‘Un testimone ha visto picchiare Cristian De Cupis
- novembre 16, 2011
- in carcere, violenze e soprusi
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“È chiaro che è stato percosso dalla polizia alla stazione Termini. Su questo non ci sono dubbi. C’è anche un testimone, un avvocato, che mi ha telefonato e ha visto tutto”’.
Così dal carcere romano di Rebibbia, il garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni, in riferimento alla morte di Cristian De Cupis, il 36enne arrestato il 9 novembre scorso alla Stazione Termini per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. L’uomo, dopo essere stato condotto all’ospedale Santo Spirito, era stato trasferito in un reparto sanitario nell’ospedale Belcolle collegato al carcere Mammagialla di Viterbo.
Dopo aver presentato il progetto di informatizzazione del carcere di Rebibbia accanto al direttore dell’istituto di reclusione Carmelo Cantone e del presidente del Tribunale di sorveglianza di Roma, Giovanni Tamburino, Marroni, parlando del caso De Cupis, ha detto: “Putroppo l’autopsia è stata fatta senza il consulente di parte perché non è riuscito ad arrivare in tempo. Non si capisce come un ragazzo di 36 anni possa morire d’infarto. Mi fido comunque molto del magistrato che ha in mano la vicenda. Mi dicono che è un magistrato molto serio e molto severo”.
A proposito della situazione delle carceri nel Lazio, Marroni ha infine sottolineato: “Ci sono ancora carceri troppo affollate. Abbiamo 6.600 detenuti, la capienza è però intorno ai 4.200, 4.300 posti. Ovunque ci sono affollamenti – ha precisato ancora – spazi ristretti, ridotta anche la parte della socialità. Ovunque, inoltre, c’è anche una carenza di polizia penitenziaria che è assolutamente spaventosa. Per questo motivo ci sono assenze tra il personale e la polizia penitenziaria e anche qualche suicidio. Una situazione difficile -ha concluso Marroni – di cui non vedo lo sbocco”.
fonte: Viterbo News 24
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