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Sorveglianza speciale per intimidire gli ambientalisti

La Questura di Roma ha richiesto la sorveglianza speciale per un attivista di Ultima Generazione. Un altro tentativo di intimidazione nei confronti delle pratiche di azioni non violente e di disobbedienza civile

Gli effetti perversi della repressione dei movimenti: attivisti puniti come i criminali. La questura di Roma ha richiesto per Giacomo Baggio di Ultima Generazione due anni di sorveglianza speciale con firma obbligatoria ogni giorno, obbligo di permanenza domiciliare dalle ore 20 alle ore 7 e divieto di partecipare a manifestazioni di qualsiasi tipo, anche sportive e musicali.

«Si tratta di una richiesta molto dura, il tipo di sorveglianza più limitativo della libertà personale. Al momento non abbiamo ancora gli atti», ha spiegato Paola Bevere, avvocato dell’attivista fermato il 13 maggio scorso dopo una manifestazione per l’ambiente. Dopo il fermo Baggio aveva presentato una querela per lesioni. Ora la richiesta della Questura che «si basa sul sospetto che questo manifestante, tra l’altro incensurato, sia una persona pericolosa per la sicurezza pubblica», ha detto Bevere. «Queste persone non possono essere equiparate ai mafiosi».

La notizia ha rilanciato la mobilitazione dei movimenti per il clima. Ultima Generazione ha annunciato un presidio di solidarietà per il 14 ottobre a Roma alle 9 davanti al Tribunale di Piazzale Clodio in occasione dell’udienza di convalida dell’applicazione della misura di prevenzione. «Questo livello di accanimento contro un movimento non violento di disobbedienza civile è assurdo e preoccupante. Dovrebbero spiegare se si tratta di un errore o di un tentativo di intimidazione nei nostri confronti», dicono da Ultima Generazione.

Diritto, non crimine

 

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