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USA: espulso ricercatore francese, aveva criticato Trump nelle chat con i colleghi

Un accademico francese è stato bloccato all’aeroporto di Houston e il suo smartphone è stato perquisito. Il ministro francese dell’Educazione ammonisce: “A rischio le libertà fondamentali”. L’attacco di Trump alla libertà di espressione fa parte di un piano della Casa Bianca per reprimere il dissenso

di Marina Catucci da il manifesto

Uno scienziato è stato bloccato all’aeroporto di Houston, Texas, dove si era recato per prendere parte a una conferenza. Dopo che la polizia ha rinvenuto nel suo smartphone “critiche all’amministrazione Trump”, gli è stato negato l’ingresso ed è stato espulso dagli Stati Uniti. A riferirlo all’agenzia France Press è stato il ministro dell’Educazione superiore e della ricerca francese, Philippe Baptiste.

Questa misura – ha detto il ministro – è stata apparentemente presa dalle autorità americane perché il telefono del ricercatore conteneva conversazioni con colleghi e amici in cui esprimeva un’opinione personale sulla politica di ricerca dell’amministrazione Trump. La libertà di opinione, la libera ricerca e la libertà accademica sono valori che continueremo a sostenere con orgoglio”.

Stando a un’altra fonte citata da France24, il ricercatore sarebbe stato accusato dalle autorità statunitensi di “messaggi di odio e cospirazione” etichettati come “terrorismo”. Alla fine tutte le accuse contro di lui sono state ritirate.

Agli agenti doganali del Customs and Border Protection è consentito esaminare il cellulare, il computer, la macchina fotografica o qualsiasi altro dispositivo elettronico di qualsiasi viaggiatore che attraversa il confine, come parte di un controllo di sicurezza su base casuale, ma l’agenzia stessa afferma che questi casi sono rari. Nel 2024 meno dello 0,01% dei viaggiatori internazionali in arrivo ha avuto i propri dispositivi elettronici perquisiti, ma le cose evidentemente negli Stati Uniti sono cambiate.

Nelle ultime settimane il ministro francese era stato particolarmente esplicito nel denunciare le minacce alla libertà accademica negli Stati Uniti, dove i tagli ai finanziamenti e i licenziamenti da parte dell’amministrazione Trump hanno preso di mira istituzioni di istruzione superiore, ricerca scientifica e la forza lavoro scientifica del governo federale.

Baptiste ha anche esortato le università e gli istituti di ricerca francesi ad accogliere i ricercatori che cercano di lasciare gli Stati Uniti: “L’Europa deve essere lì per proteggere la ricerca e accogliere il talento che può contribuire al suo successo” ha scritto sui social media dopo aver incontrato i suoi omologhi europei a Varsavia per affrontare “le minacce alla libera ricerca negli Stati Uniti”.

Vista la situazione questa settimana la Germania ha aggiornato i suoi consigli di viaggio per i cittadini tedeschi che si recano negli Usa, avvertendo che un controllo più severo dell’immigrazione potrebbe portare i viaggiatori in detenzione o ad affrontare l’espulsione.

 

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