Torino: processo agli antifascisti, presidio davanti al tribunale
- novembre 28, 2007
- in antifascismo, appuntamenti
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Al Torino Film Festival, una della tante vetrine di questa Torino Luna Park, oggi c’è stato un fuori programma. Non invitati sono arrivati anche un buon numero di antifascisti.Il 29 novembre ci sarà la sentenza al processo contro 10 antifascisti torinesi accusati di devastazione e saccheggio per aver preso parte ad un corteo antifascista il 18 giugno del 2005. Il corteo era stato indetto per denunciare la grave aggressione e il ferimento di due occupanti del Barocchio da parte di una squadraccia fascista. Partito da piazza Madama Cristina era stato caricato dalla polizia in via Po per impedire ai manifestanti di arrivare in piazza Castello.Dopo due anni il PM Tatangelo ha chiesto cinque anni e cinque mesi per i dieci antifascisti.
Per rompere il silenzio intorno a questa vicenda in questa città stordita dalle luci del baraccone chiampariniano una cinquantina di antifascisti hanno partecipato a modo loro a questa seconda giornata del Festival. Un gruppo ha aperto uno striscione con la scritta “l’antifascismo non si arresta” spiegando al megafono le ragioni della protesta mentre all’interno un compagno si incatenava ed altri volantinavano.
La massiccia presenza di digos e polizia in divisa non ha impedito la comunicazione con il vasto pubblico del festival. Due anarchici si sono spogliati e ricoperti di farina tracciandosi reciprocamente sul corpo una svastisca, una celtica e i simboli dell’euro e del dollaro.
Un modo semplice ed immediato per ricordare che i teoremi giudiziari contro gli antifascisti non sono che l’altra faccia della repressione che si scatena contro tutti coloro che si oppongono a questa società ingiusta e violenta, dove i potenti progettano grattacieli e i fascisti bruciano a colpi di molotov le baracche dei rom.
Prima dell’inizio della proiezione serale una delegazione di manifestanti è entrata nella sala aprendo lo striscione e facendo un intervento dal palco molto applaudito dai presenti.
I prossimi appuntamenti sono il 29 novembre dalle 10,30 davanti al tribunale di Torino in corso Vittorio Emanuele 130.
Dopo la sentenza sempre giovedì 29 alle 18 presidio in Piazza XVIII dicembre – Porta Susa
Per rompere il silenzio intorno a questa vicenda in questa città stordita dalle luci del baraccone chiampariniano una cinquantina di antifascisti hanno partecipato a modo loro a questa seconda giornata del Festival. Un gruppo ha aperto uno striscione con la scritta “l’antifascismo non si arresta” spiegando al megafono le ragioni della protesta mentre all’interno un compagno si incatenava ed altri volantinavano.
La massiccia presenza di digos e polizia in divisa non ha impedito la comunicazione con il vasto pubblico del festival. Due anarchici si sono spogliati e ricoperti di farina tracciandosi reciprocamente sul corpo una svastisca, una celtica e i simboli dell’euro e del dollaro.
Un modo semplice ed immediato per ricordare che i teoremi giudiziari contro gli antifascisti non sono che l’altra faccia della repressione che si scatena contro tutti coloro che si oppongono a questa società ingiusta e violenta, dove i potenti progettano grattacieli e i fascisti bruciano a colpi di molotov le baracche dei rom.
Prima dell’inizio della proiezione serale una delegazione di manifestanti è entrata nella sala aprendo lo striscione e facendo un intervento dal palco molto applaudito dai presenti.
I prossimi appuntamenti sono il 29 novembre dalle 10,30 davanti al tribunale di Torino in corso Vittorio Emanuele 130.
Dopo la sentenza sempre giovedì 29 alle 18 presidio in Piazza XVIII dicembre – Porta Susa
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