Dalle prime ore del mattino la Polizia Municipale di Taranto ha bloccato di forza gli ingressi dell’ex scuola Martellotta di Taranto, sede del centro sociale Cloro Rosso.
La decisione arriva a sorpresa, dopo che la vicenda sembrava essersi risolta positivamente, con un accordo fra il centro sociale e l’amministrazione guidata dal sindaco Ippazio Stefàno (Sinistra Ecologia e Libertà). La Giunta comunale, peraltro, non ha ancora approvato il protocollo d’intesa fra le parti, che prevede l’assegnazione temporanea ai ragazzi del Cloro Rosso del teatro Mignon (http://www.linkredulo.it/opinioni/1171-cloro-rosso-firmato-laccordo-con-il-comune-di-taranto.html ).
La decisione arriva a sorpresa, dopo che la vicenda sembrava essersi risolta positivamente, con un accordo fra il centro sociale e l’amministrazione guidata dal sindaco Ippazio Stefàno (Sinistra Ecologia e Libertà). La Giunta comunale, peraltro, non ha ancora approvato il protocollo d’intesa fra le parti, che prevede l’assegnazione temporanea ai ragazzi del Cloro Rosso del teatro Mignon (http://www.linkredulo.it/opinioni/1171-cloro-rosso-firmato-laccordo-con-il-comune-di-taranto.html ).
Si attendono dunque nuovi sviluppi della vicenda.
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I due petardi. Sono stati veramente lanciati da Riccardo?
1) Il marito della signora che ha chiamato la polizia, custode dello stabile, nel verbale lui stesso dice di averli raccolti e consegnati agli agenti. Ma negli atti non sono stati depositati.
2) Alle ore 20I, secondo i verbali il botto del primo petardo e il fumo si è verificato davanti alle finestre del vicino che fanno angolo con le finestre di Riccardo, al quarto piano. Allora il petardo non è scoppiato sulla strada e non ha potuto ferire nessuno. Non è stato depositato negli atti nessun referto medico della figlia del custode.
3) Secondo i verbali un’altra vicina di casa dice di aver sentito il primo botto, di essersi affacciata alla finestra e la figlia del custode era già sul terrazzo del vicino che gridava come una pazza, e di aver visto la luce del secondo petardo scendere dall’alto verso il basso.
4) La moglie del custode si trovava a casa sua, al nono piano, sopra l’appartamento di Riccardo; alle ore 20 e 9 minuti ha chiamato la polizia non menzionando il ferimento di sua figlia. Ci chiediamo: come faceva lei a sapere tutto quello che stava succedendo al quarto piano? – Famiglia Rasman
è TERRIBILE QUELLO CHE HANNO FATTO A RICCARDO come possono appellarsi dicendo che non c’ è ATTO DI FATTO??? ma dimenticavAMo loro possono tutto – ma la legge non è uguale per tutti ???-. Ci sono dei limiti da rispettare , e da spiegare .Perchè hanno buttato giù la porta? per prima cosa.Ci sono tre motivi per poter sfondare la porta,ma Riccardo non rientrava in QUESTI . I VERI MOTIVI devono emergere .Perchè è accaduto tutto questo ??,Perchè hanno inventato il ferimento di un timpano?? Perchè hanno tagliato gli alberi sottostanti subito dopo?? ll primo pettardo dalle testmonianze nei verbali risulterebbe essere scopiatto davanti alle finestre del vicino (che fanno angolo con quelle di Riccardo)CHI HA BUTTATO I 2 PETARDI??. Perchè lo hanno legato come un salame???? Perchè non hanno avuto nessuna pietà????????? Hanno sempre parlato di 4 agenti invece erano in 6 agenti e 4 vigili del fuoco, in 10 persone che di solito intervengono per salvare le persone dal pericolo????? Hanno imbrattato la stanza di sangue?????? Continueremo a GRIDARE il dolore che avete provocato alla nostra famiglia.Non hanno fatto nessuna indagine ,qui non c’è nessun sbaglio il biglietto di minaccia di morte parla chiaro.FAMIGLIA RASMAN.
Ci sono dei limiti da rispettare : Gli agenti intervenuti a casa di Riccardo non ci risulta essere nel corpo di Polizia Giudiziaria adetta ad intervenire verso le persone malate seguite dal centro salute mentale dove a ogni intervento e presente anche un medico.lA LORO SEDE è IN VIALE MIRAMARE. Questo corpo esegue centinaia di interventi all’anno ma come SI può dimostrare dalla documentazione, verso Riccardo non sono mai intervenuti,perchè Riccardo non è mai stato pericoloso, ne hanno svolto un intervento forzato un TSO. Allora ci chiediamo perchè dopo 5 minuti che erano saliti al 4 piano l’agente Miss decide di chiamare i pompieri per sfondare la porta’???? E chiede alla centrale di verificare se è seguito dal centro salute mentale di Domio se è LUI perchè sul campanello c’è scritto RaZman.Non volevano sbagliare persona??????? Questi agenti non dovevano neanche salire, non era loro competenza!!!!!!.Ma chi erano quei 2 agenti presenti già alle ore 20 e 10 che parlavano con il custode dello stabile sotto casa??? Questi agenti quando arrivarono i pompieri diedero a loro istruzioni dicendo che c’era un esaltato al 4 piano e che c’era da aprire la porta,cosi quando salirono i pompieri al 4 piano loro stessi dicono nei verbali CHE trovarono nel pianerottolo 4 agenti una donna e tre uomini.E spiegano che i poliziotti chiesero il loro aiuto per legare le caviglie di Riccardo. DOVE DOBBIAMO ANDARE PER AVERE UN PROCESSO A PORTE APERTE? RICCARDO ERA UNA PERSONA, ERA UN INVALIDO MILITARE RICONOSCIUTO DALLO STATO ITALIANO non era un semplice civile un Signor nessuno che non aveva passato.FAMIGLIA RASMAN