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Torino: arresti e misure restrittive per gli Antifa

7 le prequisizioni che hanno avuto luogo stamane contro altrettante/i antifascite/i che hanno partecipato alla manifestazione contro Casa Pound del 28/02/2018 “Chi semina odio raccoglie tempesta! Lanciamo la rete staniamo Di Stefano”

Le persone coinvolte sono sette, tra loro uno studente delle scuole superiori, due studentesse universitarie, un carpentiere e un barista. Alcuni sono militanti del centro sociale Askatasuna impegnati nei comitati anti-sfratto. Per due è stato predisposto l’arresto in carcere, uno ai domiciliari mentre i restanti sono sottoposti a obbligo di firma. Una delle persone sottoposte a misura cautelare è tutt’ora irrintracciabile.

Questa la risposta del neo questore di Torino contro chi quel mercoledi’ sera ha voluto ribadire la propria rabbia contro “i fascisti del nuovo millennio” asserragliati  nell’hotel NH Ambasciatori nella centralissima corso Vittorio Emanuele II. Digos e questore da poco in carica non devono aver gradito la determinazione dei manifestanti che han saputo raggirare il blocco della polizia ed arrivare a ridosso dell’Hotel , dove ci sono state la cariche piu’ decise con lancio di lacrimogeni e l’uso di idranti.

I/le manifestani quel giorno, a ridosso delle elezioni,  seppero rubare la triste scena pre elettorale a chi semina odio continuamente amplificato dai media nazionali imponendo con la pratica quanto recitava lo striscione di apertura: “Torino e’ Antifascista ora e sempre resistenza #staniamoCasaPound #Antifa”

Media mainstream dal canto loro hanno continuato con la solita trita e ritrita condanna delle violenze dei manifestanti spostando l’attenzione sulla insegnante divenuta famosa perche’ messa alla gogna mediatica per giorni cercando di sminuire l’importanza di una manifestazione determinata e dalla partecipazione importante nonostante il clima (sia pre-elettorale che metereologico)

“Il PM, Antonio Rinaudo, ha richiesto l’arresto per tutti i compagni e le compagne dell’Askatasuna, ottenendo la misura del carcere per due di loro, uno dei quali si trova gia in detenzione, l’altro invece non è ancora stato rintracciato, – dice Dana, del Cs Askatasunasono state respinte le accuse verso una giovane compagna e verso la maestra Lavinia, che ha perso il lavoro, la questura avrebbe voluto concludere la propria vendetta facendola pure arrestare.”

Il tutto si inserisce in un clima di repressione che da anni viene fatta nella città di Torino.Dal 2011 in poi, dai fatti della Val Susa e la grande marcia del 3 luglio, c’è stata una sperimentazione, un laboratorio di repressione dettato dalla necessità di piegare quel movimento.” Centinaia sono stati i processi e gli arresti. Parallelamente alla repressione del movimento NoTav la repressione si è spostata anche sulle lotte che vengono svolte nella città di Torino.
C’è una grossa partita che noi giochiamo consapevoli del nostro ruolo, dei nostri limiti e della nostra forza. Continuando ad avere la volontà di portare contraddizione e provocazione e portare il conflitto dove ha senso che ci sia. E’ l’ennesima operazione per la quale siamo ampiamente preparati e pronti per reagire.

L’intervista a Radio Onda d’Urto di Dana, compagna del CS Askatasuna. Ascolta o scarica

Solidarietà ai compagni torinesi è stata espressa anche da Potere al Popolo in un comunicato:

L’antifascismo non si arresta. Solidarietà e complicità ai compagni torinesi

Questa mattina a Torino un’operazione della questura ha portato all’arresto di tre antifascisti, più una serie di perquisizioni domiciliari,  con l’accusa di aver partecipato alla manifestazione che il 22 febbraio scorso, a Torino, contro l’iniziativa elettorale dei “fascisti del terzo millennio” di Casa Pound. 

E’ evidente come sempre di più una stretta repressiva si scagli contro i movimenti sociali che ogni giorno lottano per casa, reddito e diritti sociali e che, come accaduto il 22 febbraio a Torino, si dimostrano sempre pronti a combattere, con ogni mezzo necessario, la presenza di neofascisti e razzisti di ogni genere nelle nostre città, in un momento storico nel quale queste formazioni dell’estrema destra cercano di alimentare la guerra tra poveri, identificando nei migranti il capro espiatorio dei pesantissimi costi sociali derivanti dalla crisi, che le politiche di austerity e precarietà dei governi, e delle istituzioni europee e transnazionali, fanno ricadere sui soggetti sociali più deboli, siano essi italiani o migranti.

Potere al popolo esprime tutta  la solidarietà e complicità nei confronti delle compagne/i  torinesi che in queste ore sono stati  arrestati e colpiti da provvedimenti repressivi.”