Torino: misure cautelari, obblighi di dimora e fogli di via ad attivisti del centro sociale Askatasuna
- febbraio 02, 2024
- in lotte sociali
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Neanche il tempo di commentare e analizzare la decisione della Giunta comunale di Torino di considerare Askatasuna un “bene comune” della città che la Digos ha notificato dodici misure cautelari, obblighi di dimora e fogli di via ad attivisti del centro sociale
La Digos della Questura di Torino questa mattina alle 7 ha bussato alle porte del centro sociale Askatasuna di Torino per notificare dodici misure cautelari, obblighi di dimora e fogli di via.
A quanto si apprende, gli attivisti sono accusati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e lancio di oggetti in relazione agli scontri scoppiati durante il corteo del Primo maggio 2022 nel capoluogo piemontese. Proprio in questi giorni il sindaco del capoluogo piemontese, Stefano Lo Russo, ha presentato un progetto di cogestione, approvato da una delibera di giunta, che porterà di fatto alla legalizzazione di Askatasuna.
A quanto si apprende le misure cautelari, obblighi di dimora e fogli di via, sono 12. Gli attivisti sono accusati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e lancio di oggetti in relazione agli scontri scoppiati il Primo Maggio 2022 nel capoluogo piemontese. I denunciati in totale sono 25, tra questi ci sono i capi storici del centro sociale di corso Regina Margherita 47.
Titolare dell’inchiesta è il pm Davide Pretti. Nel complesso risultano denunciate 25 persone, fra cui i capi storici del centro sociale. Quattro delle dodici misure cautelari sono state notificate ad attivisti dell’Askatasuna già condannati per l’assalto all’Unione industriali del febbraio 2022.
“La richiesta di misure cautelari del pubblico ministero per questa operazione risale al febbraio 2023 e il giudice per le indagini preliminari le ha concesse proprio il 31 gennaio 2024, quindi sono state firmate esattamente il giorno in cui è stata passata la delibera in comune” commenta ai microfoni di Radio Onda d’Urto Martina, compagna del centro sociale Askatasuna Ascolta o scarica
Il comunicato del centro sociale Askatasuna:
Giustizia ad orologeria?
Questa mattina compagne e compagni di diverse realtà politiche cittadine, tra cui la nostra, hanno ricevuto misure cautelari venendo svegliati la mattina presto dalla Digos. Sono stati notificati 3 obblighi di dimora con rientro notturno e firme, diversi divieti di dimora a Torino e diversi obblighi di firma quotidiani.
Tutte queste misure hanno colpito persone che studiano o lavorano stabilmente in città, accusandole di aver resistito alle cariche selvagge della polizia il Primo Maggio 2022 a Torino. Quel giorno, migliaia di persone scesero in strada in occasione della giornata del Primo Maggio nello spezzone sociale, per ribadire la loro opposizione alla guerra e alle politiche governative su scuola, sanità e lavoro.
La Questura cittadina impedì al corteo di sfilare e caricando a freddo più volte. Ci sembrano quanto mai sospette le tempistiche di questa operazione, più mediatica che repressiva: la richiesta di misure cautelari del Pubblico Ministero risale a Febbraio 2023, il Giudice per le indagini preliminari le concede il 31 Gennaio del 2024. A parte il solito abuso dello strumento cautelare, sembra proprio strano che un’ordinanza rimasta nel cassetto per un anno, venga firmata proprio il giorno dopo che viene deliberato l’inizio al percorso che vedrebbe il Centro Sociale Askatasuna diventare “bene comune”. “Cui prodest?” , noi questo non possiamo saperlo per certo, e pur non essendo inclini al complottismo dietrologico, crediamo basti l’esposizione dei fatti per tirare delle chiare conclusioni. Proprio in questi giorni di grandi dibattiti sul significato di parole quali democrazia e dissenso, sembrerebbe proprio una dimostrazione plastica di come si è adattata in questa città la supposta caratteristica democratica della “divisione dei poteri”.
Ancora una volta lo spezzone sociale del corteo del Primo Maggio viene dipinto come un’espressione univoca del Centro Sociale Askatasuna, ma in realtà è un momento collettivo ed eterogeneo di molte realtà che si organizzano dal basso, che rappresenta la parte più bella e vivace di Torino.
Esprimiamo la massima solidarietà a tutte le compagne e compagni colpite da questa operazione di polizia e cogliamo l’occasione per ribadire che il Primo Maggio è di tutti e tutte.
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