Esplosione attorno alle 9.20 del mattino (ora locale) in Turchia. Lo scoppio a Sultanhamet, il cuore turistico di Istanbul, a due passi dalla Moschea Blu e dell’obelisco di Teodosio.
Ci sono diversi morti, almeno 10, e feriti, 15, secondo i primi dati ufficiali. Tutti i morti sono stranieri. Imposto ai media il silenzio da parte delle autorità turche, con il governo riunito in emergenza.
L’attentato è stato rivendicato da Daesh, secondo quando riportato dalle agenzie di stampa Turche. Sempre a Istanbul si segnalano fiamme anche nel quartiere Meltepi, in un hotel, e all’università di Bilgi.
Non è chiaro se questi ultimi due episodi vadano collegati allo scoppio di Sultanhamet.
In conferenza stampa il presidente della repubblica Erdogan ha dichiarato che per la Turchia Daesh, PKK e PYD sono la stessa cosa e che la guerra contro i terrorismi non si fermerà.
Ne abbiamo parlato con Murat Cynar, giornalista turco, compagno e tra i curatori del portale InfoTurchia.
Assieme ad Alberto Negri, giornalista de Il Sole 24 ore, ragioniamo su quel che significa quest’attentato per la politica Turca anche a seguito della rivendicazione di Daesh e le parole di Erdogan Ascolta e scarica l’intervista