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Storia di ordinario razzismo: “Siete neri e migranti? Niente pullman”

“Non voglio persone nere sui miei pullman”: azienda  di pullman di Napoli si rifiuta di portare i migranti alla manifestazione contro il decreto Cutro

di Antonio Lamorte

Siete lavoratori, bene. Siete lavoratori ma siete anche migranti e perfino neri, non va bene. E quindi niente pullman, nonostante l’accordo chiuso una settimana prima. Così, senza alcun pudore e senza alcuna vergogna, si sono sentiti rispondere gli organizzatori della manifestazione prevista oggi a Roma: “Non sulla nostra pelle”. Contro il decreto Cutro, gli accordi sui lager con la Libia, la guerra alle Ong, i CPR, la vendita di armi. Al Movimento Migranti e Rifugiati di Napoli che oggi alle 14:00 doveva essere a Roma per partecipare alla protesta il titolare di una ditta di trasporti ha negato i pullman. E ha perfino provocato: “Denunciatemi!”.

La disdetta è arrivata all’improvviso, a meno di 24 ore dalla partenza per Roma. L’organizzatrice ha telefonato alla ditta per chiedere spiegazioni e quella telefonata è finita sui social, pubblicata dai canali della rete senza rendere nota l’identità dell’imprenditore. È agghiacciante la naturalezza con la quale l’uomo concepisce e rivendica la sua discriminazione ripetutamente nella conversazione. I pullman garantiti, in poche parole, non erano più disponibili, spariti, anzi: negati.

“Mi aspettavo di andare a prendere lavoratori, che lavorassero presso un’azienda che stava chiudendo. E invece mi trovo questa mattina [che, ndr] sono migranti. Senza togliere nulla a nessuno non è una cosa né di razzismo né di cattivi pensieri, se me lo dicevate una settimana fa, vi dicevo quello che vi sto dicendo stamattina: mi dispiace, ma non vi mando i pullman. E la motivazione è questa, che questa tipologia di servizio non la faccio”.

“Non mi dovete chiedere perché. Punto e basta. Possiamo parlare fino a domani, i pullman non ve li mando. Se me lo diceva dall’inizio probabilmente una settimana fa vi dicevo che non tengo disponibilità”. Alla domanda dell’organizzatrice, se non portasse immigrati sul suo pullman perché si trattava di migranti e di persone dalla pelle nera, ha risposto: “Esattamente. Io non porto i migranti. Esattamente, devono essere lavoratori di qua, no immigranti. Denunciatemi”.

Come già detto l’identità dell’uomo è stata accuratamente protetta: l’azienda non è stata resa nota e la voce è stata travisata. Nessuna esposizione alla gogna. Si legge sulla pagina “Non sulla nostra pelle”: “Ricordatevi queste parole quando sentite dire che il razzismo non esiste, quando girate la faccia dall’altra parte se vedete un abuso, e ricordatevi queste parole che sono quelle di chi ha deciso da quale parte della storia stare”. Il gruppo doveva partire da Napoli con dodici pullman di sei ditte diverse, due dei quali della ditta che si è tirata indietro. Lo scorso 11 aprile si era tenuta la prima Assemblea pubblica della rete “Non sulla nostra pelle”.

da il Riformista

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