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Venezia: Docente sotto inchiesta per aver criticato le “frecce tricolori”

Una docente del liceo Foscarini di Venezia critica il passaggio delle frecce tricolori su Venezia con un commento su facebook. Per la dirigente scolastica ” è un fatto molto grave e insensato. Non escludo provvedimenti disciplinari”

«Frecce tricolori di merda». Così Elena Nonveiller, una prof del liceo Foscarini di Venezia, aveva commentato su Facebook il passaggio a Venezia della pattuglia acrobatica dell’aeronautica. L’occasione era l’anniversario delle Forze Armate: l’esibizione in presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del ministro della Difesa Guido Crosetto.

Lo sfogo social non è però passato inosservato e la segnalazione è arrivata anche alla scuola dove insegna la docente. Raggiunta dall’Ansa, la dirigente Alessandra Artusi ha commentato: «Me ne sto occupando da stamane, è un fatto molto grave e insensato. Da oggi sto compiendo le verifiche per quanto di mia competenza e non è escluso che possano essere presi provvedimenti disciplinari». La docente si è però difesa: «Ce l’ho con l’inquinamento acustico e atmosferico».

Al Gazzettino, il vicepresidente dell’associazione nazionale presidi e rappresentante dei dirigenti scolastici di Venezia Luigi Zennaro ha chiarito: «Gli scenari possibili sono due, amministrativo e penale. Il Dpr 62/2013, il codice di comportamento dei dipendenti pubblici, stabilisce anche l’atteggiamento che il dipendente deve tenere sui social, non infangando la reputazione dell’amministrazione pubblica».

Il dirigente scolastico, in questo caso la preside Alessandra Artusi, stabilisce come agire. Potrebbe decidere una censura nei confronti della docente «e, se nel corso delle sue indagini ravvisa un reato penale, presentare denuncia alla procura della Repubblica», spiega Zennaro. L’ipotesi di reato potrebbe essere quella di vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate, come stabilito dall’articolo 290 del codice penale.

«E chi ha offeso le Forze armate? Ce l’ho con l’inquinamento acustico e atmosferico (gas serra) provocato, nonché con la pericolosità (non solo per persone fisiche ed edifici, ma anche per animali, specialmente volatili e uccelli migratori), per non parlare dei costi», si è difesa la professoressa Nonveiller. Il soggetto a cui erano rivolte le sue critiche sarebbe quindi stato frainteso. La docente ha aggiunto: «Tra l’altro passo per “fomentatrice” di qualsiasi evento sgradevole accaduto nell’Istituto scolastico, di cui, ovviamente, non ho alcuna responsabilità. Si ipotizza pure che io nelle mie classi non faccia altro che parlare male delle Forze armate (sic!). Ma quando mai? Viviamo in un regime o cosa? Mi pare proprio di sì purtroppo. Comunque l’articolo (comprese le accuse avanzate) si basa su inferenze improprie. Evidentemente logica aristotelica e sillogismi sono estranei alle conoscenze e competenze della giornalista». (fonte Open)

 

Alla Professoressa Elena Nonveiller tutta la nostra solidarietà e complicità

 

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