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Torino, condanne in 1° grado per il corteo contro Berlusconi

Si è conclusa questa mattina a Torino l’udienza di condanna in primo grado per i fatti accaduti durante il corteo noto col nome di ‘No Berlusconi Night’ del 21 marzo 2011 che vede imputati 8 compagni torinesi.

 

In quella data l’allora premier Berlusconi era atteso a Torino per una visita-passerella in cui presentare il candidato sindaco per il centrodestra Michele Coppola in un noto e lussuoso hotel del centro cittadino. 
Nei giorni precedenti il tam tam sui social network in seguito alla notizia dell’arrivo del premier aveva portato al lancio di una manifestazione serale per contestarne la presenza a Torino: in una città blindata, un migliaio di persone si radunarono per assediare l’hotel che ospitava Berlusconi, gridando la propria rabbia per una visita quantomai sgradita, giunta proprio nei giorni in cui l’Italia si rendeva complice dell’attacco militare alla Libia. La polizia intervenne pesantemente contro il presidio di manifestanti con cariche e lancio di lacrimogeni, fermando alcune persone e causando diversi feriti.
Questa mattina è arrivata a conclusione la sentenza di primo grado per gli 8 imputati che furono denunciati a vario titolo di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e violenza per quanto accadde quella sera: uno solo di loro è stato assolto (presumibilmente per mancanza di prove del reato), mentre in tutti gli altri casi il giudice ha in generale confermato o ridotto di poco (e in due casi addirittura aumentato!) le pene che erano state precedentemente richieste dal noto Pm Rinaudo che, fedele alla propria vocazione di accanimento contro i movimenti (da ultimo quello No Tav, contro il quale Rinaudo si è reso protagonista indiscusso con le vicende giudiziarie degli ultimi mesi), aveva richiesto condanne altissime.
La sentenza di oggi si chiude dunque con pene che partono da 6 mesi fino ad arrivare a 5 anni e 2 mesi con interdizioni perpetua dai pubblici servizi; inoltre per tutti gli imputati, ad eccezione di uno, è stata esclusa la condizionale.
Una sentenza evidentemente spropositata che infligge pene altissime e gravi contro chi quella sera, assieme ad altre centinaia di persone, decise di rovinare la passerella mediatica al premier Berlusconi.
Nelle prossime settimane verranno rese note le motivazioni della sentenza contro la quale gli avvocati della difesa hanno già annunciato di voler fare ricorso.
Solidarietà agli imputati!