La procura di Milano ha disposto il sequestro d’urgenza del Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di via Corelli, a Milano
La procura di Milano ha disposto il sequestro d’urgenza del Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di via Corelli, a Milano, e dell’ente gestore Martinina Srl. I pm Paolo Storari e Giovanna Cavalleri hanno preso controllo della struttura in attesa dell’eventuale convalida del Gip e la nomina di amministratore giudiziario.
La struttura era stata ispezionata dalle fiamme gialle lo scorso primo dicembre. Nelle carte dell’inchiesta si parla di trattamenti disumani, cibo scadente, abuso di farmaci, assistenza sanitaria negata. A far esplodere la vicenda gli esposti dell’ex senatore Gregorio De Falco e della rete Mai più Cpr.
Dalle indagini dei Pm, già rese note lo scorso 1 dicembre, emerge quanto denunciato da anni dalle associazioni e dalla Rete No Cpr – Mai più lager: i migranti sono detenuti all’interno della struttura in condizioni disumane tra la somministrazione costante e indiscriminata di psicofarmaci, anche senza necessità terapeutiche, le condizioni igieniche di bagni e camerate definite “vergognose” dall’infettivologo e consulente della Procura Nicola Cocco, e il cibo avariato servito ai reclusi.
Rispetto al tema della somministrazione di psicofarmaci, Nicola Cocco ha spiegato che “mentre circa il 40% dei detenuti prende psicofarmaci nelle carceri milanesi, all’interno del Cpr di via Corelli questa percentuale raddoppiava arrivando al 70%”.
“Non siamo stupiti che il rinnovo fosse già stato previsto, ma siamo preoccupati”, afferma Riccardo Tromba, Presidente del Naga di Milano. “La Prefettura conosceva da tempo le condizioni formali e materiali di gestione del CPR e questo non ha impedito di autorizzare il rinnovo come se nulla fosse. Ci rallegriamo che, come il Naga, anche la Magistratura ritenga la scelta decisamente inopportuna. Il sequestro del resto era già stato richiesto nel 2021 con azione giudiziaria a seguito del primo accesso al CPR dell’allora senatore Gregorio De Falco: i fatti ci danno ragione. Attendiamo gli sviluppi e ci rivolgiamo alla Prefettura per chiederle nuovamente di procedere alla chiusura della struttura, unica vera soluzione possibile”, aggiunge Tromba.
Riccardo Tromba, presidente del Naga di Milano, è intervenuto anche ai microfoni di Radio Onda d’Urto. Ascolta o scarica.
Milano: la vergogna del Cpr di via Corelli. Niente cure e cibo scaduto
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