- maggio 10, 2016
- in Lettere dal carcere
“Il mare e il cielo si confondevano. Non c’era orizzonte. La chiamavano l’isola del diavolo perché quel posto ricordava l’inferno e lì dentro c’erano i prigionieri più dannati di tutti. L’Assassino dei Sogni era appoggiato nel punto più alto dell’isola. Da secoli stava lì sotto la pioggia e sotto...
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