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Sudafrica: Ucciso Ayanda leader della Comune di eKhenana

Ngila

Ci sono guerre che il mondo non vuole vedere, a cominciare da quelle contro i più impoveriti che si autorganizzano per prendersi cura l’un l’altro. Ayanda Ngila ha pagato con la vita la scelta di far parte di Abahlali baseMjondolo (Abm, letteralmente “coloro che vivono nelle baracche”), straordinario movimento sudafricano. È stato ucciso nell’orto comunitario della Comune di eKhenana. “Un’altra giovane vita è stata squarciata dai nostri oppressori, un’altra famiglia lasciata nel dolore… – scrive Abm – Il suo nome sarà celebrato in tutto il mondo. Faremo in modo che la sua vita sia onorata e che il suo spirito continui a vivere nel nostro movimento… Ci siamo trovati in questa guerra. Questo è il tempo della solidarietà e del rifiuto collettivo di piegarsi all’oppressione. Nessuna ritirata, nessuna resa…”

Ayanda Ngila, un leader della Comune di eKhenana, un giovane coraggioso, brillante e impegnato, un uomo visionario d’ispirazione per tutti noi è stato ucciso il 9 marzo poco prima delle 3 del pomeriggio. Quattro uomini sono entrati nella Comune dal lato del fiume dove si trova l’orto comunitario e hanno iniziato a sparare ad Ayanda mentre stava lavorando alla pompa di irrigazione.

L’attacco è stato guidato da Khaya Ngubane fratello di Ntokozo Ngubane e figlio di NS Ngubane. Questo è il gruppo dell’Africa National Congress che ha costantemente portato false testimonianze contro i nostri membri, che ha ordinato alla polizia chi doveva essere arrestato e chi no, che ha cospirato con il magistrato in capo quando i nostri compagni dovevano apparire in corte. Ha bruciato case, vandalizzato le infrastrutture della Comune e ha agito con totale impunità contro i nostri membri.

La Comune è stata più volte oggetto di violenti attacchi da parte dell’African National Congress, della polizia e dell’unità anti-invasione. I leader della Comune sono stati arrestati con false accuse negandogli la libertà su cauzione e detenendoli in prigione. Ayanda recentemente è stato detenuto sei mesi in prigione ed è stato rilasciato quando le accuse sono state smontate; è stato poi nuovamente arrestato con accuse ancora più false. Domenica scorsa, assieme ad altri, è stato accolto dalla Comune dopo il suo secondo imprigionamento con una bellissima cerimonia di solidarietà. Quella stessa notte l’African National Congress ha accoltellato diverse persone.

Ora Ayanda è morto. Un altro valoroso attivista è stato assassinato dall’African National Congress. Un’altra giovane vita è stata squarciata dai nostri oppressori, un’altra famiglia lasciata nel dolore. Ayanda è un martire nella lotta per la terra, per la dignità, per la libertà e per il socialismo. Il suo nome sarà celebrato in tutto il mondo. Faremo in modo che la sua vita sia onorata e che il suo spirito continui a vivere nel nostro movimento. Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla sua famiglia, agli abitanti della Comune e a tutti coloro che lo hanno conosciuto. L’African National Congress a Durban è fatta di violenti criminali. Ci siamo trovati in questa guerra. Questo è il tempo della solidarietà e del rifiuto collettivo di piegarsi all’oppressione. Nessuna ritirata, nessuna resa.

Abhalali baseMjondolo


Fonte: Abhalali baseMjondolo

Traduzione di Filippo Mondini da Comune-Info