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Storie di ordinario razzismo a Treviso e Napoli

Una donna napoletana, madre di un 12enne, ha deciso di trasferire il figlio in un’altra scuolamedia stanca delle offese e dei comportamenti razzisti che il ragazzino subiva dai compagni. E’ accaduto a Treviso. La donna, che ha raccontato la vicenda all’emittente televisiva Antenna Tre Nordest, ha sostenuto che suo figlio veniva preso di mira perché “meridionale”. La signora, che non ha presentato però alcuna denuncia, ha spiegato che gli altri alunni lo sbeffeggiavano, intonando canzoni contro i napoletani, dicevano avevano paura di lui, “perchè figlio di un camorrista”, e lo emarginavano durante le attività scolastiche e ricreative. Tra i gesti più odiosi riferiti dalla donna, anche l’abitudine di alcuni compagni del figlio di disinfettare le penne dopo che lui aveva toccate “perché puzzavano”. La signora ha provato a far presente la situazione alle insegnanti della scuola – un istituto del centro di Treviso – ma si sarebbe sentita rispondere che era il suo ragazzo ad essere problematico.
Episodio di razzismo a Napoli, al quartiere Forcella. Un giovane di colore è stato aggredito a calci e pugni, vicino alla scuola “Annalisa Durante”, per aver chiesto a un uomo di 30 anni, che lo stava per travolgere, di andare più piano con l’auto. Il conducente, riferiscono alcuni membri della Rete sanità e comitato Parco San Gennaro, è sceso dall’auto e, aiutato da altri due ragazzi, ha malmenato il giovane immigrato utilizzando urlando frasi del tipo “vai via nero, te lo meriti”. Il giovane è riuscito a scappare. Poco dopo, è arrivata sul posto una volante della polizia in cerca degli aggressori. Qualche giorno prima, il parco San Gennaro aveva organizzato una manifestazione antirazzista dal titolo “Diamo un calcio al razzismo”. Non è, questo, il primo episodio del genere, quest’anno a Napoli. Qualche mese fa un giovane italo-etiope di 22 anni è stato aggredito da due ragazzi con la testa rasata al grido di “sporco negro
fonte: La Repubblica