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Testimonianze: a Napoli Grave episodio di razzismo dei vigili urbani

Mercoledì 7 luglio, verso le sei ed un quarto, mentre mi trovavo a via Roma con un’amica, all’improvviso sento delle urla, all’altezza del Banco di Napoli. Un ragazzone pelato e forzuto, probabilmente dei quartieri, con a seguito un cane, stava massacrando di botte un ragazzo, forse di nazionalità indiana. Cerco di raggiungere il luogo dell’episodio, e vedo, fortunatamente che un gruppo di persone, accorse per l’accaduto, erano già riuscite a togliere dalle grinfie del delinquente il ragazzo straniero.
Sopraggiungono due pattuglie dei falchi che si trovavano più avanti e bloccano il bruto, quindi, credendo che la cosa sia finita lì, mi dico “va bene, adesso procederanno”, ma non sarà così…dal lato di piazza Carità sopraggiunge in tutta velocità un’auto civile con a bordo 4 vigili urbani, in borghese (sic) i quali, senza chiedere agli astanti cosa fosse successo (faccio notare si erano raggruppate circa una cinquantina di persone, tra curiosi e non), afferrano il ragazzo indiano che non solo era stato malmenato di brutto ma portava i segni anche della violenza subita, oltre ad avere la camicia strappata, e cercano di trascinarlo nella loro auto.
Uno dei vigili che lo teneva immobilizzato, ha estratto all’improvviso una cintura spessa di cuoio e, a mò di laccio l’ha lanciata intorno al collo del ragazzo, accalappiandolo e stringendogli la gola, lo tirava verso l’auto…
A quel punto, la gente che continuava a protestare ha accerchiato l’auto dei vigili, in quanto quel personaggio era riuscito a spingere il ragazzo dentro l’auto, ma quell’individuo continuava a non voler sentir ragioni, adducendo scuse del tipo: “dobbiamo portarlo in ufficio per farci spiegare l’accaduto”.
La gente che era lì si è ribellata, molti stavano anche per dare addosso a quella specie di essere umano, allora all’improvviso il ragazzo è riuscito a scappare via protetto dalle persone sempre più incazzate.
E tutti hanno tirato un respiro di sollievo, compresa me che volevo denunciare l’accaduto.
Se, per un verso, sono fiera di quei napoletani che hanno avuto il coraggio di non mollare fino alla fine ed hanno dimostrato di essere profondamente solidali, d’altro canto però, mi sono sentita impotente e indignata di fronte al comportamento di questi vigili che io reputo dei criminali.
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Nella giornata di oggi ho chiesto di specificare di che auto si trattava e se era in grado di descrivere la persona che ha usato il cappio:
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“L’auto era una fiat bravo, colore marroncino chiaro, non sono riuscita a vedere la targa in quanto le persone intorno erano talmente tante che non avevo visibilità. Lui, dai 45-50 anni…pelato e abbronzato…”