Val di Susa dov’è il diritto al dissenso?
- dicembre 10, 2020
- in lotte sociali, lotte territoriali, no tav
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La scena che ci siamo trovati davanti agli occhi all’alba è raccapricciante. La Val Susa è letteralmente zona di guerra. L’intero paese di Giaglione è cinto d’assedio la polizia politica controlla gli ingressi, posti di blocco in giro per la valle fino all’autostrada, agenti davanti ai negozi a spiare non si sa cosa, fermi di polizia mirati contro gli attivisti, perquisizioni corporali. Alcuni giovani che si recavano a lavoro a Chiomonte sono stati fermati in maniera intimidatoria e trattenuti per lungo tempo dalla Digos semplicemente perchè No Tav.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto Dal presidio degli Antichi Mulini Francesca, attivista No Tav. Ascolta o scarica
Dicono “protestare contro il TAV si può” ma alla prova dei fatti ci stanno impedendo persino di girare tra i paesi per dare la notizia. La verità è che le ruspe stanno mangiando il bosco della Clarea a una velocità impressionante, ci sono alberi centenari che vengono buttati giù come bastoncini e vogliono fare la porcata in pace, lontano dagli occhi lontano dal cuore. Nessuno deve sapere, nessuno deve vedere qual è il “progresso” che porta nelle nostre valli il “progetto ecologico” TAV.
La questura di Torino approfitta della situazione di emergenza sanitaria per impedire ai No Tav di difendere la propria terra e la propria salute.
Lo diciamo chiaro da adesso: non accetteremo nessun tipo di limitazione alla libertà di movimento e di manifestare nelle prossime ore. Questa è la nostra terra e abbiamo non solo il diritto ma il dovere di difenderla.
Sosteniamo i Ribelli dei Mulini, fermiamo la devastazione. Ore 17, Venaus
Dopo il blitz notturno di Telt per procedere con l’allargamento del cantiere, in Clarea si continua a resistere. Mentre al senato è in corso la commissione sul TAV Torino – Lione in cui ad ogni piè sospinto si parla di leggittime preoccupazioni delle comunità locali e della loro tutela, qui in valle va in scena una militarizzazione senza precedenti per difendere lo spot pubblicitario dei promotori dell’opera.
Non possiamo accettare che un’infrastruttura la cui attualità e sostenibilità economica ed ambientale è stata smentita su ogni fronte venga imposta manu militari al nostro territorio tra l’altro in un momento di difficoltà come questo, generato dalla pandemia. Basta sprecare i nostri soldi per opere che servono solo ad arricchire chi le costruisce, è ora di spendere per sanità, scuole e supporto ai più deboli! Ci vediamo alle 17, cuori in alto! #avantinotav
da notav.info