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Torino: condanna a 18 mesi e 5000 euro per “Boba”

la nuova polizia

Il Tribunale di Torino ha emesso nella giornata di ieri la sentenza di condanna in primo grado nei confronti di Marco “Boba”, redattore di Radio Blackout arrestato durante il corteo del 1 maggio a Torino.

Chiunque fosse in piazza quel giorno ricorderà le ripetute e violente cariche della polizia per ostacolare il percorso dello spezzone sociale e permettere ai rappresentanti locali del PD di fare la propria sfilata fino a piazza San Carlo, tentando di rimanere al riparo dalle contestazioni e dai fischi che da alcuni anni a questa parte accompagnano puntualmente (e giustamente) la loro presenza in quella giornata.

All’altezza di via Roma partì l’ennesima carica della celere e una compagna venne travolta e fermata dalla polizia. Molte persone che erano in piazza cercarono di sottrarla al fermo, mettendosi in mezzo allo schieramento di agenti e questurini che trascinarono violentemente la ragazza per diversi minuti fino a raggiungere un blindato. Tra questi c’era anche Marco, che nel tentativo di soccorrere la compagna colpì un Digos alla testa. Fermato e tradotto immediatamente al carcere delle Vallette, venne scarcerato pochi giorni dopo per essere trasferito agli arresti domiciliari, dove si trova tuttora.

Nella giornata di ieri per Marco è arrivata la condanna in primo grado a 18 mesi e al pagamento di 5000 euro per le lesioni inflitte all’agente: a emetterla il giudice Trevisan, lo stesso che pochi mesi fa, a giugno, accolse nelle vesti di Gip le richieste dei pm Padalino e Rinaudo che portarono alla maxi operazione contro attivisti del movimento di lotta per la casa torinese.

Boba libero!

da InfoAut