Torino: Repressione a carico degli studenti del liceo Einstein
- febbraio 16, 2023
- in lotte sociali
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Finiti sotto procedimento disciplinare 4 studenti del liceo Einstein che hanno preso parte all’occupazione della sede di via Bologna a Torino
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Le forze dell’ordine sono state ancora una volta convocate e sono entrate all’interno dell’istituto durante lo svolgimento dei lavori.
Oggi alle 14 circa sono stati convocati 4 consigli di classe straordinari per decidere le pene da infliggere a seguito dell’occupazione avvenuta una quindicina di giorni fa: sospensioni o obbligo di lavori socialmente utili.
L’oggetto del contendere? Secondo “l’accusa” i 4 si sarebbero macchiati di atti di violenza, secondo i ragazzi invece è stato fatto un cordone per impedire l’entrata esercitata con la forza da parte del Chiauzza, Preside dell’Einstein, e di chi lo accompagnava, in sostanza un picchetto.
Estremamente contrariati i genitori degli studenti che si riserveranno di ricorrere e procedere nelle sedi opportune.
Dalle dichiarazioni che abbiamo raccolto fuori dalla scuola la figura del Dirigente ne uscirebbe fortemente intaccata. Tre dei ragazzi hanno detto di aver assistito ad una scena in cui avrebbe dichiarato: “Vi mando la polizia, se loro non vi manganellano vi manganello io”, nel consiglio d’istituto di venerdì scorso avrebbe detto ai danni di una studentessa rappresentante d’istituto definita pubblicamente “la madama rivoluzionaria femminista”: “Sei una cretina, mi hai rotto le palle, stai zitta”, sbattendo i pugni sul tavolo.
Gli studenti hanno anche dichiarato che si sarebbe oggi frapposto tra la porta di accesso ai bagni e G. una studentessa che voleva farne uso, arrivando al contatto fisico pur di impedirle di entrare.
Sorge spontanea la domanda: chi sarebbe il violento? Ma soprattutto: stiamo parlando di un’occupazione scolastica, ce ne sono state a decine l’anno scorso, senza polizia, senza manganellate, senza dichiarazioni ai giornali da parte dei Presidi.
Da parte nostra possiamo testimoniare che i ragazzi erano paciosamente seduti sulla scalinata dell’entrata principale mentre commentavano, anche con una certa ironia, le vicende. Ragazzi che da ciò che abbiamo potuto capire non hanno la sveglia al collo, cosa che parrebbe mettere in crisi il corpo docente di quella scuola, che, visti gli eventi, non parrebbe attrezzato ad affrontare l’esercizio del pensiero critico da parte degli studenti.
Detto ciò, vista la linea di Valditara verso la quale il Chiauzza sembra essere completamente schierato, appare impossibile pensare che si prendano seriamente in considerazione le effettive capacità di coordinamento didattico del Dirigente dell’Einstein, che è pur sempre una scuola.
La criminalizzazione, le accuse di violenza non sono convincenti, forse il fatto che ormai sia chiaro perfino a dei 15/16enni che stiamo vivendo in una società profondamente ingiusta e non costituzionalmente orientata, preoccupa non poco un certo establishment.
Gli studenti hanno dichiarato che il loro è stato un atto politico che le azioni/mobilitazioni non finiscono qui e che nell’assemblea del collettivo d’istituto di domani verrà deciso il da farsi.
Certo il muro contro muro, il continuo chiamare e legittimare le forze dell’ordine all’esercizio della forza sul suolo scolastico non potranno che contribuire a provocare i ragazzi, che tali restano, fino ad indurli a difendersi per poi accusarli di violenza e resistenza, cosa che didatticamente e umanamente consideriamo assolutamente fallimentare e che non può che alimentare sfiducia e diffidenza verso le istituzioni nei ragazzi e nei genitori.
da Pressenza
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