Un’indagine sociale esplorativa a cura di operaə e sfruttatə del comparto assistenziale, sociale e sanitario, attivistə e individualità antiautoritarie e anticapitaliste, impegnate nel dibattito sull’antipsichiatria.
Siamo operaə e sfruttatə del comparto assistenziale, sociale e sanitario, attivistə e individualità antiautoritarie e anticapitaliste, impegnate nel dibattito sull’antipsichiatria.
Ad oltre due anni di sindemia emerge tra le persone una sempre maggiore necessità di informazioni e chiarimenti riguardanti l’introduzione, l’uso e gli effetti delle vaccinazioni covid, oltre che sulle misure che governo e istituzioni hanno promosso e stanno promuovendo per il contenimento della diffusione del virus.
Tra le molte incertezze l’eventualità di altri richiami a partire da settembre (4° dose), l’efficacia e la convenienza delle vaccinazioni covid, il perdurare dell’obbligo vaccinale per alcune categorie di lavoratori, le molte segnalazioni di effetti collaterali ed eventi avversi anche gravi non considerate, il senso del green pass e la possibilità che possa essere non solo mantenuto ma esteso e definitivamente istituzionalizzato.
Le informazioni contraddittorie e le linee guida dettate preminentemente dalla salvaguardia degli interessi dei mercati hanno lasciato ampio arbitrio e copertura ad abusi e discriminazioni.
L’istituzionalizzazione estensiva e generalizzata di principi securitari, coercitivi, di obbligo, premialità, estorsione e ricatto, sul lavoro e all’interno di una vita sociale già atomizzata, non ha permesso un concreto confronto dal basso sulle responsabilità politiche, sanitarie, economiche, sociali e culturali di questa epidemia, né una concreta condivisione dei vissuti di chi ne ha subito l’impatto maggiore, nè un dibattito serio sulle conseguenze della sua gestione di Stato.
Questo processo ha lasciato campo libero agli interessi del Capitale di espropriare le fasce oppresse della popolazione da scelte e da possibili processi di autodeterminazione e solidarietà in merito.
Il covid non è un elemento a se stante, dotato di vita autonoma: è nato e si è sviluppato in un preciso contesto socio-economico e storico e ha avuto incidenza maggiore in certe aree geografiche piuttosto che in altre.
Convintə che in un sistema che genera morte, malattia, disuguaglianza e alienazione come il Capitalismo, una malattia non sia solo un’etichetta diagnostica ma sia frutto di interazioni e connessioni tra culture, società, umanità e ambiente, e consapevoli che il virus, le condizioni materiali e la possibilità di scegliere come curarsi, non sono uguali per tuttə, abbiamo ritenuto utile realizzare un’intervista-questionario ai fini di indagine sociale esplorativa dal basso, con tutti i limiti che questo strumento impone, per comprendere meglio l’impatto che il covid ha avuto e sta avendo sulla vita di molte persone, e quanti e quali effetti iatrogeni, clinici, sociali e culturali, abusi e omissioni hanno prodotto e stanno producendo le misure messe in campo dallo Stato.
[…] La iatrogenesi è clinica quando il dolore, la malattia e la morte sono il frutto di cure mediche; è sociale quando le politiche sanitarie rafforzano un’organizzazione industriale che genera malessere; è culturale e simbolica quando un comportamento e una serie di illusioni promossi dalla medicina restringono l’autonomia vitale degli individui insidiando la loro capacita di crescere, di aver cura l’uno dell’altro e di invecchiare, o quando l’intervento medico mutila le possibilità personali di far fronte al dolore, all’invalidità, all’angoscia e alla morte. […] Ivan Illich. “Nemesi medica” 1976
Si tratta di un’indagine sociale esplorativa che nasce da un interesse generale di conoscenza. Non ha pretese scientifiche né di oggettività. L’indagine muove dalle riflessioni sopra citate. La restituzione formulerà osservazioni parziali che potranno essere il punto di partenza per ulteriori indagini.
A dispetto di qualsiasi campagna di persuasione riteniamo fondamentale la libertà, la relazione, il consenso, l’autonomia, la scelta e l’autodeterminazione, contro l’istituzionalizzazione di qualsiasi forma di coercizione e l’obbligatorietà di qualsiasi cura/trattamento.
Il questionario è anonimo. Ti chiediamo serietà nella compilazione. Prenditi il tempo che ti serve: ritagliati 40 minuti da dedicargli, anche un’oretta se necessario. Nessuna risposta è obbligatoria. Salta le domande che non ti coinvolgono/interessano/riguardano. Il questionario sarà attivo fino al 31 dicembre 2022.
Il link al progetto: https://sindemia.noblogs.org/
Il link diretto all’intervista/questionario:
https://framaforms.org/sindemia-indagine-sociale-esplorativa-dal-basso-1656925581