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Usa: I numeri aggiaccianti dei civili uccisi dalla polizia

Proteste a Cleveland dopo la decisione del Grand Jury di non perseguire l’agente che ha ucciso Tamir Rice, il 12enne afroamericano freddato il 22 novembre 2014 perché in possesso di una pistola giocattolo. Decine di persone sono scese in piazza vicino alla sede della polizia.

La decisione del Grand Jury alimenta le polemiche sulla violenza omicida della Polizia statunitense.

Il padre di un altro ragazzo afroamericano ucciso pochi giorni fa a Chicago, intanto, ha annunciato di aver fatto causa alla città. La sparatoria è stata ‘‘eccessiva e irragionevole” e gli agenti ”non hanno fatto nulla per offrire a Quintonio LeGrier l’assistenza medica necessaria” si legge nell’azione legale, nella quale si mette in evidenza che il ragazzo era disarmato e ”non ha mai rappresentato una minaccia”.

Qualche settimana fà davamo notizia, che negli Stati Uniti più 1.000 civili uccisi da colpi d’arma da fuoco sparati da agenti di polizia solo nel 2015.  Nel conteggio rientrano diversi tipi di episodi: la maggior parte delle morti considerate sono state dovute a ferite da arma da fuoco, ma non mancano i casi di persone uccise dopo essere state colpite con un taser, quelli di persone investite da auto della polizia o morte in custodia.

Il commento di  Alessandro Portelli, professore ordinario di letteratura anglo-americana all’Università La Sapienza di Roma. SCARICA O ASCOLTA ( da Radio Onda d’Urto)