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Turchia: Erdogan continua a reprimere la stampa, condannati 25 giornalisti per il fallito golpe

Un tribunale turco ha condannato 25 giornalisti, con pene fino a sette anni e mezzo di carcere, in uno dei processi seguiti al tentativo di colpo di Stato del luglio 2016.

La maggior parte dei condannati ha collaborato con i media vicino al movimento del predicatore Fethullah Gulen, in esilio da anni negli Stati Uniti ed accusato da Ankara di avere fomenato il fallito golpe. Ma tutti gli imputati hanno negato qualsiasi coinvolgimento nel tentativo di rovesciare il governo turco.

Tra gli imputati ci sono il cantante e giornalista Atilla Tas, condannato a più di tre anni di carcere, e il giornalista Murat Aksoy, condannato a più di due anni.

I due, che comunque resteranno in libertà condizionata in attesa del processo d’ appello, sono stati riconosciuti colpevoli di “aver aiutato un’organizzazione terroristica senza esserne un membro”. Ankara considera “terrorista” il movimento di Fethullah Gulen, che dagli Stati Uniti nega fermamente di aver avuto un ruolo nel tentativo di colpo di stato.

Tas e Aksoy sono stati scarcerati, sulla parola, nello scorso ottobre, dopo oltre 400 giorni di detenzione preventiva. Le accuse di “tentato rovesciamento di ordine costituzionale” e “tentato rovesciamento del governo”, contestate a Tas e Aksoy, sono state linvece asciate cadere.

Atilla Tas, in un video postato sul sito del quotidiano di opposizione Cumhuriyet, ha detto. ”È una decisione del tribunale, la rispettiamo”, aggiungendo, però, ”se essere in opposizione in un Paese è un crimine, allora sono colpevole”.

Tredici degli imputati, compreso l’ex direttore del quotidiano gulenista Zaman, Hanim Büsra Erdal, sono stati condannati a sei anni e tre mesi di reclusione per appartenenza a un’organizzazione terroristica. E 10 di loro sono stati condannati a sette anni e mezzo per la stessa accusa.

da Globalist