Selahattin Demirtaş:
Prima di tutto desidero mandare il mio grande affetto a tutte le amiche e gli amici. Il nostro arresto illegittimo si è solo aggiunto alla profonda oscurità nella quale il nostro Paese viene trascinato ogni giorno. Tuttavia coloro i quali pensano di poterci costringere alla resta in questa oscurità dovrebbero ben sapere che un solo fiammifero, una sola candela, basta per illuminare questa oscurità. Ovunque siamo e quali che siano le nostre condizioni continueremo, se necessario, ad ardere come una candela perché il nostro popolo possa vivere in pace un futuro libero. Tutte e tutti devono continuare il loro lavoro come parte della lotta per la democrazia e devono lottare senza sosta per togliere questa oscurità per il nostro futuro luminoso. Il mio morale è alto, la mia salute buona. Con il mio affetto.
Figen Yüksekdağ:
Nonostante tutto non possono consumare la nostra speranza o spezzare la nostra resistenza. In carcere o no, l’HDP e noi, siamo ancora l’unica possibilità per la Turchia per la libertà e la democrazia. E questo è il motivo per cui ci temono tanto. Non concedetevi, nessuno e nessuna di voi, di essere demoralizzati, non abbassate la guardia, non indebolite la vostra resistenza. Non dimenticate che questo odio e questa aggressione hanno radici nella paura. Amore e coraggio vinceranno di certo. Con tutto il mio affetto e I miei più cari saluti.
İdris Baluken:
Il nostro popolo deve mantenere alto il morale, saluto il nostro popolo che ha rifiutato di abbandonare il suo onore e senza dubbio anche noi proteggeremo il nostro onore. Non siamo noi che dovremmo essere qui in carcere, ma coloro i quali hanno concepito questa cospirazione e l’hanno montata contro di noi. Rifiutano perfino di rivelare la nostra collocazione per marginalizzarci. Questa è una politica di presa di ostaggi, di sequestro. Sappiamo dalla storia che simili dittature, simili approcci, sono sempre crollati, sono condannati all’oblio. Mantenendo la nostra posizione, il loro destino sarà lo stesso. Continueremo a lottare ovunque ci troviamo. I miei saluti al nostro popolo.
Ferhat Encü:
Questa è una lotta; migliaia di prigionieri sono caduti in nome di questa lotta. Non ci riteniamo diversi da loro. Questa è un’ondata violenta di attacchi. Può essere respinta solo con la resistenza. E così resistiamo qui e continueremo a farlo. Nessuno deve perdere la speranza, solo coloro che mantengono in vita la propria speranza sono in grado di resistere a questa tirannia. La speranza sta anche nella nostra unità, nella nostra unione. La dignitosa resistenza del nostro popolo sostenuta dal nostro popolo contro il fascismo emergerà vittoriosa. Nessuno può dire ‘Io sono libero,’ in un Paese dove i nostri co-presidenti sono stati presi in ostaggio. Voglio mandare il mio più grande affetto e i miei saluti al nostro popolo.
Gülser Yıldırım:
Qualunque cosa faccia la dittatura dell’AKP, non sarà mai in grado di distoglierci dalla nostra lotta né dai valori in cui crediamo. Le pratiche disumane della dittatura sono un ulteriore segno di quanti sia legittima la nostra lotta contro di essa. Voglio che il nostro popolo sappia che la nostra determinazione ora è più forte.
Leyla Birlik:
Questo è un periodo difficile, è un golpe. Resisteremo qui, in carcere, e fuori. E avremo certamente la meglio. Saluti.
Nursel Aydoğan:
I nostri arresti sono parte della liquidazione dell’HDP. Non bisogna dimenticare che l’HDP è un partito che ha una causa. Anche se siamo in carcere, terremo alta la nostra causa e la nostra lotta. Nessuno deve lasciar abbattere il proprio spirito dai nostri arresti, nessuno deve mai, mai, perdere la speranza. Qualsiasi cosa faccia l’AKP, manterremo alto il nostro spirito. Le nostre speranze saranno solo sempre più grandi.
Selma Irmak:
Il golpe dell’AKP ora è chiaramente visibile per tutti. Questo golpe mira a bloccare la strada del fronte della democrazia. È un golpe ancora più sinistro del golpe degli anni ‘80. Questa è la paura che hanno di un’opposizione ampia, che si sviluppa. La resistenza continuerà, il nostro popolo resisterà fuori, e noi resisteremo qui. Le carceri sono [sempre] state il nostro secondo indirizzo. Mando i miei saluti speciali alle mie amiche. Le donne saranno l’incubo dell’AKP. Faccio appello al nostro popolo perché rivendichi il proprio futuro. Facciamo appello al popolo della Turchia e del Kurdistan di resistere. Con il mio affetto e miei saluti.
I nostri avvocati fino ad ora non sono riusciti a incontrare Abdullah Zeydan perché è stato portato nel carcere di Edirne la scorsa notte.
da Uiki – Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia