalla stessa Casa Pound che ha avviato il consueto vittimismo aggressivo).
E’ cominciato così un fronteggiamento con i fascisti assediati dentro protetti dagli agenti di polizia. A quel punto il Consiglio straordinario è stato annullato come sarebbe stato di buonsenso fare già nei giorni scorsi evitando tensioni e scontri nel quartiere.
Fino alle 19.00 sulla strada c’è stato un fronteggiamento con la polizia schierata con due cordoni per tenere le distanze. Nessuno voleva lasciare il presidio, fino a quando i fascisti non sono stati scortati dalla polizia fuori dal quartiere ed anche il presidio antifascista si è sciolto. Numerosi i capannelli con la gente del quartiere, e nei quartieri popolari viene alla luce come chi sa parlare il linguaggio dei problemi sociali reali sappia farsi comprendere assai meglio delle strumentalizzazioni dei fascisti. Insomma oggi a Tiburtino III abbiamo visto una fiera e vittoriosa giornata antifascista. Nei quartieri popolari”non è aria” per i fascisti.
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COMUNICATO
Oggi 13 settembre centinaia di abitanti del quartiere, realta’ sociali, cittadini e cittadine solidali da tutta Roma sono scesi in piazza per impedire il consiglio municipale straordinario delle menzogne a Tiburtino III. Il consiglio, convocato dietro intimidazione di Casapound e avallato da tutte le forze politiche, e’ stato annullato grazie alla determinazione dei quartieri che non accettano la strumentalizzazione, le intimidazioni e le incitazioni alla guerra tra poveri delle compagini di estrena destra. Si sono presentati come corpo estraneo in quartiere, protetti e scortati dalla polizia, mentre al presidio antirazzista e democratico veniva impedito di assistere alla seduta pubblica. Quanto accaduto oggi e’ responsabilita’ di tutte le forze politiche, M5S che governa questo municipio, PD, Forza Italia e Fratelli d’Italia, che nei giorni scorsi, pur avendo la possibilita’ di porre fine a questo scempio, hanno invece scelto di usare la forza contro la societa’ civile, gli abitanti, le associazioni, i comitati che a gran voce avevano chiesto l’annullamento di un consiglio basato sulle menzogne rispetto al centro di via del Frantoio e non sulle reali problematiche del quartiere: case popolari, servizi sociali, disoccupazione, desertificazione delle attivita’ commerciali, scarsa manutenzione dei complessi scolastici. Ribadiamo con forza che le.compagini neofasciste non sono le benvenute ne’ a Tiburtino, ne’ in tutta la citta’. Diamo appuntamento per un corteo questo sabato per le vie di Tiburtino III per gridare forte che non accettiamo menzogne e violenze sul centro di Via del Frantoio e per chiedere un consiglio municipale sulle vere tematiche del quartiere!
Nodo Territoriale Tiburtina
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Cinghiate, fascisti e menzogne – da DinamoPress
Tra i professionisti delle fake news, dove un colpo di cinta tra colleghi diventa un sasso lanciato dagli avversari o quattro membri di un gruppo nazirock vengono spacciati per turisti tedeschi. Del resto, cosa aspettarsi da chi dice che i problemi di Tiburtino III dipendono da un centro di accoglienza?
Succede. Può succedere di sbagliare in un momento concitato, di tensione, “forse” di paura. Ieri, per esempio, è successo a un militante di Casa Pound a Tiburtino III che, cinta in mano, ha sferrato un colpo in testa a un altro militante fascista, pensando si trattasse di un manifestante del presidio antifascista. Gran bel colpo, tra l’altro, una cintata data con la fibbia e andata a segno alla perfezione, tanto da provocare una ferita da cui il sangue è sgorgato copioso, creando una bella pozza per terra.
Capita di sbagliare in questo caso, a maggior ragione se militi in un gruppo che da dieci anni va in giro con magliette che recitano «nel dubbio mena». Picchiarsi da soli sfasciandosi la testa è un bel problema, il fuoco amico non porta tanto “onore”, ma i fascisti del terzo millennio hanno subito pensato al coupe de théâtre.
Così, pochi minuti dopo la cinghiata, gli account di Casa Pound iniziavano a diffondere la notizia di un “residente” ferito da un lancio di oggetti da parte degli “antagonisti”. Un fatto che già sembrava molto strano: di residenti con i fascisti se ne sono visti ben pochi e il lancio di oggetti è partito in direzione opposta, dal lato dei camerati nascosti dietro la siepe. In pratica, i dirigenti del gruppo neofascista hanno scelto di mentire consapevoli di farlo. Una fake news creata ad arte.
Esattamente come quando sostennero che quattro membri di un gruppo nazirock tedesco, intercettati a piazza Vittorio durante una manifestazione antifascista, fossero solo turisti tedeschi. Peccato che i quattro, con tanto di foto ricordo scattata davanti alla sede centrale di Casa Pound, abbiano scelto proprio l’avvocato del movimento neofascista.
Insomma, i fascisti di Casa Pound mentono con disinvoltura alla ricerca costante di un ritorno politico/mediatico. D’altronde, cosa aspettarsi da chi dice che è «tutta colpa degli immigrati»?
La sequenza completa
[…] arrivate 26 denunce per la fiera giornata di mobilitazione antifascista a Tiburtino IIInel settembre del 2017, quando centinaia di attivisti e abitanti della Tiburtina assediarono i […]