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Stampa ‘democratica’ o megafono di Casapound?

Opposti estremismi, rissa, guerra tra bande. Così i media locali e nazionali hanno raccontato l’aggressione neofascista di ieri a Roma.
Trasformandosi in un ufficio stampa di Casa Pound in nome di una malintesa par condicio. Oggi manifestazioni antifasciste ad Ostia e a Casalbertone.
La giornata di ieri – anniversario dell’eccidio nazifascista delle Fosse Ardeatine – è stata funestata a Roma da una nuova e inquietante aggressione fascista. I ragazzotti di Casapound hanno deciso di oscurare la celebrazione a modo loro, con la scusa dei festeggiamenti per il quinto anniversario dell’occupazione del cosiddetto Circolo Futurista di Casalbertone. Alle 14,30 di ieri una decina di aderenti al movimento di Iannone sono usciti dal loro circolo con i caschi in testa e i bastoni in mano e si sono diretti verso una sede di sinistra a poca distanza – i Magazzini Popolari – dove sapevano che a quell’ora c’erano solo pochi occupanti. Giunti sul posto, e nonostante l’arrivo immediato di alcuni carabinieri e le proteste di alcuni abitanti del quartiere che avevano anche allertato i ragazzi di sinistra sull’imminente arrivo degli aggressori, hanno proceduto all’attacco. Un’aggressione senza per fortuna conseguenze gravi per i due ragazzi che coraggiosamente hanno impedito ai dieci squadristi di entrare nella loro sede e di sfasciare tutto. Un episodio tutto sommato minore se comparato con altre due recenti aggressioni neofasciste: quella davanti al liceo Righi contro studenti e professori, e la trappola contro un gruppo di attivisti del Teatro del Lido di Ostia impegnati ad attaccare manifesti sul litorale romano.

Dicevamo un episodio “minore”, per quanto si può considerare tale un gruppo di energumeni armati di mazze che in pieno giorno e in un quartiere popolare come Casalbertone mette in atto un’aggressione a freddo. Ma i fascisti in questi anni hanno fatto ben di peggio: hanno sparato, accoltellato e anche ucciso.

L’episodio di ieri ha però messo in luce una serie di elementi molto, molto inquietanti. Se da una parte alcuni abitanti del quartiere hanno reagito a difesa dei ragazzi aggrediti, le cosiddette forze dell’ordine, presenti sul posto fin dai primi momenti e poi per tutto il pomeriggio e la sera in un quartiere militarizzato, non solo non hanno impedito l’aggressione, ma non hanno mosso un dito contro i neofascisti e addirittura sono intervenute per caricare il piccolo corteo antifascista che nel pomeriggio ha sfilato nelle vie di Casalbertone, attaccato ad un certo punto da una cinquantina di neofascisti bardati e armati di tutto punto.

Un altro elemento inquietante è il comportamento inaccettabile eticamente, professionalmente e politicamente della stampa e dei media in generale, anche di alcuni che pure si fregiano di essere progressisti e di richiamarsi ad una tradizione democratica e antifascista. Da Repubblica al Corriere, dal Messaggero ai siti di cronaca locale quasi tutti hanno abboccato al copione sapientemente preparato da Iannone e dai suoi, che quando mettono in atto le loro aggressioni preparate a tavolino organizzano anche una macchina propagandistica ben oliata e che trova disponibilità in giornalisti pigri, disinformati o apertamente solidali con l’estrema destra. Ed ecco quindi che la storiella dell’intimidazione – o addirittura – aggressione con tanto di ascia nei confronti della madre di uno dei neofascisti del circolo Futurista diventa uno degli elementi centrali della cronaca, che giustifica in qualche modo la risposta di quelli del Circolo Futurista. Senza verifiche da parte dei cronisti che pure avrebbero ad esempio potuto informarsi presso le forze dell’ordine sull’esistenza di una denuncia in tal senso da parte della signora; o andare nel quartiere e cercare testimoni di un fatto che secondo i ‘futuristi’ sarebbe avvenuto in pieno giorno nella trafficatissima Via di Portonaccio. Ma niente, le verifiche sembrano non necessarie e così grandi quotidiani e siti di informazione locale si trasformano senza colpo ferire in uffici stampa dei ‘fascisti del terzo millennio’. Addirittura mettendo in dubbio che l’aggressione contro i due ragazzi dei Magazzini Popolari sia mai avvenuta. Molti usano infatti usano la formula ‘presunta aggressione’ per descrivere quanto è accaduto a poche centinaia di metri dalla Stazione Tiburtina. E riportando le deliranti accuse di Casapound contro ‘la mafia antifascista’, la presunta complicità di Polizia e Carabinieri con i centri sociali e quant’altro esce dall’ufficio stampa di Iannone il giornalismo rinuncia alla sua funzione di controllo e di indagine delle fonti in nome di una equidistanza e di una malintesa par condicio che si configurano sempre più come una aperta complicità con la ‘propaganda armata’ degli impuniti squadristi del terzo millennio. E’ davvero intollerabile che un’aggressione premeditata venga descritta come una rissa, e che si continui ad usare a sproposito la teoria degli opposti estremismi o della guerra tra bande. E’ intollerabile che gli aggrediti divengano improvvisamente aggressori, e che gli squadristi possano essere fatti passare come tranquilli boy scout…

E’ anche per dire questo che oggi alle 17 le organizzazioni antifasciste della capitale hanno convocato una manifestazione davanti alla sede dei Magazzini Popolari, mentre ad Ostia sfilerà un altro corteo antifascista in memoria dei martiri delle Fosse Ardeatine. Una memoria che Iannone e i suoi hanno ieri offeso e oscurato, contando sulla disponibilità di tanti media a parole ‘antifascisti’. Su quanto avvenuto ieri riportiamo due comunicati significativi, sperando di contribuire a ristabilire alcuni elementi di veridicità.
Marco Santopadre da Contropiano



Aggressione fascista a Casalbertone: chiudere i covi fascisti!
Un piccolo resoconto dei fatti: alle ore 14 un gruppo di una decina di fascisti si è presentato davanti ai magazzini popolari di Casalbertone armato di caschi e bastoni, aggredendo i due presenti. L’aggressione è stata fortunatamente contenuta dallo spirito antifascista del quartiere che dai balconi ha iniziato a lanciare vasi contro i fascisti. I carabinieri, presenti sul luogo, si sono limitati ad osservare e lasciare andare via liberamente gli aggressori identificando invece i compagni aggrediti. Al solito, la polizia si dimostra il loro migliore alleato.

A tal proposito Casapound, e molti media, riportano la fantasiosa notizia di un’intimidazione ai danni della madre di un fascista; episodio di cui non si capiscono circostanze, testimoni, motivazioni.
La risposta del quartiere e della Roma antifascista non si è fatta attendere, con un corteo spontaneo per le vie del quartiere. Anche qui, i fascisti non hanno perso tempo per aggredire, dopo essere cresciuti di numero in modo sospettosamente rapido. E’ da notare come durante l’aggressione sono state usate mazze, bastoni, accette e picconi, e che le loro aggressioni sono state attivamente supportate dalla polizia tramite il lancio di lacrimogeni contro gli antifascisti. Addirittura hanno usato un furgone in cui depositare le armi, con un “adddetto” al rifornimento di oggetti contundenti. (il video mostra bene quanto detto, e in quest’altro si vede bene il massiccio uso di armi).
CasaPound continua a barcamenarsi tra una facciata “culturale” e impegnata nel sociale, e una pratica reale di aggressioni e intimidazioni. Guardacaso, una settimana esatta dopo la loro candidatura per le comunali romane, si rendono protagonisti di un’aggressione ad Ostia.
Il loro arrivo a casalbertone, del resto, è stato immediatamente seguito da aggressioni nel quartiere che i fascisti hanno tentato di nascondere dietro a un “circolo romanista”. Casalbertone del resto è stato chiarissimo: casapound se ne deve andare.

Da Ostia a Casalbertone, fuori Casapound dalla città

Dopo i finti attacchinaggi, adesso inventano anche presunte madri aggredite per giustificare lo squadrismo. Ad Ostia come a Casalbertone, Casapound si rende responsabile di azioni di violenza nella volontà di delegittimare i percorsi sociali nei territori di Roma. Il collettivo l’Officina esprime massima solidarietà ai ragazzi aggrediti.

I fatti di ieri non sono altro che l’ennesimo attacco premeditato dei “fascisti del terzo millenio”, dopo l’aggressione ai danni degli attivisti del Teatro del Lido di Ostia e dopo il pestaggio di studenti e professori al liceo Righi. Analoga anche l’indifferenza delle Forze dell’Ordine, le quali dimostrano nuovamente di giocare un ruolo politico nella gestione dei territori. Il Pdl e il sindaco Alemanno sono i mandanti di questa nuova stagione di violenza nera.

Nella giornata in cui commemoriamo l’eccidio delle Fosse Ardeatine, non possiamo che sottolineare l’attitudine dei movimenti neofascisti a Roma. I burattini del potere, in un momento di crisi e disagio sociale come quello che viviamo, assumono il ruolo di manovalanza al soldo dei poteri forti. Ma all’attacco delle destre ci sarà sempre chi resisterà.

Contro fascismo, sessismo e razzismo, ma soprattutto contro ciò che li produce: capitalismo in crisi e disuguaglianza sociale. Da Casabertone a Ostia, fuori Casapound dalla città.

Collettivo L’Officina – Ostia (città/periferia/quartiere di Roma)