Stadio: Da Roma a Torino, l’insostenibile “leggerezza” … dell’ordine pubblico
Dopo le cariche e gli scontri di mercoledì sera e di giovedì pomeriggio tra supporters olandesi del Feyenoord e polizia nel centro di Roma, venerdì 20 febbraio ci sarà un incontro tra il sindaco della capitale Marino e il ministro dell’interno Alfano.
Secondo la Questura capitolina, sono almeno 23 gli arresti di ieri tra i fans arrivati a Roma da Rotterdam per la partita di Europa League, finita 1-1. Impossibile invece conteggiare i feriti tra gli stesso hools del Feyenoord, tradizionalmente considerati vicini all’ultradestra, anche in virtù della feroce rivalità con l’Ajax di Amsterdam
A scontrarsi con la polizia, tra campo dei Fiori e piazza di Spagna, sono state solo alcune centinaia dei seimila tifosi olandesi, piuttosto identificabili fin dalla serata di mercoledì, dove c’erano stati altri scontri. Il divieto di vendere alcolici, inoltre, è stato di fatto ignorato dai negozianti romani, come dimostra il tappeto di bottiglie di alcolici rimasti sul terreno e fin dentro alcuni dei monumenti del centro storico di Roma, a partire dalla fontana settecentesca della Barcaccia, danneggiata.
Il giorno dopo gli scontri il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha attaccato frontalmente questore e prefetto. Il sindaco annuncia che ad Alfano intende chiedere ancora più militarizzazione: “Prefetto e questore non sono stati all’altezza della sfida, non hanno saputo garantire la sicurezza della città. Sono mesi che parliamo di criticità. Qui abbiamo un numero di forze dell’ordine esiguo. Vogliamo centinaia di uomini in più. Da Alfano pretenderò risposte”.
I fatti degli ultimi due giorni a Roma non paiono però riguardare tanto il numero di agenti messi in campo, alcune migliaia contro poche centinaia di hooligans, quanto le ataviche problematiche poliziesche nella gestione del cosiddetto ordine pubblico, allo stadio ma non solo.
A puntare il dito in questa direzione è la stessa società calcistica olandese, che in una nota si dice “spiacevolmente sopresa dalla decisione della questura di Roma, con cui eravamo in contatto da inizio gennaio. Solo mercoledì, però, ci è stato comunicato che i nostri tifosi non dovevano più ritrovarsi allo stadio, come concordato, ma nel centro storico”.
Il commento di Diego Piccinelli, portavoce del gruppo ultras Brescia 1911 – ex curva nord. Ascolta da Radio Onda d’Urto
Il commento di Giole Dax
La discesa barbarica degli hooligan nazisti del Feyenoord a Roma: una devastazione annunciata
Mercoledì 18 febbraio 2015 a Roma c’era stato l’assaggio rinforzato: torme di tifosi del Feyenoord in zona Campo de’ Fiori nel pomeriggio/serata avevano creato problemi pesanti con aggressioni, risse, atti osceni, minicortei ad alto tasso alcoolico. I reparti della Celere avevano proceduto a cariche, fermi e arresti.
Ma facciamo un reload del film. Chi sono i tifosi del Feyenoord di Rotterdam? Sono tra i più famigerati gruppi di hooligan esistenti in Europa. Sono di impostazione fortemente nazista, xenofoba e antisemita, portano a migliaia tatuata sulle loro carni la F identificativa come ultrà del Feyenoord, spesso accompagnata da tatto del Sole Nero o della sigla 88 ovvero SS. I fans del Feyenoord sono noti da almeno 15 anni per scontri durissimi con altre tifoserie olandesi ed estere, costellati da ferimenti gravissimi che sono arrivati fino all’omicidio degli “avversari”! Negli uomini con la F tatuata il gruppo più oltranzista e nazista fanatico è l’SCF, Sport Club Feyenoord, sembra ben presente nell’assalto a Roma di questi giorni…
Tutti i mass media hanno evidenziato che la Questura di Roma era in contatto coi loro analoghi olandesi; anzi sembra che qualche poliziotto olandese era a Roma in questi giorni per fornire un ausilio alla polizia italiana. La polizia nazionale dei Paesi Bassi conta pochissimi agenti (4.500) dispersi in 11 divisioni dalle mille competenze; inoltre non ha una fama molto democratica, è nota per scandali xenofobi e per una certa aliquota di presenza fascista. Non era molto attendibile la polizia olandese quando ha segnalato a quella italiana di una situazione tesa ma non difficile per quanto riguardava l’arrivo dei tifosi per la partita della Roma. Inoltre nulla aveva fatto trapelare sull’arrivo ulteriore di parecchie centinaia dei supporters più pericolosi del Feyenoord senza biglietto per la partita, fino al 17 febbraio.
C’è stato pertanto un problema di intelligence e di sottovalutazione del pericolo, in quanto si è preso per oro colato l’informativa della Polizia dei Paesi Bassi.
Il resto è avvenuto ieri giovedì 19 febbraio con il Centro e Piazza di Spagna presi d’assalto da almeno 700 tifosi di Rotterdam, fronteggiati da cariche di PS e Carabinieri. La scalinata di Trinità dei Monti danneggiata, la Fontana della Barcaccia del Bernini violentata in più punti, scooter, auto e vetrine fatte a pezzi, bombe carta, decine di gavettoni e bottiglie con litri di urina, poliziotti feriti, svariati arresti.
E’ difficile gestire 6000 hooligans con un gruppo di circa 1000 nazisti addestrati a gestire scontri durissimi. Forse impossibile. Non si capisce perché i nostri servizi segreti che scrivono sempre di pericoli di connotazione “rossa” non hanno predisposto una informativa realista, diversa da quella della polizia dei Paesi Bassi, che descrivesse l’alto rischio di pericoli di connotazione nera dall’Olanda?
Personalmente sono contrario al mantenimento dell’art. 419 del codice penale, “Devastazione e saccheggio” come delitto contro l’ordine pubblico che dispone : “Chiunque fuori dei casi preveduti dall’art. 285, commette fatti di devastazione o saccheggio è punito con la reclusione da otto a quindici anni”. Si tratta di una disposizione approvata durante il regime autoritario fascista, disposto a sacrificare le garanzie individuali per il mantenimento dell’ordine dittatoriale. Con l’applicazione di questo articolo hanno avuto pene detentive durissime, superiore ai 10 anni di reclusione, alcuni manifestanti per gli scontri di Milano dell’11.3.2006 e per il G8 di Genova. Comunque gli hooligan nazisti del Feyenoord arrestati in queste ore hanno avuto dei processi per direttissima con condanne a 6 mesi ed espulsi dall’Italia. I ragazzi del G8 non avevano tatuato l’infame Sole Nero sull’avambraccio e non avevano rotto un monumento del Bernini.
Due fatti grotteschi infine che coinvolgono le istituzioni dei Paesi Bassi. La prima che fine hanno fatto i cosiddetti Ufficiali di polizia olandesi che dovevano coadiuvare a Roma? Hanno passeggiato? Hanno mangiato la pizza o hanno detto tutto quello che sapevano sulla potente rete di protezione dei fan nazi del Feyenoord? Il portavoce dell’ambasciata olandese a Roma ha detto che i problemi si sarebbero potuti evitare se a Roma ci fossero state in commercio birre più ‘leggere’. Il problema è che piuttosto si dovrebbero scegliere portavoce d’ambasciata con QI meno leggero e che sappiano bene dell’esistenza nel proprio paese di organizzati delinquenti nazisti dentro alcune tifoserie.
TORINO, IKURRINE&NO TAV – Decisamente minore l’eco mediatico di quanto accaduto sempre ieri sera, giovedì, all’Olimpico di Torino, dove si giocava il match di Europa League Torino – Athletic Bilbao, in un clima di sostanziale amicizia e simpatia con iniziative a cavallo tra lo sport, la lotta popolare della sinistra indipendentista basca e quelle italiane.
I duemila tifosi baschi, in mezzo a molte ikurrine, la bandiera nazionale invisa a Madrid, hanno esposto anche una bandiera No Tav.
La bandiera del movimento anti alta velocità ha però fatto indispettire l’ apparato poliziesco presente.
I tifosi baschi sarebbero stati minacciati di diffida o altri provvedimenti repressivi se non avessero fatto sparire lo storico vessillo bianco con il Tav sbarrato. Al momento dei gol dell’Athletic Bilbao, inoltre, gli uomini della sicurezza avrebbe tentato di evitare che le telecamere inquadrassero gli spalti, facendo “da scudo umano” per nascondere la bandiera. Alla fine, però, la bandiera è rimasta al suo posto (da Radio Onda d’Urto)