Sanità a pagamento per i migranti, è una legge razziale come quella del 1938
Gli stranieri potranno provvedere per proprio conto, se vogliono: o pagando una assicurazione privata, che costa circa 1000 euro all’anno, oppure iscrivendosi privatamente alla sanità pubblica pagando però 2000 euro all’anno. Oppure potranno scegliere di crepare. Mattarella promulgherà la legge?
di Piero Sansonetti
Era l’11 novembre del 1938. Il Corriere della Sera uscì con questo titolo a nove colonne in prima pagina: “Le leggi per la difesa della razza approvate dal consiglio dei ministri”. Il direttore del Corriere era Aldo Borelli, giornalista moderato sotto la cui ala crebbero grandi firme del giornalismo italiano (Buzzati, Montanelli, Barzini…) che però, come i suoi seguaci, nutriva un forte sentimento antisemita.
Le leggi razziali del ‘38, quelle che segnarono profondamente il regime e l’ideologia fascista e furono da molti – non da tutti – considerate la gran vergogna dell’Italia, prevedevano una serie di limitazioni dei diritti della popolazione di origine ebraica, e definivano dettagliatamente i criteri coi quali distinguere un ebreo da un ariano. Tra le disposizioni c’era quella che colpì di più la popolazione ebraica: la cacciata dalla scuola pubblica dei bambini ebrei.
La disposizione entrò in vigore un certo giorno e quel giorno a molti bambini e ragazzi ebrei toccò di vedersi cacciati dalla classe perché ebrei. Gentili professori e bidelli li informarono, davanti ai loro compagni e amici, che loro erano esseri inferiori e dunque non disponevano di tutti i diritti dei quali invece disponevano gli esseri umani. Prendessero i libri dal banco e andassero a casa. L’altra sera il governo Meloni ha varato le nuove leggi razziali. Sono simili a quelle del ‘38. Non dividono l’umanità tra ariani ed ebrei ma tra italiani residenti in Italia e stranieri residenti in Italia.
Gli stranieri residenti in Italia vengono catalogati come esseri leggermente inferiori e dunque privati di alcuni diritti. Soprattutto del diritto fondamentale, quello alla sanità. Gli stranieri residenti in Italia non avranno il diritto di essere curati, così come i ragazzini ebrei non avevano diritto all’istruzione. Non c’è bisogno di dire che istruzione e sanità sono i due diritti fondamentali riconosciuti dagli stati moderni. Gli stranieri potranno provvedere per proprio conto, se vogliono: o pagando una assicurazione privata, che costa circa 1000 euro all’anno, oppure iscrivendosi privatamente alla sanità pubblica pagando però 2000 euro all’anno. Oppure potranno scegliere di crepare.
All’epoca delle leggi razziali nessun giornale italiano scese in campo per combatterle. Anche stavolta non mi sembra che ci sia gran mobilitazione della stampa, sebbene oggi i rischi nell’andare contro il governo siano assai minori che a quell’epoca. Questo giornale non cesserà di denunciare questa infamia. Lo faremo tutti i giorni finché la disposizione che sancisce l’appartheid non sarà ritirata. Immaginiamo che ciò avverrà abbastanza presto, perché siamo certi che il presidente Mattarella che – a differenza di alcuni membri del governo – viene da una solida tradizione democratica ed è un convinto sostenitori dei principi della civiltà occidentale, si rifiuterà di firmare la nuova, infame, legge razziale.
da l’Unità
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quotidianosanità.it (https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=117575) specifica:
“Rispetto a queste norme attualmente vigenti nella bozza di articolato che Quotidiano Sanità ha visionato si modificano le regole relative a tre diverse fattispecie già presenti nel vecchio ordinamento:
– a) per i cittadini stranieri, regolarmente residenti in Italia con permesso di soggiorno per motivo di studio, il contributo passa dagli attuali 149 euro a 700 euro (+547%);
– per i cittadini stranieri collocati alla pari il contributo passa dagli attuali 219 euro a 1.200 euro (+547%);
– per tutti i lavoratori che intendano iscriversi volontariamente al Ssn il contributo era calcolato in ragione di un’aliquota del 7,50% fino alla quota di reddito pari a 20.658,28 euro e l’aliquota del 4% sugli importi eccedenti ai 20.658,28 e fino al limite dei 51.645,69 euro con un contributo che non poteva essere inferiore a 387,34 euro. Si stima che in media il contributo pagato dai cittadini stranieri fino al 2022 fosse di circa 1.200 euro. La nuova norma prevede che il contributo salga a 2.000 euro (+66%). Va considerato che la spesa sanitaria pubblica pro-capite in Italia nel 2022 è stata pari a 2.102 euro. Il Governo stima maggiori entrate per 240 mln e riguarda circa 200 mila persone.
Nulla cambia invece per tutti quei cittadini stranieri extracomunitari che hanno diritto all’iscrizione obbligatoria al Ssn ai quali non sarà richiesto alcun esborso economico. Ossia:
– che soggiornano regolarmente in Italia e abbiano in corso regolari attività di lavoro subordinato o autonomo o siano iscritti nelle liste di collocamento (ad esempio colf o badanti con regolare contratto di lavoro).
– che soggiornano regolarmente e abbiano richiesto il rinnovo del permesso di soggiorno per: lavoro subordinato o autonomo, motivi familiari, per asilo, per protezione sussidiaria, per casi speciali, per protezione speciale, per cure mediche (articolo 19, comma 2, lettera d-bis del T.U.286/98), per richiesta di asilo, per attesa adozione, per affidamento, per acquisto della cittadinanza
– in attesa del primo rilascio del permesso di soggiorno per lavoro subordinato o per motivi familiari
– i minori stranieri non accompagnati, anche nelle more del rilascio del permesso di soggiorno, a seguito delle segnalazioni di legge dopo il loro ritrovamento nel territorio nazionale e comunque tutti i minori indipendentemente dallo stato di regolarità del soggiorno, con conseguente diritto al pediatra di base da 0 a 14 anni e al medico di medicina generale da 14 a 18 anni.”