Ieri si è verificato, nella città di Taranto, un fatto gravissimo: dei sicari incappucciati sono entrati in un centro sociale cittadino, hanno sparato e ferito un ragazzo del centro, in un agguato dalle tipiche modalità mafiose. Chiediamo venga fatta piena luce su questa brutta vicenda e che venga restituita piena agibilità ai ragazzi del centro sociale.
Ecco la breve della “Gazzetta del Mezzogiorno”, con pochi altri riscontri, seguono una nota di Alessandro Marescotti e un comunicato del PRC di Taranto (gc).
Un giovane di 18 anni è rimasto ferito in un agguato avvenuto la notte scorsa nel centro sociale ‘Cloro Rossò di Taranto. Alcuni malfattori con il volto coperto si sono introdotti nella struttura e hanno sparato sette colpi di pistola, tre dei quali hanno ferito il diciottenne alle gambe. Subito dopo gli autori dell’agguato sono fuggiti. Il ferito, condotto nell’ospedale ‘Santissima Annunziatà, è stato dichiarato guaribile in 30 giorni. Indagini sono state avviate dalla polizia per risalire ai responsabili.
Alessandro Marescotti: Tre colpi di pistola hanno centrato un ragazzo di Cloro Rosso, il quarto è stato attutito dal telefonino che ha fatto da scudo. E’ stato operato d’urgenza ed è ora all’ospedale il ragazzo del centro sociale autogestito che stanotte è stato colpito da una persona che è entrata nei locali di Cloro Rosso e ha fatto fuoco. Poco prima erano stati respinti alcuni ragazzi che volevano entrare con la forza. Chi ha sparato aveva un passamontagna, ed è fuggito via. Non vi sarebbe un movente dichiaratamente politico. Ma è ugualmente la spia di un clima di sopraffazione violenta che detta le regole nella città. E’ un’emergenza che non è stata colta a sufficienza da chi, accecato dal furore ideologico, chiedeva la chiusura di un centro di aggregazione giovanile che in questi mesi ha svolto attività positive, che spaziavano dalla palestra alla biblioteca, dalla musica alla visione di film. Riteniamo che una città violenta e degradata ha bisogno di cambiare pagina impegnando i giovani sul terreno della cultura e dell’impegno civile, ed è chiaro che Cloro Rosso fa parte della soluzione, non del problema.
Nella nottata appena trascorsa energumeni incappucciati hanno sparato all’interno del centro sociale ben sette colpi di pistola, tre dei colpi sono andati a segno ferendo un giovane compagno agli arti inferiori, per una pura casualità è stata sfiorata la strage. La malavita del posto ha ottenuto il suo scopo, far chiudere il centro sociale (sottoposto a sequestro giudiziario) che nella sua attività di recupero sociale e culturale del quartiere è diventato chiaramente un ostacolo alle attività illecite. Ora bisogna dire basta. Da mesi è in atto un pressing a tenaglia contro le attività del centro sociale da parte di forze politiche di destra ma anche di settori moderati e “benpensanti”, frange di istituzioni e della stragrande maggioranza della stampa “borghese” che oggi spero abbiano la decenza di provare un minimo di vergogna per l’opera di diffamazione costante nei confronti delle attività del centro. Ora siamo alla quadratura del cerchio: la diffamazione continua e costante si è saldata con la malavita ed il risultato è sotto gli occhi di tutti. Diciamo la verità il centro sociale dà fastidio perché è in grado di mobilitare migliaia di giovani a salvaguardia della salubrità dell’ambiente, nelle lotte a difesa del lavoro o contro il carovita, nella narrazione e costruzione di un pensiero libero ed alternativo per questo va soppresso con le buone (facendolo chiudere aggrappandosi a cavilli giuridici) o con le cattive (attraverso attentati in stile mafioso). Rifondazione Comunista auspica una rapida ripresa delle attività del centro sociale ed invita tutte le forze politiche/sociali democratiche e popolari e le istituzioni ad una mobilitazione generale a difesa della democrazia, della legalità e del Cloro Rosso che in questi mesi si è dimostrato autentico baluardo di questi valori.
FRANCO GENTILE segretario prov. Prc
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