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Sorveglianza speciale a Luca Fagiano e Paolo Di Vetta

Luca Fagiano e Paolo Di Vetta, attivisti della lotta per il diritto all’abitare di Roma  sono stati condannati a un anno di sorveglianza speciale.

Nel tardo pomeriggio di ieri è arrivata la notizia che il Tribunale di Roma ha deciso di applicare la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno di 1 anno nei confronti di Luca, respingendo la stessa richiesta per uno studente.
Paolo non ha ancora ricevuto alcuna notifica, ma ci aspettiamo nelle prossime ore la stessa comunicazione visto che nel provvedimento emesso nei confronti di Luca si fa riferimento anche a lui: a entrambi viene attribuita un’indole violenta da cui desumere la loro personale pericolosità, essendo dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo la sicurezza o la tranquillità pubblica.
Le misure di prevenzione limitano fortemente la libertà personale, prescindono dal presupposto della commissione di un fatto di reato e rappresentano uno strumento, nei fatti sanzionatorio, di contrasto del disagio sociale e del dissenso politico.
In Val di Susa, come a Roma, Pisa, Torino, Bologna e in tante città abbiamo assistito negli ultimi anni a un utilizzo tutto politico degli istituti di prevenzione, dentro uno sviluppo del diritto penale – un diritto “del nemico” evidentemente utile a combattere la guerra contro i poveri in corso – che punisce le soggettività, i comportamenti e gli stili di vita invece che i reati specifici. Cercando in questo modo anche di scoraggiare il conflitto e svuotare le piazze.
Come Movimento per il Diritto all’Abitare rispediamo al mittente una sentenza tutta politica che punisce Paolo e Luca per la loro capacità di gettare sempre il cuore oltre l’ostacolo e di spendersi generosamente insieme a chi combatte un sistema che prevede tante case senza gente affinché ci sia sempre più gente senza casa, anteponendo il bene della collettività di cui fanno parte al proprio interesse personale.
In questi anni abbiamo conquistato tanto, la dignità prima di tutto. Quella dignità che hanno provato a toglierci quando ci hanno sfrattati e buttati in mezzo a una strada, quando ci siamo ribellati ai centri di accoglienza, ai residence e al sistema dei campi combattendo contro un apparato che giudichiamo indegno e corrotto da molto tempo prima che esplodesse l’inchiesta della magistratura su Mafia capitale.
Abbiamo, in questi anni, lottato contro un governo che ha varato misure come il Piano casa, che invece di occuparsi di chi vive in emergenza abitativa ha provveduto a elargire finanziamenti per Expo, a distruggere quel poco che resta di edilizia residenziale pubblica e a punire con l’art. 5 chi ha trovato una soluzione occupando uno spazio vuoto.
Abbiamo strappato un risultato importante con la regione Lazio, che ha votato una legge e stanziato fondi per un piano di emergenza di recupero di abitazioni dal patrimonio pubblico e privato già disponibile.
Abbiamo difeso decine di persone dagli sfratti e fatto centinaia di manifestazioni. D’altra parte non conosciamo alcun altro modo per farci sentire quando davanti alle ingiustizie sociali palesi l’arroganza del potere e il suo apparato vorrebbero imporci di rimanere zitti.
Il tentativo di togliere la voce ai nostri compagni di lotta impedendogli di andare in piazza non fa altro che rafforzare la nostra determinazione nel continuare a lottare per i nostri diritti, contro chi chiude gli spazi di dissenso e di libertà.

A fianco dei nostri compagni e di Nicoletta e dei No Tav che stanno violando le imposizioni del Tribunale di Torino!

#iostoconchoiresiste #CeChiDiceNo

Movimento per il Diritto all’Abitare

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Da facebook solidarietà a Paolo e Luca è stata espressa da Nicoletta Dosio, storica attivista no tav, attualmente agli arresti domiciliari: “Carissimi Luca e Paolo, leggo della condanna ad un anno di sorveglianza speciale che vi è stata inflitta per il vostro impegno grandissimo, coerente e generoso nella lotta per il diritto all’abitare.
In questi tempi sempre più duri per chi si oppone allo stato di cose presente dobbiamo trovare la lucidità e la forza del conflitto comune contro il potere che ci vorrebbe testimoni muti e umiliati del massacro di vite, diritti, futuro.
Ci vorrebbero schiavi per potere banchettare impunemente su questo mondo che sarebbe così bello senza guerre, sfruttamento, ingiustizia; ma non ci avranno mai come vorrebbero loro!
Nell’attesa di riabbracciarvi, invio a voi, alle compagne e ai compagni tutti il saluto affettuoso e solidale mio e del movimento NO TAV, che, insieme ai tanti che non si arrendono, continua a resistere contro il partito trasversale degli affari e le imposizioni delle procure e dei tribunali.
Dove loro vedono terra di dominio prona alla loro brutalità noi sappiamo le radici tenaci di una vita e di una dignità che non si arrende e che conosce già il vento della liberazione

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SOLIDALI  CON  LUCA E  PAOLO

Decisione pilotata quella della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma, che impone ai compagni Luca Fagiano  e Paolo Divetta del movimento di lotta per la casa ” 1 anno di sorveglianza speciale”(divieto di uscire da casa prima delle 7 e di rientrare non oltre le 21,obbligo a non lasciare la residenza abituale). Su richiesta reiterata della Questura di Roma, che non ha mancato occasione per accentuare denigrazioni e falsità nell’intento di ” fargliela pagare ai tribuni del popolo della casa”, il Tribunale ha avallato l’operato questurino ritenendo Luca e Paolo ” socialmente pericolosi”: la subdola formula con la quale lo Stato persegue la libertà di movimento dei protagonisti sociali, con l’intenzione di fermare i conflitti che insorgono proprio a causa delle inadempienze dei governi.

Una sentenza stabilita dalla  ragion di  stato , che sempre più – ed esclusivante in questi casi – sostituisce la formalità della Giustizia, ridotta a mera esecutrice del potere dominante.

Una condanna a prescindere, che non ha tenuto in alcun conto del dibattimento, in cui è emerso anche dalle testimonianze – l’ex Prefetto di Roma Mosca, l’Assessore alla Casa/ R.Lazio Refrigeri, il Vice Presidente R.Lazio Smeriglio – l’emerita e insostituibile funzione sociale svolta dai due protagonisti della lotta per la casa a Roma, intesa a risolvere la perenne emergenza abitativa e che ha dato luogo a Leggi Regionali in merito : il tutto nella dialettica delle parti e nel dispiegamento di lotte adeguate alla bisogna.

Il distorto procedere dei governi” in ordine pubblico contro le aspettative e i bisogni sociali”( indici di povertà,disoccupazione e migrazioni sempre più accentuati, che inducono l’occupazione di case-spazi dismessi,in persistenza di migliaia di alloggi sfitti) è il frutto marcio dell’ex partito di sinistra, divenuto in funzione governativa il bieco esecutore dei disegni liberisti e negatore della stessa Costituzione, che si accinge ” per modernità ed efficenza”  a riformare in funzione della stabilità capitalista.

Più si avvicina il giorno del giudizio sull’operato di Renzi e della sua revisione costituzionale(“la madre delle riforme”) , più si avvicina il 4 dicembre e più si accentua il carattere forcaiolo del suo governo,del suo ministro dell’Interno, che ordinano la raffica di provvedimentio coercitivi nei confronti dei protagonisti delle lotte : da quelle per la casa, a quelle territoriali,antimilitariste e antirazziste, vedi Luca,Paolo e vari altri, Nicoletta Dosio e centinaia di NO Tav, NO Muos, NO Basi, NO Cie.

Nel mentre con il NO al voto del 4 dicembre ci accingiamo a cogliere l’occasione di dare il benservito a Renzi, non da meno l’impegno portante è quello di ricostruire i rapporti di forza atti a contrastare lo strapotere dei governi,del padronato e della UE.  Compreso quello di ristabilire il valore dei diritti della persona e della collettività, calpestati in funzione della ” preminente sicurezza dello Stato e dei suoi apparati” .

Siamo parte della ” battaglia per la libertà di movimento” – per abrogare i cosidetti “reati associativi e d’opinione, la devastazione e saccheggio, la resistenza aggravata” –  così da garantire nelle vertenze conflittuali l’obbligatorietà del terreno del confronto , invece che la riduzione di queste a ilmpropria  materia di ” ordine pubblico”.

Siamo dalla parte di Luca e Paolo , a cui va la solidarietà attiva della Confederazione  Cobas  , nell’impegno per la comune battaglia per i diritti e per la liberazione di tutte/i .

 CONFEDERAZIONE   COBAS

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REPRESSIONE – FERRERO (PRC – SINISTRA EUROPEA): «DOPO I NO TAV, ANCHE A A ROMA PROVVEDIMENTO DI TIPO FASCISTA DI SORVEGLIANZA SPECIALE AD UN ATTIVISTA SOCIALE CHE ANDREBBE PREMIATO PER IL SUO IMPEGNO A FIANCO DEGLI ULTIMI E DEI PIU’ DEBOLI».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, dichiara:

«Due giorni fa il Tribunale di Roma ha deciso di applicare la misura di “prevenzione” della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno di un anno nei confronti di un attivista delle lotte per la casa e probabilmente a giorni lo stesso provvedimento sarà comminato anche ad un altro attivista. Si tratta di misure di polizia da stato fascista che vengono comminate nei confronti di un attivista sociali che andrebbe premiato per il suo impegno a fianco degli ultimi e dei più deboli. In una città in cui il disagio sociale cresce a vista d’occhio ed a cui il comune e il governo non hanno dato e non danno alcuna risposta, la repressione nei confronti di chi organizza le lotte è un atto non solo repressivo ma ottuso e anticostituzionale: i problemi vengono lasciati marcire e chi li solleva viene colpito nella propria libertà. Una vera schifezza!»

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A Luca e Paolo tutta la nostra più sincera vicinanza e solidarietà