Menu

Un appello per la liberazione di Leonard Peltier, prigioniero politico negli Usa

Insieme a un gran numero di cittadine e cittadini anche personalita’ della cultura, delle istituzioni, dell’impegno morale e civile, della solidarieta’, hanno scritto in questi giorni al Presidente del Parlamento Europeo, on. David Sassoli, per un’iniziativa europea per la liberazione di Leonard Peltier, l’illustre attivista per i diritti umani dei nativi americani, vittima di una spietata persecuzione politica, dal 1977 ingiustamente detenuto dopo un processo-farsa in cui gli sono stati attribuiti delitti che non ha commesso.

Tra le personalita’ che hanno avuto importati incarichi istituzionali che per prime hanno aderito ed espresso sostegno all’iniziativa segnaliamo in particolare: Luisa Morgantini, gia’ vicepresidente del Parlamento Europeo; Giancarla Codrignani, gia’ deputata nel Parlamento italiano; Giovanni Russo Spena, gia’ deputato e senatore.

Tra le personalita’ della cultura e dell’impegno civile segnaliamo in particolare: Daniele Barbieri, giornalista e saggista; Francesco Domenico Capizzi, presidente dell’organizzazione di volontariato “Scienza Medicina Istituzioni Politica Societa’”; Mario Di Marco, referente Servizio Civile della Caritas diocesana di Viterbo; Luigi Fasce, presidente del Circolo Giustizia e liberta’ “Guido Calogero e Aldo Capitini” di Genova; Carlo Sansonetti, presidente dell’associazione “Sulla strada” che ha progetti di promozione per popolazioni native in Guatemala.

Invitiamo ogni persona di buona volontà ed ogni associazione democratica a scrivere al Presidente del Parlamento Europeo.

Qui di seguito un possibile canovaccio di lettera, con alcuni indirizzi di posta elettronica utili per l’invio:

Al Presidente del Parlamento Europeo, on. David Sassoli

e-mail personale: president@ep.europa.eu

Informazioni sulla storia di Leonard Peltier

Leonard Peltier e’ nato a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944; attivista dell’American Indian Movement che si batte per i diritti umani dei nativi americani, nel 1977 fu condannato a due ergastoli in un processo-farsa sulla base di presunte prove e presunte testimonianze successivamente dimostratesi artefatte, inattendibili, revocate e ritrattate dagli stessi ostensori. Da allora e’ ancora detenuto, sebbene la sua innocenza sia ormai palesemente riconosciuta. Di seguito riportiamo una breve nota di presentazione di un suo libro edito in Italia nel 2005: “Accusato ingiustamente dal governo americano – ricorrendo a strumenti legali, paralegali e illegali – dell’omicidio di due agenti dell’FBI nel 1975 (un breve resoconto tecnico della farsa giudiziaria e’ affidato all’ex ministro della giustizia degli Stati Uniti Ramsley Clark, autore della prefazione), Peltier, al tempo uno dei leader di spicco dell’American Indian Movement (AIM), marcisce in condizioni disumane in una prigione di massima sicurezza da quasi trent’anni. Nonostante la sua innocenza sia ormai unanimemente sostenuta dall’opinione pubblica mondiale, nonostante una campagna internazionale in suo favore che ha coinvolto il Dalai Lama, Nelson Mandela, il subcomandante Marcos, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu’, Robert Redford (che sulla vicenda di Peltier ha prodotto il documentario Incident at Oglala), Oliver Stone, Howard Zinn, Peter Matthiessen, il Parlamento europeo e Amnesty International, per il governo americano il caso del prigioniero 89637-132 e’ chiuso. Non sorprende dunque che Peltier sia divenuto un simbolo dell’oppressione di tutti i popoli indigeni del mondo e che la sua vicenda abbia ispirato libri (Nello spirito di Cavallo Pazzo di Peter Matthiessen), film (Cuore di tuono di Michael Apted, per esempio) e canzoni (i Rage Against the Machine hanno dedicato a lui la canzone Freedom). In parte lucidissimo manifesto politico, in parte toccante memoir, questa e’ la straordinaria storia della sua vita, raccontata per la prima volta da Peltier in persona. Una meravigliosa testimonianza spirituale e filosofica che rivela un modo di concepire la vita, ma soprattutto la politica, che trascende la dialettica tradizionale occidentale e i suoi schemi (amico-nemico, destra-sinistra e cosi’ via): i nativi la chiamano la danza del sole” (dalla scheda di presentazione del libro di Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, 2005, nel sito della casa editrice: fazieditore.it).

Opere di Leonard Peltier: La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, 2005.

Opere su Leonard Peltier: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, 1994; Edda Scozza, Il coraggio d’essere indiano, Erre Emme, 1996.