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Treviso: Sgomberata all’alba la Caserma Salsa, caricati i manifestanti al Presidio –

Dopo lo sgombero gli occupanti vengono caricati davanti alla Prefettura – Lanciata per mercoledì 21 novembre l’assemblea cittadina “La Caserma Salsa è un bene comune”

  

Mercoledì alle ore 21.00 presso la Casa dei beni comuni si svolgerà l’assemblea cittadina “Caserma Salsa bene comune” per discutere come costruire una campagna forte e ampia per far sì che questo enorme spazio diventi della città. L’assemblea è stata convocata dopo lo sgombero, ordinato in maniera arrogante dalla Prefettura, avvenuto all’alba della Caserma Salsa, occupata dieci giorni fa.Uno sgombero, così come la carica dei manifestanti in presidio sotto la Prefettura,  che dimostra come non si voglia permettere che questo enorme spazio diventi della città e si vorrebbe continuare a rispondere ai problemi sociali con la repressione.

Aggiornamento ore 13.00
Dopo lo sgombero di questa mattina, ordinato dalla Prefettuta, alle 13.00 l’appuntamento era davanti alla sede della Prefettura.
Del tutto immotivatamente di fronte al fatto che i manifestanti volevano consegnare una stella da sceriffo per simboleggiare il modo arrogante con cui è stato fatto lo sgombero, è partita una prima carica a freddo dei manifestanti. 
Un fatto gravissimo visto che in piazza c’era perfino la celere messa a difesa della Prefettura.
Un fatto inaccettabile perchè si vorrebbe continuare a gestire la città senza diritti e libertà.
Cronaca dalla Tribuna di Treviso
SCONTRI SOTTO IL PALAZZO DELLA PREFETTURA
Momenti di tensione dopo lo sgombero della caserma Salsa ad opera delle forze dell’ordine che all’alba hanno allontanato i ragazzi del Collettivo Ztl dallo stabile occupato da 10 giorni. La manifestazione promossa per protestare contro l’operazione di polizia dai militanti del Collettivo ha dato luoghi a scontri con la polizia sotto il palazzo della Prefettura.
I militanti, una ventina, hanno cercato di attaccare una croce di cartone sul cancello del palazzo e sono stati respinti da polizia e carabinieri in assetto anti sommossa. Manganellate e urla, attimi di tensione che sono poi proseguiti per alcuni minuti tra fumogeni e slogan. Ora il Collettivo Ztl si è spostato alla Casa dei Bnei comuni per una assemblea. si preparano altre manifestazioni.
Intanto dalla piazza si alza la voce del consigliere Pd An tonella Tocchetto che lancia una provocazione contro lo sgombero della Salsa: «Non dico di fare lo sciopero fiscale ma far saltare il patto di stabilità di Treviso per fare in modo che lo Stato entro un anno dia la salsa pubblica ai cittadini che pagano tasse per vedere l’immobile abbandonato»
Lo sgombero di questa mattina all’ex-Caserma Salsa
Sgomberata all’alba con un ingente schieramento di poliziotti e carabinieri la Caserma Salsa.
L’ordine di sgombero è partito dal Prefetto che si è arrogato il diritto di inviare le forze dell’ordine per sgomberare lo spazio occupato 10 giorni fa e finalmente reso aperto alla città.
La Caserma Salsa era stata occupata il 9 novembre per ridare vita ad uno spazio lasciato vuoto per continuare a riaffermare il bisogno di spazi nella città e soprattutto il fatto che questo enorme spazio deve essere  della città.
Fin da subito l’occupazione è stata molto partecipata. In tanti hanno potuto varcare i cancelli dell’ex-sito militare di proprietà del Demanio, per partecipare alle attività dell’occupazione che hanno reso evidente  le enormi  potenzialità che questa area offre: spazi verdi ed edifici di varie metrature il tutto inserito in un quartiere a due passi dalle mura cittadine.
La vicenda della ex-Caserma Salsa si inserisce nella grande questione degli oltre 20mila i beni dello Stato già pronti per essere trasferiti ai comuni che ne faranno richiesta, per un valore di 2.5 miliardi, tra cui anche la “Salsa”. Il decreto del Fare ha accelerato la procedura per il passaggio, a titolo non oneroso, dei beni statali a Comuni, Province e Regioni che ne possono fare richiesta dal primo settembre al 30 novembre 2013.
Lo sgombero questa mattina con l’arrivo di agenti in tenuta antisommossa con caschi e scudi dimostra come la Prefettura e dunque il Governo intenda dare risposta repressiva a problemi di carattere sociale e non andare invece nel senso di restituire alla città uno spazio che deve essere della comunità trevigiana.
Gli attivisti che erano all’interno sono stati allontanati, ad alcuni è stato perfino impedito di fare foto di quanto avveniva.
Intanto all’esterno, sotto una forte pioggia, arrivavano altri attivisti e cittadini.
Il primo appuntamento che è stato lanciato è per oggi alle 13.00 davanti alla Prefettura contro l’arrogante decisione dello sgombero.