Il video dell’arresto circola online da ieri. È stato girato martedì 7 luglio nel tardo pomeriggio a Verona, all’esterno di un bar in un quartiere fuori dal centro, Borgo Nuovo. La persona che ha ripreso la scena ha assistito parzialmente anche a quel che è successo prima: l’uomo arrestato era «evidentemente ubriaco», ci racconta, «ma io non ho riconosciuto comportamenti aggressivi, cantava e urlava e le persone che erano presenti cercavano di calmarlo».
Dopo circa due ore è stata chiamata la polizia «ed è arrivata la prima volante con un poliziotto e una poliziotta. L’agente ha fatto alzare l’uomo che era ancora seduto al bar e strattonandolo per le braccia lo ha portato alla macchina, parcheggiata a pochi metri. A quel punto lo hanno perquisito facendolo piegare sul cofano posteriore». Nel frattempo è arrivata una seconda volante. È più o meno a questo punto che iniziano le riprese del video. Ed è da qui in poi che le versioni della questura e di chi era presente divergono.
«Le reazioni da parte dell’uomo sono sempre state minime» prosegue la testimone. «Dopo la perquisizione è stato sbattuto a terra riverso a pancia in giù e lì mi sono accorta che aveva i pantaloni abbassati. Erano in tre a tenerlo bloccato. Un poliziotto gli teneva i piedi, un altro gli premeva il ginocchio sulla schiena e un altro ancora gli fermava collo e testa. Le persone intorno dicevano ai poliziotti di smetterla e dicevano a lui di non gridare e di cercare di respirare. Dopo circa cinque minuti, quando l’uomo ha cominciato a urlare più forte, i poliziotti lo hanno tirato su malamente e altrettanto malamente l’hanno caricato sulla volante».
Secondo la versione della Questura di Verona, che ha pubblicato un comunicato sull’accaduto, l’uomo – il cui arresto per resistenza a pubblico ufficiale è stato poi convalidato – è un veronese di 46 anni, «era già in stato di alterazione psicofisica per abuso di alcol» e «continuava a pretendere in modo molesto dai baristi che gli venissero serviti altri alcolici. Alla richiesta degli operatori di mostrare un documento, si è rifiutato, ed anzi ha iniziato a inveire contro i poliziotti intervenuti».
Nel comunicato si dice poi che «la situazione si è scaldata fino al punto che l’uomo ha aggredito fisicamente gli agenti, tentando addirittura, spalleggiato da altri due avventori, di sottrarre loro le manette di sicurezza. A quel punto non c’è stato altro da fare se non arrestare il soggetto per resistenza» e sull’auto della polizia avrebbe «continuato a tenere atteggiamenti violenti, arrivando persino a danneggiare i vetri della volante».
Una funzionaria delle questura ha ribadito al telefono che l’uomo «ha aggredito fisicamente gli agenti», i quali «hanno utilizzato procedure operative adeguate per bloccare questa persona che si è dimostrata violenta». Nessun abuso, dunque, e tutto è andato secondo «i moduli previsti dal nostro dipartimento», come confermato anche dal sindacato di polizia Siulp.
«Ai miei occhi di cittadina» racconta invece la persona che ha girato il video «non c’è stata alcuna resistenza a pubblico ufficiale. Qualora ci fosse stata – si tratta di sfumature, purtroppo questa è un’arma nella mani dei singoli poliziotti – l’intervento è stato assolutamente sproporzionato, la persona in questione non era pericolosa né prima né durante l’arresto».
E ancora: «Questo quartiere è faticoso, i conflitti, anche piccoli, sono numerosi. La polizia, invece di porsi come mediazione risolutiva o di decompressione, si è mostrata ancora una volta un elemento di conflitto. Lasciandoci senza soluzioni».
da il manifesto