Manifesto per l’amnistia sociale
Negli ultimi mesi, fra alcune realtà sociali, politiche e di movimento, ma anche singoli attivisti e avvocati, è nato un dibattito sulla necessità di lanciare una campagna politica sull’amnistia sociale e per l’abrogazione di quell’insieme di norme che connotano l’intero ordinamento giuridico italiano e costituiscono un vero e proprio arsenale repressivo e autoritario dispiegato contro i movimenti più avanzati della società.
Da tempo l’Osservatorio sulla repressione ha iniziato a effettuare un censimento sulle denunce penali contro militanti politici e attivisti di lotte sociali. Ora abbiamo la necessità, per costruire la campagna, di un quadro quanto più possibile completo, che porterà alla creazione di un database consultabile on-line. Ad oggi sono state censite 17 mila denunce.
Il nuovo clima di effervescenza sociale degli ultimi anni, che non ha coinvolto solo i tradizionali settori dell’attivismo politico più radicale ma anche ampie realtà popolari, ha portato a una pesante rappresaglia repressiva, come già era accaduto nei precedenti cicli di lotte. Migliaia di persone che si trovavano a combattere con la mancanza di case, la disoccupazione, l’assenza di adeguate strutture sanitarie, la decadenza della scuola, il peggioramento delle condizioni di lavoro, il saccheggio e la devastazione di interi territori in nome del profitto, sono state sottoposte a procedimenti penali o colpite da misure di polizia.
Così come sono stati condannati e denunciati militanti politici che hanno partecipato alle mobilitazioni di Napoli e Genova 2001 e alle manifestazioni del 14 dicembre 2010 e del 15 ottobre 2011 a Roma.
Il conflitto sociale viene ridotto a mera questione di ordine pubblico. Cittadini e militanti che lottano contro le discariche, le basi militari, le grandi opere di ferro e di cemento, come terremotati, pastori, disoccupati, studenti, lavoratori, sindacalisti, occupanti di case, si trovano a fare i conti con pestaggi, denunce e schedature di massa.
Un “dispositivo” di governo che è stato portato all’estremo con l’occupazione militare della Val di Susa. Una delle conseguenze di questa gestione dell’ordine pubblico, applicato non solo alle lotte sociali ma anche ai comportamenti devianti, è il sovraffollamento delle carceri, additate anche dalla comunità internazionale come luoghi di afflizione dove i detenuti vivono privi delle più elementari garanzie civili e umane. Ad esse si affiancano i CIE, dove sono recluse persone private della libertà e di ogni diritto solo perché senza lavoro o permesso di permanenza in quanto migranti, e gli OPG, gli ospedali di reclusione psichiatrica più volte destinati alla chiusura, che rimangono a baluardo della volontà istituzionale di esclusione totale e emarginazione dei soggetti sociali più deboli.
Sempre più spesso dunque i magistrati dalle aule dei tribunali italiani motivano le loro accuse sulla base della pericolosità sociale dell’individuo che protesta: un diverso, un disadattato, un ribelle, a cui di volta in volta si applicano misure giuridiche straordinarie. Accentuando la funzione repressivo-preventiva (fogli di via, domicilio coatto, DASPO), oppure sospendendo alcuni principi di garanzia (leggi di emergenza), fino a prevederne l’annichilimento attraverso la negazione di diritti inderogabili.
È ciò che alcuni giuristi denunciano come spostamento, sul piano del diritto penale, da un sistema giuridico basato sui diritti della persona a un sistema fondato prevalentemente sulla ragion di Stato. Una situazione che nella attuale crisi di legittimazione del sistema politico e di logoramento degli istituti di democrazia rappresentativa rischia di aggravarsi drasticamente.
Non è quindi un caso che dal 2001 a oggi, con l’avanzare della crisi economica e l’aumento delle lotte, si contano 11 sentenze definitive per i reati di devastazione e saccheggio, compresa quella per i fatti di Genova 2001, a cui vanno aggiunte 7 persone condannate in primo grado a 6 anni di reclusione per i fatti accaduti il 15 ottobre 2011 a Roma, mentre per la stessa manifestazione altre 18 sono ora imputate ed è in corso il processo.
Le lotte sociali hanno sempre marciato su un crinale sottile che anticipa legalità future urtando quelle presenti. Le organizzazioni della classe operaia, i movimenti sociali e i gruppi rivoluzionari hanno storicamente fatto ricorso alle campagne per l’amnistia per tutelare le proprie battaglie, salvaguardare i propri militanti, le proprie componenti sociali. Oggi sollevare il problema politico della legittimità delle lotte, anche nelle loro forme di resistenza, condurre una battaglia per la difesa e l’allargamento degli spazi di agibilità politica, può contribuire a sviluppare la solidarietà fra le varie lotte, a costruire la garanzia che possano riprodursi in futuro. Le amnistie sono un corollario del diritto di resistenza.
Lanciare una campagna per l’amnistia sociale vuole dire salvaguardare l’azione collettiva e rilanciare una teoria della trasformazione, dove il conflitto, l’azione dal basso, anche nelle sue forme di rottura, di opposizione più dura, riveste una valenza positiva quale forza motrice del cambiamento.
Nel pensiero giuridico le amnistie hanno rappresentato un mezzo per affrontare gli attriti e sanare le fratture tra costituzione legale e costituzione materiale, tra la fissità e il ritardo della prima e l’instabilità e il movimento della seconda. Sono servite a ridurre la discordanza di tempi tra conservazione istituzionale e inevitabile trasformazione della società incidendo sulle politiche penali e rappresentando momenti decisivi nel processo d’aggiornamento del diritto. È stato così per oltre un secolo, ma in Italia le ultime amnistie politiche risalgono al 1968 e al 1970.
Aprire un percorso di lotta e una vertenza per l’amnistia sociale – che copra reati, denunce e condanne utilizzati per reprimere lotte sociali, manifestazioni, battaglie sui territori, scontri di piazza – e per un indulto che incida anche su altre tipologie di reato, associativi per esempio, può contribuire a mettere in discussione la legittimità dell’arsenale emergenziale e fungere da vettore per un percorso verso una amnistia generale slegata da quegli atteggiamenti compassionevoli e paternalisti che muovono le campagne delegate agli specialisti dell’assistenzialismo carcerario, all’associazionismo di settore, agli imprenditori della politica. Riportando l’attenzione dei movimenti verso l’esercizio di una critica radicale della società penale che preveda anche l’abolizione dell’ergastolo e della tortura dell’art. 41 bis.
Chiediamo a tutti e tutte i singoli, le realtà sociali e politiche l’adesione a questo manifesto, per iniziare un percorso comune per l’avvio della campagna per l’amnistia sociale.
A coloro che hanno a disposizione dati per il censimento chiediamo di compilarela scheda che può anche essere scaricata dal sito www.osservatoriorepressione.info
Puoi scaricare la scheda qui
Schede e adesioni vanno inviate a: info@osservatoriorepressione.info
Scarica il quaderno dell’Osservatorio Repressione sull’ Amnistia Sociale (clicca qui)
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Giugno 2013
Qui sotto le condivisioni pervenute fino al 27 ottobre 2013
Adesioni collettive:
ACAD, Associazione contro abusi in divisa onlus, Acoustic Impact, gruppo musicale, Action Diritti in Movimento, Assalti Frontali, gruppo musicale, Assemblea Aversana per l’Autonomia, Associazione Marsia onlus, Associazione Senzaconfine, Roma, Associazione Solidarietà Proletaria (ASP), Astroestella Senza Fini e… Confini, ATTAC Italia, Azione antifascista Teramo, Banda Bassotti, gruppo musicale, BandaJorona, gruppo musicale. Baracca Sound, gruppo musicale, Blocchi Precari Metropolitani, Roma, Centro Donato Renna, Liguria, Centro sociale 28 maggio, Rovato (BS), Circolo Che Guevara PRC, Roma, COBAS PT – CUB, Collettivo Militant, Roma, Comitato 3e32, L’Aquila, Comitato Amici e Familiari Davide Rosci, Comitato Antirazzista COBAs – Palermo, Comitato di Quartiere Torbellamonaca, Roma, Comitato Pace di Robassomero (TO). Comitato Piazza Carlo Giuliani, Genova, Communia, Spazio di mutuo soccorso, Roma, Confederazione dei Comitati di Base (COBAS). Confederazione COBAS Perugia, Confederazione COBAS Pisa, Confederazione COBAS Terni, Confederazione Unitaria di Base (CUB) Piemonte, Consiglio Metropolitano di Roma, Contropiano.org, giornale comunista online, Coordinamento regionale dei Comitati NoMuos, Coordinamento Regionale USB Umbria, CPOA Rialzo, Cosenza, CSA Depistaggio, Benevento, CSA Pacì Paciana, Bergamo, CSA Germinal Cimarelli, Terni, CSA Jan Assen (ex Asilo politico), Salerno, CSOA Angelina Cartella, Reggio Calabria, CSOA Corto Circuito, Roma, CSOA La Strada, Roma, CSOA Spartaco, Roma, CUB Scuola Università Ricerca, Ex Colorificio Liberato/Progetto Rebeldia Pisa, Fuori binario, giornale di Strada dei Senza Dimora di Firenze, Ginko (Villa Ada Posse) & Shanty Band, gruppo musicale, ISM – Italia, Ital Noiz Dub System, gruppo musicale, L@p Asilo 31- Laboratorio per l’Autorganizzazione Popolare Asilo 31, Benevento, Lavoratori Autoconvocati Carbosulcis, Lavoratori Autorganizzati Ministero dell’Economia e delle Finanze, Legal Team Italia, Liberi dall’ergastolo, LOA Acrobax, Roma, Madri per Roma città aperta, Movimento Disoccupati Autorganizzati, CSOA Ex Macello Acerra (NA), Movimento No Tav, Movimento No Tem, Occupazioni Precari Studenti OPS area Castelli romani, Officina Rebelde Castell’Umberto (ME), Oltremedia news, Osservatorio sulla repressione, P-Carc, PMLI, Radici nel cemento, gruppo musicale, Radio Maroon, gruppo musicale, RAT – Rete Antifascista Ternana, Redazione di Zeroviolenzadonne.it, Redgoldgreen, gruppo musicale, Rete Antirazzista Catanese, Rete Bresciana Antifascista, Rete 28 aprile Fiom – opposizione Cgil, Riscossa proletaria per il comunismo, Torino, Romattiva.org, Senza calma di vento, Perugia, Sindacato Lavoratori in Lotta (SLL), Spazio Popolare Occupato S. Ermete, Pisa, Terradunione, gruppo musicale, Tribù Acustica, gruppo musicale, Unione Sindacale di Base (USB), USB Bergamo, USB Sulcis, Wu Ming – scrittori, 99 Posse, gruppo musicale,
Adesioni individuali:
Agrippino Gervasio, archeologo, Napoli; Alberto Atzori, operaio Monserrato (CA ); Alessandra Magrini (AttriceContro), Roma; Alessandra Schia, studentessa, Napoli; Alessandro Dal Lago, Università di Genova; Alessia Montuori, Roma; Alfredo Tradardi, coordinatore ISM – Italia; Alfonso Di Stefano Comitato di base NoMuos/NoSigonella (Ct); Alfonso Perrotta, Roma; Amedeo Ciaccheri, Consigliere Municipio VIII, Roma; Andrea Bianco, impiegato, Napoli; Andrea Bitonto; Andrea Di Frenna, Napoli; Andrea Fioretti , membro del coordinamento nazionale ” Comunisti Uniti ” Roma; Andrea Olla, Insegnante Cagliari; Angela Giordano, educatrice Torino; Angela Scicchitano, Villa San Giovanni (RC); Anna Balderi, Ladispoli (RM); Anna Giannattasio, insegnante, Napoli; Anna Maria Bruni, giornalista, Roma; Anna Maria Liggeri, educatrice, Milano; Antimo Padula, Casandrino (NA); Antonello Repetto, Comitato “No radar” Capo sandalo Carloforte; Antonello Tiddia operaio Carbosulcis; Antonino Campenni, ricercatore Università della Calabria; Antonio De Lellis, Termoli (CB); Antonio Esposito, Napoli; Antonio Gentile, Torre del Greco, (NA); Antonio Molino, Napoli; Antonio Musella, giornalista, Napoli; Assia Petricelli; Barbara Breyhan, danzatrice, Sesto Fiorentino (FI); Barbara Chiocca, ambulante, Napoli; Beppe Corioni; Bianca Bracci Torsi, partigiana Roma; Bianca «la Jorona» Giovannini, musicista; Carlo Bachschmidt, consulente tecnico processi G8; Carlo Curti, Lugano (Svizzera); Carlo Giampetraglia, Napoli; Carlo Pellegrino, medico chirurgo, Roma; Carlo Tompetrini; Carlotta Pappalardo, studentessa, Castellammare di Stabia (NA); Carmelo Eramo, insegnante; Carmine Lettieri, Acerra (NA); Caterina Calia, avvocato, Roma; Caterina Elendu, Napoli; Cesare Antetomaso, Giuristi Democratici; Checchino Antonini, giornalista di Liberazione; Chiara Morello, educatore professionale; Cinzia Ponticiello, insegnante, S. Antimo (NA); Ciro Polverino, operaio, Napoli; Claudia Soprano, studentessa, Napoli; Claudia Urzi, insegnante; Claudio Dionesalvi, insegnante; Claudio Guidotti, Roma; Claudio Infantino, insegnante; Claudio Rosa – Studente Universitaro Sant’Antioco; Cosimo Maio, Benevento; Cristiano Armati, scrittore; Cristiano Carloni, studente, Università di Urbino; Cristiano Petricciolo, studente, Napoli; Cristina Povoledo, Roma; Daniela Frascati, scrittrice; Daniela Pantaloni, Comitato pace Robassomero (TO); Daniele Catalano; Daniele Sepe, musicista; Danilo Bianconi, Roma; Danilo Barreca, lavoratore precario, attivista per i diritti dei migranti. Reggio Calabria; Dario Rossi, avvocato, Genova; Dario Urbisci, lavoratore precario, Ripalimosani (Cb); David Augscheller, insegnante, Merano; Davide Gennaro; Davide Rosci, detenuto per i fatti del 15 ottobre 2011; Davide Steccanella, avvocato, Milano; Demetrio Conte, Counselor ed educatore, Milano; Diana Lepre, disoccupata, Napoli; Dj Brega TrashmilanoSolid Crew; Don Vitaliano Della Sala, parroco; Donatella Quattrone, blogger; Egle Piccinini, Asti; Elena Giuliani, sorella di Carlo Giuliani; Elena Zolo, lavoratrice in mobilità Sassari; Elisabetta Garau – operaia Carbosulcis; Elvira Corona – Giornalista Quartu Sant’Elena; Emanuela Donat Cattin, Milano; Emanuela Sangermano, studentessa, Caserta; Emanuele Di Giulio Cesare, operaio, Napoli; Emanuele Fiore, studente, Napoli; Emidia Papi, USB; Enrico Contenti, ISM-Italia; Enrico Di Cola; Enrico Triaca, Roma, torturato dallo Stato nel 1978 e condannato per calunnia alle “forze dell’ordine”; Ermanno Gallo, scrittore, cittadino; Erri De Luca, scrittore; Eugenio Losco, avvocato penalista, Milano; Fabio Giovannini, scrittore e autore televisivo; Fausto Piras, operaio Carbisulcis; Federica Limpani, Frattamaggiore (NA); Federico Mariani, Roma; Federico Micali; Federico Tiddia – volontario casa diurna CSM Carbonia; Francesca Panarese, Benevento; Francesco Barilli, coordinatore reti-invisibili.net; Francesco Caruso, ricercatore Università della Calabria; Francesco De Angelis, artigiano, Napoli; Francesco De Lellis, Termoli (CB); Francesco De Vita, Roma; Francesco Giordano, Milano; Francesco Piras operaio Carbosulcis; Francesco Romeo, avvocato, Roma; Francesco Verrengia, studente Napoli; Franca Gareffa, Dipartimento sociologia Università della Calabria; Franco Coppoli, COBAS Terni; Franco Iachetta, anarchico; Franco Piperno, docente di Fisica, Università della Calabria; Fulvia Alberti, regista; Gabriele Puggioni studente Sant’Antioco (CI ); Gabriele Usai operaio Carbosulcis; Gabriella Grasso, Milano; Gabriella Mattiello, presidio No Dal Molin, Vicenza; Gennaro Massimino, infermiere, COBAS Sanità Università e Ricerca; Giancarlo Onnis, tecnico Pirri ( CA); Gianluigi Deiana, Insegnante Ardauli ( OR ); Gianni Piazza, ricercatore universitario; Gian Paolo Raspa pensionato ex ferriviere Sant’antio ( CI ); Gianpiero Bonvicino – Coordinatore PRC valli Brembana e Imagna; Gigi Malabarba; Gilberto Pagani, avvocato, presidente Legal Team Italia; Giorgia Listì, Palermo; Giovanni Chirichella, Napoli; Giovanni Croce, studente, Napoli; Giovanni Russo Spena, responsabile giustizia PRC; Giulia Inverardi, scrittrice; Giulio Bass, musicista; Giulio Laurenti, scrittore; Giulio Mojo studente Portici (NA); Giuseppe Rinforzi, operaio, Quarto (NA); Giuseppina Massaiu, avvocato, Roma; Gualtiero Alunni, portavoce Comitato No Corridoio Roma-Latina; Guido Lutrario, USB, Roma; Haidi Gaggio Giuliani, Comitato Piazza Carlo Giuliani; Igor Papaleo, Partito dei Carc, Napoli; Ilaria Montecchiani, studentessa, Urbino; Italo Di Sabato, Osservatorio sulla repressione; Jacopo Ricciardi, Segreteria Provinciale PRC, La Spezia; Jenni Caselli, disoccupata, Napoli; Laura Donati; Laura Rasero; Lello Voce, poeta; Letizia Romeo, Lucca; Livia Fenaroli; Lorenzo Guadagnucci, giornalista, Comitato Verità e Giustizia per Genova; Lorenzo Santinelli, impiegato, Genova; Luca Fontana, segretario circolo PRC Che Guevara; Luca Lamonaca; Luca Merlino, Torre Del Greco (NA); Luciana De Pascale, Napoli; Luciano Matta operaio Carbosulcis; Luciano Muhlbauer; Luciano Ricci, Casoria (NA), Ludovica Formoso, praticante avvocato, Roma; Luigi Brambillaschi, Melzo (MI); Luigi Fucchi, coordinamento regionale USB Umbria; Luigi Lubrano, studente, Napoli; Luigi Oliva, Torre del Greco (NA); Luigia Pasi, Milano; Luisella Consumi, RSU Università degli studi di Firenze; Manlio Calafrocampano, musicista; Manuela Masi, studentessa, Napoli; Mara Nerbano, docente ABA, Carrara; Marco Arturi, Rete 28 Aprile, Torino; Marco Bersani, Attac Italia; Marco Calabria, giornalista; Marco Chianese, disoccupato, Napoli; Marco Clementi, storico; Marco Di Renzo, Roma; Marco Grimaldi, studente, Napoli; Marco Pittalis; Marco Rovelli, scrittore e musicista; Marco Spezia, Tecnico della sicurezza su lavoro, Sarzana (SP); Maria Luisa Loche , insegnante Oristano; Mario Battisti, Roma; Mario Pompeo; Mario Pontillo, responsabile carceri PRC; Marina Farina, docente, Napoli; Martina Grifoni, Narni; Massimo Cappitti, insegnante; Massimo Carlotto, scrittore; Massimo Lombardi, Avvocato Penalista, La Spezia; Massimo Lo Sciuto, operaio informatico; Matteo Squadrani, studente, Università di Urbino.; Mattia Pellegrini, artista; Mattia Serafino, disoccupato, Brescia; Mauro Gentile, detenuto politico per gli scontri del 15 ottobre 2011; Mauro Manola, Napoli; Mc Shark, Terradunione, musicista; Michele Baronio, attore; Michele Capuano, regista-scrittore; Michele Clemente, referente nodo ALBA (Alleanza Lavoro Benicomuni Ambiente), Asti; Michele Vollaro, storico e giornalista; Mingo Fante, brigante, Torricella Peligna (CH); Mino Massimei, Presidente Circolo ARCI Montefortino 93, Artena (RM); Miriam Lombardo, studentessa, Napoli; Miriam Marino, scrittrice, Rete ECO, AMLRP; Nando Grassi, insegnante, Palermo; Niccolò Benvenuti, disoccupato, Grosseto; Nicola D’Agosto, Napoli; Nicoletta Crocella, responsabile edizioni Stelle Cadenti; Nicoletta Bernardi, Passignano sul Trasimeno (PG); Nunzio D’Erme, Roma; Paola Staccioli, Osservatorio sulla repressione, Roma; Paolo Caputo, ricercatore Università della Calabria; Paolo Di Vetta, Blocchi Precari Metropolitani; Paolo Persichetti, insorgenze.wordpress.com; Paolo “Pesce” Nanna, comico periferico; Pasquale Vilardo, avvocato, Roma; Pierpaolo Surbera, Napoli; Pietro Saitta, ricercatore in Sociologia, Università di Messina; Pinella Bullegas artigiana Sant’Antioco; Pino Cacucci, scrittore; Rasta Blanco, musicista; Renato Rizzo, segreteria romana Unione Inquilini; Riccardo De Angelis, rsu CUB telecom Italia – Roma; Riccardo Infantino, insegnante; Roberta Fusco, Napoli; Roberta Rivieccio, Torre del Greco (NA); Roberto Bonadeo, disoccupato Cagliari; Roberto Colarullo, Comitato pace Robassomero (TO); Roberto Ferrucci, scrittore; Roberto Giardelli; Roberto Niro; Roberto Vassallo, Direttivo CGIL Milano, RSU FIOM Almaviva Milano; Rodolfo Graziani, Terni; Rosandra Papaleo; Ruggero D’Alessandro, Lugano Breganzona, Svizzera; Salvatore Chiosi, Napoli; Salvatore Drago, pensionato Monseratto ( CA ); Salvatore Orru insegnante Sant’Antioco ( CI ); Salvatore Palidda, Università di Genova; Serge Gaggiotti (Rossomalpelo), cantautore; Sergio Bellavita, portavoce nazionale Rete 28 aprile Fiom; Sergio Bianchi, casa editrice DeriveApprodi; Sergio Riccardi, Roma; Silvia Baraldini, Roma; Silvio Arcolesse, Campobasso; Simona Musolino, scrittrice; Simonetta Crisci, avvocato, Roma; Sonia Verzegnassi, Roma; Stefania Di Liddo, operatrice sociale, Bisceglie (BA); Stefano Ciccantelli (coordinatore circolo SEL Pineto (TE); Stefano Guazzo, disoccupato, Napoli; Stefano Poloni, Milano; Stefano Rosa – operaio Sant’Antioco; Stefano Ulliana, insegnante scuola pubblica, Codroipo (UD); Tamara Bartolini, attrice; Tatiana Montella, avvocato; Tiziano Loreti, Bologna; Ugo Giannangeli, avvocato penalista in pensione, Milano; Valentina Bucci, libraia, Ancona; Valentina Perniciaro, blogger baruda.net; Valentino Bombardieri, Brescia; Valeria Nocera, Napoli; Valerio Evangelisti, scrittore, Bologna; Valerio Mastandrea, attore; Valerio Monteventi, Bologna; Vincenzo Brandi, ingegnere, ISM-Italia; Vincenzo Miliucci, COBAS, Roma; Vittorio Agnoletto; Wsw Wufer, musicista
Sono deluso di essere un cittadino italiano. ..non c’è rispetto non c’è tolleranza non c’è accoglienza. ..mi vergogno di essere un Italiano. …perché lo stato non fa niente. …solo propaganda Per avere i fondi dalla comunità Europea. ..è una vergogna mi fate schifo. ..
Sottoscrivo il manifesto: Luciano Ricci, Casoria (NA)
condivido. speriamo che tu non sia il solito borghese comunista. un saluto
Condivido il manifesto so perfettamente di che si parla avendo partecipato alle lotte contro i regimi militari in Argentina
Sottoscrivo l’appello
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My blog – assistenza detenuti
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