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“Sino alle quattro mura che mi tengono rinchiuso”…Scriviamo a Cesare Battisti

Uno degli scopi primari della repressione e dell’istituzione carceraria è quello di isolare i detenuti dalla realtà che li circonda e dagli affetti. Scrivere ai/alle nostri/e compagni/e detenuti/e così come ai tutti/e i/le detenuti/e è un importante atto di solidarietà che spezza l’isolamento che lo stato impone attraverso le mura carcerarie e i dispositivi di controllo. Per spezzare le catene dell’isolamento, manifestazioni, presidi e iniziative politiche di solidarietà sono importanti così come scrivere una lettera per dire loro che non sono soli, attraverso le proprie parole.

Battisti è detenuto in una cella 3×3 a giorno, cioè con finestre su tutte le quattro pareti, più telecamere di controllo, allo scopo, si dice, di evitare che un collasso psicologico possa condurlo ad atti autolesionistici e potenzialmente suicidi, ma è evidente che questa modalità di detenzione, nell’isolamento totale da altri detenuti e sotto osservazione costante, costituisce di per sé un nocumento all’equilibrio psichico. Dovrà restare così per ALMENO sei mesi, ma non rientrando questo regime carcerario sotto il 41 bis, non è affatto detto che simile stato di detenzione non si prolunghi a tempo indeterminato.

Chiunque voglia inviare un saluto a Cesare Battisti, libri, riviste, giornali (senza copertina rigida) può scrivere a questo indirizzo:

Cesare Battisti c/o Casa Circondariale Salvatore Soru Loc. Su Pedriaxiu Massama 09170 Oristano OR

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