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Testimonianze: Se la polizia difende i fascisti

Caro “Osservatorio”, ancora una volta sono indignata e scossa per quanto è successo poche ore fa a Torino. Casa Pound e altri nostalgici dal cuore nero avevano indetto una fiaccolata per le vie delle Vallette, popolare quartiere di periferia, per «onorare i martiri delle foibe», come recitava un loro striscione. Saranno stati un trenta-quaranta. I compagni antifascisti col tam tam dei telefonini e di internet si sono dati appuntamento mezz’ora prima del previsto corteo con il dichiarato intento di impedirlo, visto che le formazioni fasciste sono esplicitamente vietate dalla Costituzione, sotto qualsiasi forma, e la Costituzione per ora non è ancora stata abrogata! Saremo stati almeno 200; anche se non più giovane ho voluto partecipare perché per me l’antifascismo è un modo di essere, un sentimento forte e ineludibile, sono pure iscritta all’Anpi, non si può discutere con certe persone e certi dogmi, il nostro Paese è nato dalla lotta di liberazione contro i nazisti e i fascisti e tutto questo non si può dimenticare o far finta di ignorare. Ebbene, le forze dell’ordine, in gran numero, erano schierate con scudi e manganelli rivolti verso di noi, non verso chi è manifestamente anticostituzionale! Quando si è cercato di impedire che i fascisti si muovessero, ci hanno attaccati, inseguiti, accerchiati e manganellati. Diversi compagni e compagne hanno riportato ferite e contusioni, uno ha una mano rotta e ingessata, tutti noi siamo tornati indietro con un indescrivibile senso di frustrazione, di rabbia, di ingiustizia… Ormai deve apparire normale che i rappresentanti delle istituzioni scelgano apertamente di stare dalla parte dell’eversione di estrema destra, che tra l’altro preme alle porte del Pdl per sperare in qualche poltrona. Non siamo più un paese democratico, l’avevo già capito, ma ogni volta che ne vedo la conferma, non posso fare a meno di indignarmi, non voglio rassegnarmi, ora e sempre Resistenza!

Daniela Pantaloni Robassomero (To)