Menu

Turchia: Preoccupano le condizioni di salute di Ocalan nel carcere di Imrali

Garantire la comunicazione con il carcere di Imrali e verificare le condizioni di salute dei detenuti

In Turchia si stanno diffondendo voci sui social media secondo le quali Abdullah Öcalan, leader del popolo curdo, sia morto nel carcere di Imrali. Attraverso una dichiarazione il Procuratore capo diBursa ha negato la morte di Abdullah Öcalan. Nella dichiarazione resa dall’Ufficio del procuratore capo di Bursa, è stato affermato che: “Le notizie sulla morte di Abdullah Öcalan, condivise su alcuni account di social media non riflettono la verità. Saranno intraprese azioni legali contro coloro che effettuano tali azioni “.

Anche in passato erano stati diffusi post simili che affermavano che Abdullah Öcalan fosse morto. Non conosciamo la fonte da cui provengono o si diffondono queste affermazioni, ma la cosa più importante per noi è che queste affermazioni siano regolarmente fatte a riguardo di Öcalan.

L’ufficio legale Asrın, che rappresenta legalmente Abdullah Ocalan ha dichiarato: “Non siamo in grado di comunicare in alcun modo con i nostri assisiti Abdullah Öcalan, Ömer Hayri Konar, Hamili Yıldırım e Veysi Aktaş, che sono detenuti nel carcere di Imrali. L’ultima comunicazione dei nostri assistiti con il mondo esterno è avvenuta in una telefonata del 27 aprile 2020.

Senza dubbio il grave isolamento ad Imrali è la ragione più importante di questa situazione. Imrali è esclusa da ogni mezzo per ottenere informazioni. Il fatto che il carcere di Imrali non sia un carcere ordinario che può essere visitato regolarmente da familiari e avvocati e da cui si possano ottenere informazioni sulla salute e le condizioni di vita dei detenuti, solleva serie e necessarie preoccupazioni. Il modo per risolvere queste preoccupazioni è aprire prima possibile i canali di comunicazione a Imrali.

Insistiamo nella nostra richiesta di porre fine all’isolamento, che costituisce una negazione del diritto internazionale e una violazione dei diritti dei detenuti; nella creazione di canali di comunicazione certi che permettano agli avvocati di potersi recare ad Imrali e verificare le condizioni di salute dei detenuti.

Chiediamo alla società civile, alle organizzazioni politiche e sindacali in Italia di prestare attenzione a quanto sta accadendo in queste ore; alle autorità competenti di agire in modo responsabile abbandonando questa pratica di isolamento discriminatorio rendendo verificabile la situazione nella prigione di Imrali e consentendo il diritto a visite legali e comunicazioni senza distinzione.

Dichiarazione sulle voci sullo stato di salute di Öcalan

Oggi, il team legale di Öcalan, lo studio legale Asrin, ha pubblicato una lettera dedicata alle voci che ieri hanno iniziato a circolare diffusamente sullo stato di salute di Öcalan.

Condividiamo le preoccupazioni degli avvocati. Così come la loro ragionevole e giusta richiesta per un immediato accesso ad Abullah Öcalan e ai loro tre assistiti nell’isola carceraria di Imrali. Gli avvocati sono stati bloccati nella consultazione con Abdullah Ocalan dal 7 agosto 2019, e dal 1999, Öcalan ha avuto solo una conversazione telefonica con un membro della famiglia, il 27 aprile 2020. Da allora gli avvocati non sono stati in grado in nessun modo di comunicare con i loro assistiti, sebbene sia un diritto costituzionale e legale dei loro assistiti consultare i loro avvocati.
In realtà Abdullah Öcalan, Ömer Hayri Konar, Hamili Yıldırım, e Veysi Aktaş nei fatti, sono stati completamente isolati per molto più tempo; il loro isolamento è stato rotto solo da uno sciopero della fame di Leyla Güven, che allora si trovava in carcere e che è stata di nuovo incarcerata, con altri detenuti e altre persone nel mondo che si sono unite. Adesso è in corso un altro sciopero della fame che è iniziato più di cento giorni fa.

Le politiche vendicative dello stato turco nei confronti di Öcalan e dei suoi compagni detenuti, rendono possibile che ogni voce sia vera; è impossibile verificare o non prendere in considerazione ogni affermazione sul suo stato di salute. Questo significa che ogni danno intenzionale nei suoi confronti passerà inosservato. Il silenzio delle organizzazioni e delle istituzioni internazionali è clamoroso. Il Consiglio d’Europa appare incapace di seguire le raccomandazioni fatte dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura e dei trattamenti inumani e degradanti (CPT). Il Consiglio dei Ministri sta fallendo nell’imporre l’esecuzionelle sentenze della Corte Europea dei Diritti Umani, e le Nazioni Unite guardano solamente a come la Turchia calpesta ripetutamente tutti gli accordi e convenzioni internazionali.Noi non stiamo chiedendo che i detenuti sull’isola di Imrali ricevano un trattamento speciale; al contrario, stiamo chiedendo che il loro trattamento speciale finisca. Abbiamo richiamato l’attenzione su questi su questi temi in numerose occasioni. Il sistema dell’isolamento nel carcere dell’isola di Imrali è al di fuori dei confini del diritto nazionale ed internazionale, e in violazione degli accordi e delle convenzioni sui diritti umani. L’intero complesso del carcere di Imrali deve essere smantellato. Tutti coloro che sono coinvolti nel mantenere il totale isolamento nel carcere dell’isola di Imrali stanno agendo illegalmente e sono coinvolti nella violazione dei diritti umani in corso.

Il solo modo per porre fine alla speculazione sullo stato di salute di coloro che sono incarcerati, e che preclude che ogni possibilità che queste voci diventino realtà è di rendere il carcere di Imrali trasparente.
Noi chiediamo la fine immediata dell’isolamento. Aprire le porte del carcere di Imrali adesso!
Chiediamo ancora una volta a tutti di:
• esercitare pressioni sulle istituzioni internazionali di cui la Turchia è parte, vale a dire il Consiglio
d’Europa e le Nazioni Unite, così come tutte le altre istituzioni politiche e dei diritti umani.
• esercitare pressioni sui vostri rappresentanti locali per porre fine all’isolamento
• aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi: “Freedom for Abdullah Öcalan—Peace in Kurdistan” now.
International Initiative “Freedom for Abdullah Öcalan–Peace in Kurdistan” Cologne, 15 March 2021
URL of this statement: https://www.freeocalan.org/news/english/open-the-gates-of-imrali-now


UIKI Onlus
Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia